Unicredit, trimestrale positiva ma non entusiasmante
Utile sopra le attese e target confermati con l’obiettivo il prossimo anno di tornare a 3-3,5 miliardi di netto e taglio costi che sale a 1,25 miliardi.
Tutti i numeri della trimestrale
Trimestrale sopra le attese per Unicredit nonostante il crollo degli utili, ma gli analisti stimavano peggio. La seconda maggiore banca italiana ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto 692 milioni di euro ed è sulla buona strada per raggiungere il target fissato per il 2020 a oltre 800 milioni.
Gli analisti indicavano un utile netto di 334 milioni per il terzo trimestre secondo il consensus pubblicato sul sito web della banca.
L'utile netto contabile del terzo trimestre è di 680 milioni e porta il dato dei primi nove a un rosso di 1,6 miliardi a causa di alcune poste operative negative contabilizzate nel primo trimestre.
UniCredit conferma il target del 2021 tra 3 e 3,5 miliardi, mentre migliora l'obiettivo di risparmi di costi del piano al 2023 a 1,25 miliardi di euro grazie all'accelerazione della trasformazione del modello di business, secondo quanto dichiarato dal Ceo Jean Pierre Mustier nella nota.
Forte di un Cet1 fully loaded al 14,41% e un Cet Mda buffer di 538 punti base (+58 rispetto al trimestre precedente) - sono tutti indici che vengono utilizzati per dare una misura della solidità patrimoniale di una banca - in questo caso per Unicredit il dato è positivo.
UniCredit conferma la politica di distribuzione del capitale con un payout (quota di utile che verrà distribuito fra gli azionisti con dividendi e riacquisto di azioni proprie, Bce permettendo) del 50% così come l'impegno a restituire gradualmente il capitale in eccesso a partire dal 2021.
Sempre sotto il profilo patrimoniale, il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale impieghi è al 4,7%, il più basso di sempre.
Confermata le indicazioni sul costo del rischio a 100-120 punti base per il 2020 e nella parte più bassa del range 70-90 punti base per il 2021.
Il margine di interesse è calato nel trimestre del 3,8% rispetto ai tre mesi precedenti per effetto dei minori volumi e del netto calo dell'Euribor, spiega la nota. Nel quarto trimestre è atteso "sostanzialmente in linea" con il terzo.
In rialzo invece le commissioni (+6,4%) grazie al rimbalzo dell'attività della clientela con la fine del lockdown.
I ricavi totali crescono quindi del 4,4% rispetto al secondo trimestre ma calano del 7,4% su base annua.
Un buon recupero per i bancari
Nel complesso i dati non sono strabilianti, ma comunque positivi. Non ci aspettiamo lo stessa performance in borsa come per i risultati di Intesa, che da dopo la pubblicazioni ad adesso guadagna oltre il 4%. Crediamo che il settore bancario possa mettere a segno un buon recupero con nuovi interventi da parte della Bce e della Federal Reserve che interverranno per placare gli effetti economici della seconda ondata della pandemia.
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