Vendita allo scoperto: come funziona


Vendere allo scoperto significa vendere un titolo che non si possiede per ricomprarlo successivamente, poiché si scommette sul suo ribasso. Un’operazione generalmente considerata rischiosa, ma che può portare benefici significativi alla performance degli investimenti coprendo il portafoglio negli scenari ribassisti. Un'operazione semplice offerta dalla maggior parte delle piattaforme di trading.


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Una scommessa al ribasso

Vendita allo scoperto, shorting o short selling. Più nello specifico, questa strategia finanziaria consiste nel vendere oggi un asset (es. azioni) che non si possiede e che si è preso a prestito, nella convinzione che il valore diminuisca, per riacquistarli successivamente a un prezzo inferiore in modo da restituirle al broker e trarne profitto.

Con lo short selling si vendono in borsa dei beni che non sono di proprietà dell’investitore ma semplicemente presi in prestito. Il profitto consiste nel differenziale del prezzo di vendita e riacquisto del titolo. Se al momento del riacquisto il prezzo del titolo shortato sarà inferiore rispetto a quando è stato preso in prestito, il rendimento complessivo dell'operazione risulterà positivo; viceversa sarà negativo se il prezzo dell'asset nel frattempo è aumentato.

Short Selling: un esempio

Immaginiamo di prendere in prestito un’azione X da una banca (dalla nostra piattaforma di trading) pagando una commissione di 10 euro. Shortiamo l’azione per 1.000 euro in quanto riteniamo che sia estremamente sopravvalutata e decidiamo di puntare al ribasso con l’obiettivo di guadagnare dal calo di prezzo del titolo.

Dopo qualche seduta, il prezzo dell’azione effettivamente scende. Decidiamo di ricomprala per restituirla allla piattaforma di trading che me l'ha prestata. Ricompriamo sul mercato lo stesso numero di azioni la settimana successiva, ma poichè il prezzo è sceso spendiamo 900 euro, ottenendo un profitto di 90 euro (100 euro dal riacquisto, meno 10 euro di commissioni).

Lo scenario negativo lo avremo se, al contrario, il prezzo delle azioni salirà. Se dopo una settimana il titolo aumenta vertiginosamente, l'investitore si troverà costretto a spendere ad esempio 1.100 euro per ricomprare sul mercato le azioni prese in prestito e dunque da restituire alla piattaforma di trading.

Il venditore allo scoperto subirà una perdita pari a 100 euro, più 10 euro di commissione.

Vista così appare quasi un'operazione complessa, di fatto le piattaforme semplificano tutto e per shortare l'azione X basterà cliccare il tastino short al posto di acquista e alla fine il tasto indicato per chiudere l'operazione, proprio come una normale operazione di trading. Minuto per minuto nel portafoglio avrò la performance potenziale dell'operazione.

Il ruolo dell’intermediario

Gli strumenti finanziari oggetto di short selling vengono prestati temporaneamente al venditore allo scoperto dalla banca o da un intermediario finanziario. Per “il disturbo”, l’intermediario riceve una fee annuale pagata in relazione alla durata dell’operazione di vendita allo scoperto.

A seconda del broker utilizzato un costo è legato a una comissione fissa che si paga per ogni operazione di trading.

Oltre all'interesse annuale stabilito, che varia sulla base di ciascun asset, il broker richiede un margine di garanzia per l'operazione. In particolare il broker potrebbe decidere di chiudere l'operazione di short poco prima di esaurire tutto il margine messo a disposizione dell'investitore. Ad esempio se il titolo al posto di scendere dovesse salire in Borsa e raddoppiare alcuni broker chiudono l'operazione prima di esaurire il margine, altri chiedono dei margin call, ovvero chiedono all'investitore di integrare il proprio capitale.

Perché vendere allo scoperto è ritenuto rischioso

Lo short selling viene generalmente considerato più rischioso rispetto all’investimento in posizioni long, essenzialmente per i seguenti aspetti:

  • Perdite potenzialmente illimitate: Nel caso di vendita allo scoperto il profitto potenziale è limitato rispetto ad una normale operazione di acquisto con successiva vendita. Ma se c'è un limite all'apprezzamento del valore di uno strumento finanziario, la perdita potenziale è illimitata. È per questo che “il broker non solo congela i fondi provenienti dalla vendita allo scoperto, a garanzia e copertura del successivo riacquisto, ma richiede anche un ulteriore importo (il margine di garanzia) per tutelarsi dalla possibilità che il venditore riesca a ricoprirsi riacquistando i suddetti strumenti finanziari con prezzi considerevolmente maggiori a quelli di vendita”, afferma Borsa Italiana.
  • Interessi: quando si vende allo scoperto, come visto in precedenza, si pagano interessi al broker per la durata del prestito. Il margine di guadagno viene dunque ridotto dagli interessi.
  • Estinzione anticipata. E’ possibile che il broker effettui l’estinzione anticipata dello short in caso di operazioni societarie come ad esempio aumenti di capitale, fusioni o scissioni. L’estinzione può avvenire in un momento non ottimale per la posizione dell’investitore, che dovrà incamerare la relativa perdita. Anche Consob potrebbe vietare gli short e obbligare dunque i broker a chiudere tutte le operazioni aperte.
  • Utilizzo della leva: Inoltre, se si utilizza lo short in leva, i rischi sono addirittura maggiori, poiché si amplificano i risultati sia positivi che negativi, portando a perdite significative se il valore del prezzo di mercato aumenta bruscamente. In genere gli short sono quasi tutti a leva con un obiettivo temporale ridotto o costruiti per pareggiare posizioni Long.

Come trarre vantaggio con lo short selling

La strategia di vendita allo scoperto significa avere l’opportunità di trarre profitto anche dai mercati in perdita.

Secondo alcuni analisti, la vendita allo scoperto ha una reputazione ingiustamente negativa. Spesso associata a notizie eclatanti sul fallimento delle aziende, sull'abuso di mercato e sulle preoccupazioni dei policymaker riguardo al fatto che tali pratiche indeboliscano i mercati finanziari, secondo Duncan Lamont, CFA, Head of Research and Analytics di Schroders la realtà è più complessa e “la vendita allo scoperto può anche aiutare a gestire il rischio in modo più efficace e contribuire all'efficienza del mercato”.

La vendita allo scoperto “non mina direttamente la salute di una società più di quanto l'acquisto delle sue azioni migliori i suoi fondamentali”, spiega Lamont. Una società non viene privata di fondi quando gli investitori vendono azioni, né diventa finanziariamente più forte quando gli investitori comprano azioni sui mercati quotati.

“Piuttosto che evitare questa pratica gli investitori dovrebbero assicurarsi di capire i suoi potenziali usi in una strategia e come i suoi praticanti intendono comportarsi. Può apportare benefici significativi, sia alla performance degli investimenti che agli standard di governance aziendale”. “Alcuni venditori allo scoperto sono immorali, - conclude l'esperto - ma la vendita allo scoperto in sé non lo è”.


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