Vacanze, parla il Ceo di Tui. “C’è voglia di partire. Meno clienti ma spendono di più”

29/03/2021 15:30
Vacanze, parla il Ceo di Tui. “C’è voglia di partire. Meno clienti ma spendono di più”

Friedrich Joussen guida la più grande società al mondo del turismo che prima della pandemia faceva viaggiare ogni anno 23 milioni di persone. Dopo un disastroso 2020, chiuso con una perdita di 3 miliardi di euro, tornano le prenotazioni, anche se molto frenate dai lockdown. La buona notizia è che il prezzo medio dei pacchetti venduti è più alto del 22%.

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“In Gran Bretagna prenotazioni in crescita del 120% rispetto a un anno fa”.

“Guardiamo alle prossime stagioni con ottimismo. Per quanto riguarda l’estate che sta per arrivare, in Gran Bretagna registriamo una forte domanda con prenotazioni in crescita del 120% rispetto a un anno fa”. Friedrich Joussen, Ceo dell’anglo-tedesca Tui, prima società al mondo di viaggi e turismo, ha cercato in tutti i modi di iniettare ottimismo fra i suoi azionisti, riuniti giovedì scorso (25 marzo) in assemblea. Ma con i lockdown ancora diffusamente imperanti in Europa non è stata un’impresa facile.

L’unica cosa che Joussen poteva fare, ovvero spostare l’orizzonte il più in là possibile, l’ha fatta: “Se guardiamo al maggio 2022 abbiamo una crescita delle prenotazioni del 150%”. Già, ma bisogna arrivarci al maggio 2022, con una società che a causa del Covid ha visto il debito esplodere nel 2020 a 7,2 miliardi di euro.

Le grandi speranze di Joussen erano appuntate sulla Gran Bretagna, il primo mercato di Tui e il Paese europeo più avanti con le vaccinazioni. Il premier Boris Johnson ha annunciato un mese fa che il 17 maggio gli inglesi riprenderanno a viaggiare per turismo, ma potrebbe essere costretto a rimangiarsi la parola. Nei giorni scorsi funzionari del governo di Londra hanno detto che non c’è nessuna certezza che i cittadini britannici questa estate possano fare le vacanze all’estero, e il ministro della Salute, Lord Bethell, non ha escluso che l’intera Europa possa finire sulla “Lista rossa” dei Paesi con un livello di Covid pericolosamente alto.

La società ha ridotto la sua offerta complessiva al 75% della capacità del 2019.

Fatto il punto sulle restrizioni ancora imperanti in Europa, Tui ha annunciato giovedì, in concomitanza con l’assemblea, un’ulteriore riduzione della sua offerta turistica complessiva di quest’estate al 75% della capacità del 2019, in calo rispetto all’80% precedentemente annunciato.

Con sede ad Hannover, in Germania, quotata alle Borse di Londra e Francoforte, Tui è un colosso che possiede agenzie di viaggi, hotel, compagnie aeree e navi da crociera. La sua flotta di aerei per vacanze è la più grande in Europa. La società ha chiuso il disastroso 2020 con una perdita di 3 miliardi di euro su un fatturato crollato a 7,9 miliardi, il 60% in meno dell’anno precedente.

In Borsa rialzo del 25% dall’inizio dell’anno e del 55% in 12 mesi.

Alla quotazione di oggi di 4,24 euro (+2,7%), Tui capitalizza 4,5 miliardi di euro. Il titolo è in rialzo del 25% rispetto all’inizio dell’anno e del 55% rispetto a dove era 12 mesi fa. L’euforia che aveva accompagnato la partenza delle campagne di vaccinazione aveva alimentato a febbraio un potente rialzo, portando la quotazione fino a un picco di 5,47 euro il primo marzo. Poi, piano piano, gli entusiasmi sono evaporati.

Quello che resta è la fredda e lucida determinazione del management, sostenuto dal maggiore azionista, il miliardario russo Alexey Moldashov (possiede il 30% della società), a rilanciare in maniera logica e sostenibile un’attività che prima della pandemia faceva viaggiare ogni anno 23 milioni di persone, in maggioranza britannici e tedeschi.

In cassa 1,6 miliardi di euro per fronteggiare 300 milioni di uscite al mese.

Grazie a un maxi-prestito da 3 miliardi di euro dello Stato tedesco e a un altro prestito da 1,8 miliardi ottenuto da un pool di banche e investitori, Tui all’inizio di marzo aveva in cassa 1,6 miliardi di euro con cui fronteggiare uscite per circa 300 milioni di euro al mese e arrivare senza patemi alla stagione estiva.

Gli incassi incominceranno ad affluire mano a mano che arriveranno le prenotazioni. Da febbraio a oggi sono 180mila i clienti che hanno prenotato una vacanza con il gruppo anglo-tedesco, portando il totale delle prenotazioni a 2,8 milioni. Il dato è inferiore del 60% a quello comparabile del 2019. Ma c’è una buona notizia: il prezzo medio dei pacchetti venduti è più alto del 22%.

I clienti vogliono viaggiare, ma “le condizioni per il turismo devono essere create a livello politico”, ha detto il Ceo Joussen all’assemblea. Il manager non ha voluto fare previsione sui conti del 2021. Gli analisti prevedono in media una crescita del fatturato a 11,4 miliardi di euro, ancora lontano dai 18,9 miliardi del 2019. Per quanto riguarda le quotazioni di Borsa gli analisti sono cauti: su 10 esperti che pubblicano i loro report, nove consigliano di vendere l’azione Tui e il target price medio è 2,31 euro.

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