Unicredit prosegue la sua strategia di cessione di crediti deteriorati


La banca milanese cede un portafoglio da 1,3 miliardi di euro di crediti deteriorati a Illimity poche ore dopo l’accordo con Prelios: si tratta di due tasselli della strategia di risanamento del bilancio contenuta nel piano ‘Unlocked 2022-2024’ messo a punto dal Ceo Andrea Orcel.


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La cessione di crediti a Illimity

Continuano le ‘pulizie’ di bilancio per Unicredit, dopo l’accordo annunciato ieri con Prelios. Questa mattina, infatti, la banca a guida Andrea Orcel ha comunicato la cessione a Illimity di un portafoglio pro-soluto di crediti deteriorati (esposizioni italiane) corrispondente ad un valore totale al lordo delle rettifiche di valore di circa 1,3 miliardi di euro.

Il portafoglio comprende esclusivamente crediti non performing derivanti da contratti di finanziamento ipotecari e chirografari e l’impatto dell’operazione sarà registrato nei conti relativi al secondo trimestre dell’anno.

L’accordo con Prelios

Solo poche ore prima, Unicredit annunciava un accordo con Prelios finalizzato alla gestione specialistica di crediti Unlikely to pay (UTP), ovvero le inadempienze probabili.

Si rafforza, dunque, la collaborazione tra le due realtà e Prelios diviene il partner preferenziale nella gestione degli UTP del segmento imprese detenuti da Piazza Gae Aulenti, con un possibile aumento dello stock in gestione per ulteriori sei anni, periodo in cui si aggiungeranno nuovi crediti

La nuova intesa raggiunta con Prelios si pone quale obiettivo principale la massimizzazione dei rientri in bonis e del conseguente positivo impatto sui crediti della banca, “ottenendo benefici sull’economia reale e sul tessuto produttivo sociale italiano”, spiegano da Unicredit.

La società di gestione Prelios aveva già assistito Unicredit nella cessione e cartolarizzazione di un portafoglio crediti da 2 miliardi di euro relativi ai segmenti Corporate e SME.

La strategia di Unicredit

I due accordi annunciati a distanza di poche ore rientrano nella strategia di valorizzazione del portafoglio non performing, permettendo al tempo stesso una riduzione dello stock di crediti deteriorati.

Nel dettaglio, le scelte della banca rappresentano i primi tasselli del piano di de-leveraging messo a punto dal Ceo Andrea Orcel all’interno del business plan ‘Unlocked 2022-2024’, il quale punta ad un Npe ratio del 3,5% (gross book value) e dell’1,8% (net book value).

“La partnership con Prelios rappresenta un deciso passo in avanti nell'affrontare in maniera strutturale le potenziali difficoltà delle imprese italiane post pandemia”, spiegava Orcel, sottolineando l’impegno della banca nell’individuare “gli strumenti più efficaci per supportare la clientela, favorendone in questo caso il ritorno a migliori performance lungo un percorso di crescita economicamente sostenibile nel tempo”.“La scelta di UniCredit rafforza il nostro posizionamento di leader di mercato nella gestione specialistica di crediti UTP”, affermava il Presidente di Prelios, Fabrizio Palenzona, aggiungendo che l'intesa “ci consente di rendere ancor più incisiva l'azione a supporto dell'economia reale del Paese, contribuendo a riportare in bonis il più grande numero possibile di aziende”.

La view di WebSim

“Riteniamo che l’operazione con Prelios sia in linea con la strategia annunciata dalla banca”, affermano da WebSim.

Secondo le stime della sim, “il deconsolidamento di 2 miliardi dovrebbe permettere a Unicredit di ridurre il proprio Gross NPE ratio in area 3,2% (3,7% al primo trimestre 2022)”.

Anche alla luce di queste previsioni, da WebSim mantengono su Unicredit la raccomandazione ‘neutral’, con target price 12,50 euro.

Andamento in borsa

A Piazza Affari, intanto, le vendite colpiscono tutto il settore bancario, dopo i messaggi da falco arrivati ieri da Sintra, dove sia la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, che il suo collega della Federal Reserve, Jerome Powell, ribadivano il carattere non temporaneo dell’inflazione, rafforzando così le prospettive di politiche monetaria sempre più restrittive, con possibile rischio recessione.

Il titolo Unicredit cede oltre il 4% dopo circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni di Milano, scendendo così a 9,17 euro, performance peggiore di tutto il settore finanziario (-2,5%).

Male anche Illimity, in calo dell’1% a 10,47 euro, rispetto ad un prezzo obiettivo medio del consenso raccolto da Bloomberg pari a 13,82 euro (potenziale upside +30% circa), con 3 ‘buy’, 1 ‘neutral’ e 0 ‘sell’.

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