L’urlo di Davos terrorizza l’occidente: “recessione nel 2023”
Mentre oggi Wall Street sarà chiusa, da un sondaggio effettuato dal Wold Economic Forum emergono previsioni di una recessione globale, considerata “probabile” da due terzi degli economisti intervistati.
Recessione alle porte
Inizia oggi la settimana che vedrà l’élite economica mondiale riunirsi tra le montagne svizzere di Davos nel corso del Forum economico mondiale (WEF), per la prima volta in versione completa dopo lo stop arrivato nel 2020 e quella ridotta dello scorso anno.
All’ordine del giorno le sfide dei tempi che viviamo, dal post-pandemia al cambiamento climatico, dalla crisi nell’est dell’Europa fino alla crisi economica, pronta a bussare alle nostre porte.
Proprio un sondaggio condotto dal WEF fra i capi economisti delle maggiori istituzioni finanziarie ed aziende prevede l’arrivo di una recessione nel corso di quest’anno, causata dalle tensioni geopolitiche e dalla stretta monetaria da parte della Federal Reserve e della Banca centrale europea (BCE).
A prevedere questo losco futuro sono i due terzi degli economisti intervistati, il doppio che nello scorso settembre, mentre il 18% lo considera la recessione globale “estremamente probabile”.
Tutti gli intervistati, comunque, si attendono una crescita debole (o molto debole) in Europa, mentre il 91% si attende lo stesso per gli USA.
Più complessa la situazione in Cina, dove l’addio alle politiche zero-Covid potrebbe dare una spinta alla crescita, ma sono ancora tutte da valutare le ripercussioni derivanti dall’impatto sanitario.
Previsioni meno negative per quanto riguarda l’inflazione, in quanto gli intervistati prevedono che il livello dei prezzi potrebbe essere vicino al picco, anche grazie al rallentamento delle pressioni provocate da energia e alimentari.
Wall Street chiusa
Oggi, intanto, la porta di Wall Street resterà chiusa per il ‘Martin Luther King’s day’ dopo le chiusure positive della scorsa settimana per i suoi principali indici.
Venerdì il Dow Jones Industrial Average era cresciuto di 112,64 punti (+0,3%) (a 34.302,61 punti), mentre lo S&P 500 è cresciuto dello 0,40% (a 3.999,09 punti) e il Nasdaq Composite metteva a segno un progresso dello 0,71% (a 11.079,16 punti).
Si era trattato della seconda settimana consecutiva di rialzi e la migliore performance su base annuale allo scorso mese di novembre, con guadagni del 4,82% per il tecnologico, del 2,67% per lo S&P e del 2% per il ‘vecchio’ Dow Jones.
Questa settimana sarà importante per alcuni risultati societari, in particolare relativi a nomi importanti come Goldman Sachs (domani 17 gennaio), Netflix (giovedì) e Procter & Gamble (giovedì).
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