UniCredit, Banco Bpm capitolo chiuso secondo Orcel: ecco perché

UniCredit, Banco Bpm capitolo chiuso secondo Orcel: ecco perché

Nonostante l’abbandono dell’operazione su Piazza Meda, l’istituto milanese ha ancora voglia di crescere guardandosi intorno per valutare eventuali nuove mosse.

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Banco Bpm capitolo chiuso per UniCredit

Si tratta di un capitolo chiuso anche se nella vita non si può mai escludere nulla. Con queste parole, l’ad di UniCredit, Andrea Orcel parla del fallimento dell’operazione Banco Bpm davanti alla commissione banche del Senato a Roma.

A far ‘passare la voglia’ di tentare ulteriori mosse a Piazza Gau Aulenti, spiega il manager, ci sono due elementi: il valore di mercato di Banco Bpm e la presenza di Crédit Agricole come principale azionista dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna.

La scelta verrebbe confermata anche se ci fosse una rimozione dei vincoli del golden power: “la possibilità di valutare l'operazione con questo azionariato non rende più attraente l'operazione".

Orcel ha ribadito che la battaglia legale che la sua banca sta portando avanti sui termini fissati dal governo per un accordo su Bpm, a cui UniCredit attribuisce la mancata riuscita dell'offerta, mira a fare chiarezza e a smentire l'ipotesi che UniCredit possa costituire una minaccia per la sicurezza nazionale.

Ancora voglia di crescere

UniCredit non perde la voglia di crescere per linee esterne anche in Italia "se ci fosse qualcosa di strategico" e per questo va avanti nel ricorso al Consiglio di Stato contro l'applicazione del golden power sull'ops Banco Bpm anche se l'operazione con la banca di piazza Meda è da considerarsi archiviata.

Orcel aggiunge che da luglio è ripresa la crescita organica di UniCredit che era stata fermata in pendenza dell'Ops Banco Bpm. L'addio alla banca di piazza Meda "non vuol dire che se ci fosse qualcosa di strategico non lo faremmo e siamo al Consiglio di Stato per togliere questa incertezza".

L’istituto milanese prosegue il suo percorso "per diventare la banca per il futuro dell'Europa", spiegava Orcel, ma "il legame con il Paese non deve diventare un limite, la banca esisterà sempre per aiutare famiglie e imprenditori" afferma nel suo intervento introduttivo.

Orcel ricorda che accanto alla crescita organica "abbiamo la responsabilità di individuare opportunità di crescita" e cita una serie di operazioni in corso o completate negli ultimi mesi in Europa, tra le quali Commerzbank. In particolare, Orcel ricorda la possibilità di salire dall'attuale 21% al 29% del capitale della banca tedesca e spiega che si tratta di un'acquisizione di una partecipazione "che crea un immenso valore per i nostri azionisti".

Capitolo Generali

Orcel ha poi parlato della strategia di UniCredit in Generali. La banca ha acquisito una partecipazione nella Compagnia del Leone come "investimento finanziario", ma era anche disposta a valutare una collaborazione con la compagnia assicurativa.

L’ad ha spiegato che UniCredit ha ridotto la partecipazione dal 6,7% a poco più del 2% dopo aver stabilito che non sussistevano le condizioni per perseguire iniziative congiunte con Generali.

"È una buona società e avremmo potuto essere interessati, dato lo stato delle partnership che abbiamo con altri partner, ad esempio nella gestione di patrimoni, a esplorare modalità di cooperazione", ha affermato.

Per ora UniCredit mantiene la sua quota residua, ha detto Orcel, aggiungendo: "Stiamo osservando la situazione".

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: UCG.MI
Isin: IT0005239360
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