Unicredit archivia un trimestre in utile, ma pesano i conti del semestre


Bancari alla prova dei risultati trimestrali. Ieri è stata la volta di Bper, questa mattina i dati diffusi da UniCredit mostrano un istituto che mantiene la rotta nonostante la pandemia. La banca ha chiuso il secondo trimestre con un utile di 420 milioni, superiore al consensus.


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Unicredit conferma il target sul 2021

Prima dell’apertura dei mercati, l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha diffuso i dati al 30 giugno confermando l’obiettivo di un utile da 3 a 3,5 miliardi nel 2020. La banca ha chiuso il secondo trimestre con un utile di 420 milioni, in calo del 77,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, ma superiore alle al consensus di 347 milioni di euro. Pesano però le perdite del periodo gennaio-marzo e il primo semestre chiude con un rosso di 2,286 miliardi.

«Abbiamo visto i primi segnali di ripresa commerciale alla fine del 2trim20, quando le economie hanno iniziato a riaprire nella maggior parte dei nostri mercati core» ha commentato Mustier. I ricavi si attestano a 4,2 miliardi, in calo del 4,8% sullo stesso trimestre del 2019 e del 7,7% anno su anno. Calano anche i costi (-2% anno su anno) grazie a una disciplina «che ha più che compensato le spese per Covid-19).  Per quanto riguarda il captale, il CET1 ratio fully loaded è al 13,85%, resta elevato il liquidity coverage ratio al 173%. L’utile netto sottostante nel secondo trimestre è di 500 milioni (1 miliardo nel 2019), grazie ai minori accantonamenti dopo le svalutazioni del primo trimestre a seguito dell’aggiornamento dello scenario macroeconomico e della contabilizzazione della maggioranza degli oneri annuali sistemici nel I trimestre dell’anno.

Questa mattina il titolo si muove poco sopra la parità in apertura di mercati, segnando un +0,63% a 8,13 euro.

Unicredit: politica redistribuzione capitale reintrodotta a partire da 2021 su 2020

Confermata la strategia sulla remunerazione: «Ci siamo impegnati a ripristinare la nostra politica di distribuzione del capitale del piano industriale Team 23 nel 2021 a partire dall'anno 2020, inclusa la graduale restituzione del capitale in eccesso agli azionisti». Tuttavia, in base al contesto di mercato, il gruppo potrà anche rivedere la ripartizione tra dividendi in contanti e riacquisti di azioni proprie.

Nel corso della call con i giornalisti il Ceo ha confermato di non avere in programma «attività di M&A» chiamandosi fuori ancora una volta dal consolidamento bancario. Nessun commento anche sull’Opas di Intesa su Ubi Banca: «L’Italia ha bisogno di grandi banche e noi lo siamo», ha commentato.

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