Vanguard: “L’economia mondiale ne uscirà con parecchie cicatrici”

01/05/2020 09:00
Vanguard: “L’economia mondiale ne uscirà con parecchie cicatrici”

Le buone notizie dal fronte della curva di contagio permettono di allentare le misure di distanziamento sociale. Ma come ripartirà l’economia e quali saranno i settori maggiormente colpiti?

A cura di Peter Westaway, chief economist e head of investment strategy di Vanguard in Europa

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La luce alla fine del tunnel

In Europa l’appiattimento della curva epidemiologica fa ben sperare di vedere presto la luce alla fine del tunnel. Anche i mercati nelle ultime settimane hanno esultato con rimbalzi dei global risk assets che hanno recuperato dal 30 al 40% delle perdite subite dallo scoppio della pandemia. Ma non dobbiamo dimenticare quanto la strada sia ancora in salita.

A ricordarcelo ci ha pensato il crollo inarrestabile del petrolio causato dall'eccesso di produzione e dall'accumulo di scorte fino ai massimi della capacità, a cui si è aggiunta la debolezza della domanda a seguito dei lockdown. Considerando la dislocazione economica all’orizzonte e il rischio di nuovi contagi che accompagnerà la riapertura, il consiglio è di rimanere cauti e mantenere un portafoglio di investimenti equilibrato e diversificato a livello globale.

L’economia mondiale uscirà da questa pandemia con parecchie cicatrici (crollo dell'attività economica a seguito del fallimento di molte aziende, aumento della disoccupazione strutturale e interruzione delle filiere). Si potrà parlare di ritorno alla normalità dell'attività economica non prima del 2021, ma si tratterà di una nuova normalità in cui il PIL potrebbe essere inferiore di alcuni punti percentuale.

Come si traduce tutto questo per l’Europa che sta lentamente allentando i lockdown per tentare di tornare alla normalità? In questo scenario può essere utile uno sguardo alla ripresa economica in Cina.

Il grafico sottostante mette a confronto la produzione cinese di acciaio con la vendita di biglietti del cinema: manifattura vs intrattenimento. Le acciaierie cinesi hanno spinto sull’acceleratore arrivando quasi ai livelli di produzione precedenti al virus (-5%), mentre gli incassi ai botteghini del cinema stanno ancora soffrendo.

Manifattura cinese in ripresa, ma i settori con maggiori interazioni restano indietro

La luce alla fine del tunnel

Lo shock da Covid-19 nell’economia cinese

Nel grafico seguente si analizza come l’esperienza cinese possa essere trasposta ai diversi settori dell'economia dell'eurozona dove generalmente a un maggiore impatto sul PIL corrisponde un ritorno più lento alla normalità. Immobiliare, ospitalità e ristorazione, trasporti e intrattenimento sono tra i settori più colpiti e che faticheranno maggiormente a tornare alla normalità: da un lato i governi esiteranno a dare il via libera ai settori con maggiore interazione sociale, dall’altro saranno i consumatori stessi a indugiare per il timore di un possibile contagio.

Lo shock da Covid-19 nei diversi settori dell’economia

Lo shock da Covid-19 nell’economia cinese

Uno sguardo al resto del mondo

La progressiva uscita dalle misure di isolamento in Europa sarà accompagnata da un ritorno alla normalità per i consumatori, ma anche dalla comparsa di nuovi focolai. Per quanto si tenti di contenere possibili ricadute, i rischi di nuovi contagi rimangono elevati. Inoltre, i tassi di contagio sono ancora in aumento in grandi Paesi come Russia e Brasile, mentre le crescenti pressioni politiche, specialmente negli Stati Uniti, rischiano di allentare troppo rapidamente le misure di distanziamento sociale. In Asia, primo continente ad essere colpito dalla pandemia, abbiamo assistito non solo a nuove ondate di contagi in Cina, ma anche a nuovi aumenti delle infezioni in Giappone e a Singapore, dopo mesi in cui sembrava che il numero dei contagi fosse sotto controllo.

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