Unicredit, “possibili operazione di M&A in futuro” secondo Padoan


Il presidente della banca milanese ha aperto a possibili operazioni future dopo il fallimento delle trattative con il Mef per l’acquisizione di Mps.


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M&A nel futuro di Unicredit?

I prossimi mesi potrebbero riservare sorprese dal punto di vista delle operazioni di fusioni e acquisizioni per Unicredit. Ad aprire a nuovi scenari futuri è stato Pier Carlo Padoan, presidente della banca milanese, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa.

Proprio le operazioni di M&A sono state definite “uno strumento a disposizione” per “realizzare le visioni strategiche delle banche” e Unicredit non resta fuori da queste opportunità, spiegava Padoan.

Nel futuro “non escludiamo che ci possano essere ulteriori operazioni di questo tipo”, dichiarava il manager, aggiungendo che se queste dovessero capitare “le valuteremo, in Italia come all’estero, sempre nel pieno interesse dei nostri azionisti”.

A Milano, intanto, il titolo Unicredit inizia l’ultima settimana dell’anno proseguendo il suo trend positivo tenuto in tutto il 2021, nel corso del quale ha guadagnato quasi l’80%.

Le azioni della banca crescono di circa mezzo punto a circa due ore dall’avvio delle trattative e vengono scambiate a 13,57 euro, tornando così ai livelli del febbraio 2020, prima dello scoppio della pandemia da coronavirus.

L’affare Mps

Il presidente di Unicredit è tornato a parlare del fallimento dell’operazione Monte dei Paschi di Siena. La vicenda, ricorda Padoan, “è stata condotta in modo estremamente serio e professionale”, coinvolgendo “centinaia di operatori della banca per una due diligence accurata”, dalla quale “ne è derivata una proposta all’azionariato di Mps”.

Proposta difesa dall’ex ministro, in quanto “rispettosa dalle logiche di mercato, del fatto che la banca deve creare valore per gli azionisti, e corrispondeva alle precondizioni concordate tra le parti a inizio percorso. Quando poi è emersa l’impossibilità di arrivare ad un accordo con il Mef, da Unicredit “ne abbiamo preso atto”.

A questo punto, il caso Mps può essere considerato chiuso, secondo Padoan: “avevamo una finestra prima di disegnare il nostro piano e di definire in particolare gli obiettivi in termini di rinnovamento digitale. Ora il nostro piano è stato presentato e in questo momento siamo focalizzati sulla sua attuazione".

Il futuro del sistema bancario

Nell’intervista a tutto tondo, Padoan ha inoltre invitato gli istituti italiani ad ampliare le proprie vedute, soprattutto verso l’Europa.

Se “questa crisi darà una spinta al sistema bancario”, spiegava il manager, “bisogna evitare che, a livello continentale, le banche diventino più nazionali anziché diventare più europee”.

Se è possibile uno scenario “in cui potrebbe realizzarsi più concentrazione in Italia e meno operazioni crossborder”, aggiungeva Padoan, questa tendenza risulterebbe andare “nel senso contrario all’Unione bancaria europea”.

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