Vendite auto, Stellantis riparte in Italia mentre continua la crisi da microprocessori


Risultati positivi per le immatricolazioni di Stellantis in Italia nel 2021, dopo un anno difficile a causa della pandemia,  mentre la performance del marchio Fiat Chrysler negli Stati Uniti resta al di sotto dei risultati complessivi, in un contesto aggravato anche dalla scarsità di chip che sta colpendo molti produttori di auto.


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Stellantis riparte in Italia

Le auto immatricolate in Italia da Stellantis dello scorso mese hanno raggiunto quota 56.382, crescendo del 19,5% rispetto allo stesso mese del 2020, e portando la quota di mercato della società al 37,7% rispetto al precedente 35,5%. Il risultato segna una performance migliore rispetto al mercato italiano, cresciuto del 12,6% rispetto a giugno 2020, con un totale di 149.438 auto immatricolate. Seppure in crescita, il dato complessivo segna un calo del 13,3% rispetto a giugno 2019, quindi il recupero ai livelli pre pandemia resta ancora lontano.

In crescita le vendite per Stellantis anche nei primi sei mesi del 2021, quando ha venduto 351.059 e messo a segno un +52,3%. Anche in questo caso, la performance risulta migliore del mercato italiano, cresciuto del 51,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. La quota di mercato di Stellantis segna un aumento dello 0,2%, arrivando così al 39,7%, secondo quanto comunicato dal Ministero dei Trasporti.

A Piazza Affari, intanto, i risultati delle immatricolazioni non sembrano influire particolarmente sull'andamento delle azioni Stellantis, appena sopra la parità dopo circa un'ora dall'apertura.

I risultati negli Stati Uniti

Oltre Oceano la performance di Fiat Chrysler ha visto una crescita del 32,2% nel secondo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2020, con 485.312 auto vendute, anche se il dato risulta inferiore a quello del mercato, cresciuto del 54,6%. Particolarmente negativi i risultati di vendita della 500, i cui modelli (500, 500L, 500X e Spider) hanno visto un calo del 33%. Tra i risultati migliori delle altre case automobilistiche si segnala quello di Toyota con un +73,1% e 688.813 vetture immatricolate. Su base semestrale Fiat è cresciuta del 17,3%, anche in questo caso l'aumento è stato inferiore a quello del mercato USA, salito del 32,1%.

Continua la crisi dei microprocessori

Nel frattempo, la mancanza di microprocessori continua a influenzare le attività delle case automobilistiche, con Stellantis costretta a chiudere fino al 26 luglio l'impianto di Belvidere in Illinois, dove viene prodotta la Jeep Cherokee. In Messico, inoltre, è stata decisa la chiusura di una settimana per lo stabilimento di Toluca.

La crisi sta colpendo tutte le grandi aziende del settore, con riduzioni degli orari lavorativi e stop alla produzione che stanno riguardando anche Mercedes, Volto, Audi e Tesla, rendendo la carenza di chip iniziata a fine 2020 una vera e propria emergenza che penalizza fortemente la produzione di auto.

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