UniCredit, la corsa rallenta secondo Intesa Sanpaolo

Il titolo di Piazza Gae Aulenti ha guadagnato molto nel 2025 con rialzi a doppia cifra su base annua e nuovi massimi storici, pertanto potrebbe prendere fiato nel futuro.
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Focus su Intesa Sanpaolo sulle azioni UniCredit
Un titolo che ha corso molto in questo 2025 e, mentre l’anno sta per terminare, UniCredit sarebbe vicina al capolinea. È il giudizio degli analisti di Intesa Sanpaolo che oggi hanno ridotto da buy a neutral la raccomandazione sulla banca milanese, portando il target price da 45,5 a 73,2 euro.
Le azioni UniCredit hanno guadagnato oltre l’80% da inizio anno, arrivando agli attuali 69,71 euro dai 38,38 euro di inizio gennaio.
Rally che pone il titolo di Piazza Gae Aulenti tra le migliori del Ftse Mib nel 2025, dietro soltanto a Telecom Italia (+108%), Banca Popolare di Sondrio (+100,1%) e Iveco (+100%).
Il contesto del 2025
UniCredit nel 2025, dunque, ha messo a segno una forte performance in Borsa, con rialzi a doppia cifra su base annua e nuovi massimi storici, elemento che ha spinto diversi broker a rivedere al rialzo target e stime, ma anche a più prudenza sui rating dopo il rally.
La banca ha comunicato risultati 2025 molto robusti, con utili in crescita e una guidance che indica il 2025 come uno dei migliori anni di sempre, fattori che spiegano il forte interesse degli analisti e il numero elevato di report a lei dedicati.
Da Intesa Sanpaolo, però, evidenziano come, dopo "un prolungato periodo di sovraperformance", l'ulteriore margine di rialzo del titolo sia "limitato ai livelli attuali".
Il consensus
Il consensus generale su UniCredit prevede un target price medio a 12 mesi intorno ai 65,43 euro (15 analisti), compreso tra un minimo di 54 euro e un massimo di 75 euro.
A novembre la banca aveva pubblicato sul suo sito l’aggiornamento del consensus degli analisti a seguito dei risultati del terzo trimestre 2025, aggregando le stime di 16 broker sell-side, confermando un outlook positivo sul titolo.
Il target price medio si attesta a 73,39 euro, con una distribuzione dei rating che vede il 79% in area buy (tra overweight, outperform e simili), il 21 hold (neutral) e zero sell.
Le previsioni su EPS e DPS indicano una solida traiettoria di crescita: per il 2025E l'EPS medio è stimato a 7,02 euro (DPS a 3,30 euro), per il 2026E sale a 7,30 euro (+4% y/y) con DPS a 3,80 euro (+15% y/y), mentre nel 2027E l'EPS raggiunge 8,18 euro (+12% y/y) e il DPS 4,29 euro (+13% y/y).
Sul fronte P&L, le stime medie puntano a ricavi totali in espansione da 24.821 milioni di euro nel 2025E a 25.468 milioni nel 2026E e 26.459 milioni nel 2027E, con utili netti attesi a 10.645 milioni (2025E), 10.538 milioni (2026E) e 11.206 milioni (2027E); la solidità patrimoniale resta elevata con CET1 ratio stabile tra il 14,3% e il 14,4%
Il programma di buyback
Intanto, tra il 15 e il 19 dicembre UniCredit, nell'ambito della seconda tranche del programma di riacquisto di azioni residuo a valere sul 2024, ha acquistato 1.269.379 titoli al prezzo medio ponderato di 70,3123 euro.
A partire dall'avvio degli acquisti, spiegava una nota, la banca ha riacquistato 15.157.443 azioni, pari allo 0,97% del capitale, per complessivi 975.007.150,55 euro.
Considerando anche gli acquisti della prima tranche, UniCredit detiene complessivamente 42.662.608 azioni, pari al 2,74% del capitale.
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