Virus vs Vaccini: Secondo round


La situazione dei mercati finanziari riflette l’evoluzione eterogenea della pandemia.

A cura di Thibaud Dorlet, CFA, Senior Fund Manager presso Candriam


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L’evoluzione eterogenea delle varianti

Se il 2020 è stato l’anno dello scoppio della pandemia di COVID-19, il 2021 è l'anno delle nuove varianti.

Generalmente le nuove varianti (la variante inglese, quella sudafricana, brasiliana e indiana) non sono caratterizzate da una letalità maggiore, tuttavia solitamente sono più contagiose.

Thibaud Dorlet, Senior Fund Manager presso Candriam, analizza la situazione in Brasile e India, dove lo sviluppo drammatico delle nuove varianti ha annientato la speranza di un rapido recupero per queste popolazioni.

In India, lo sviluppo di una nuova variante nel mese di marzo ha portato a un nuovo aumento di contagi. “Per avere un’idea della maggiore trasmissibilità, basti pensare che all’inizio di marzo questo ceppo era all’origine del 5% dei nuovi casi, mentre all’inizio di aprile risultava responsabile di oltre l’80% dei nuovi casi”, osserva Dorlet.

In India, dove solamente l’1% della popolazione ha terminato la vaccinazione, il picco di casi osservato sembra legato più al ridotto tasso di vaccinazioni che alla capacità del nuovo ceppo di resistere al vaccino. “Indubbiamente, le due mutazioni fondamentali della variante indiana sono presenti anche in altri ceppi come quelli delle varianti inglese e sudafricana, per cui un certo numero di vaccini è ancora efficace (quelli di Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson, oltre a Covaxin)”.

In Brasile, dove i decessi da COVID-19 registrati a marzo rappresentano il 24% di quelli registrati a livello globale, la percentuale di popolazione vaccinata è ancora esigua (il 12%). Per giunta, il vaccino utilizzato (Sinovac) si è dimostrato inefficace contro la variante brasiliana.

La situazione nei paesi sviluppati

Anche se in misura minore, una nuova ondata di casi sta interessando anche i Paesi sviluppati. “Il Giappone ha recentemente dichiarato lo stato di emergenza fino all’11 maggio a Tokyo e in altre tre prefetture, allo scopo di ridurre i nuovi casi per poter svolgere i giochi olimpici programmati per fine luglio”, afferma il Senior Fund Manager di Candriam.

Negli Stati Uniti i casi di COVID-19 sono diminuiti dell’83% rispetto al picco, ma dal 21 marzo si è verificato un nuovo aumento del 49%. Nonostante le preoccupazioni dovute a una nuova variante recentemente scoperta in Texas, nei prossimi mesi si potrebbe raggiungere la prima soglia per l’immunità di gregge (70%). Sono oltre 200 milioni le dosi di vaccino già somministrate alla popolazione, che conta circa 330 milioni di persone.

Anche l’Europa nelle ultime settimane ha aumentato il ritmo delle vaccinazioni. “Quasi il 28% della popolazione dei Paesi dell’Area Euro 4 (Germania, Francia, Italia e Spagna) ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, che avrebbe già contribuito alla riduzione del 39% dei nuovi casi di COVID-19 dopo il picco registrato lo scorso anno”.

La distribuzione dei vaccini nel Vecchio Continente è finalmente decollata, il che fa sperare di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta vaccinata ben prima di fine settembre, come precedentemente stabilito dalla Commissione europea.

I risvolti sui mercati

Le differenti evoluzioni della pandemia tra i Paesi si riflettono sulla situazione dei mercati finanziari.

I Paesi più duramente colpiti (Brasile e India) “hanno registrato una sottoperformance dei rispettivi mercati azionari dall’inizio dell’anno al 23 aprile pari a -15% e -5% rispetto al mercato globale”. Anche in Giappone, dopo l’aumento dei casi rilevato a inizio marzo 2021, “tra il 4 marzo e il 23 aprile è stata registrata una sottoperformance rispetto al mercato globale pari a -6%”, afferma Dorlet.

Anche negli Stati Uniti le conseguenze in ambito finanziario sono state evidenti: “Il picco di ricoveri e il successivo crollo dei dati ad alta frequenza che ha caratterizzato l’inizio di aprile sono stati elementi scatenanti che hanno determinato un’inversione di tendenza nei tassi statunitensi e l’arresto della rotazione di stile del mercato verso i titoli value”, ha osservato il Senior Fund Manager di Candriam.
Lo sviluppo di nuove mutazioni e la loro diffusione globale rappresenta “un rischio di ribasso impossibile da ignorare, del quale il mercato è estremamente consapevole”.

Se si considera l’efficienza (in particolare dei vaccini a mRNA) e il rapido avanzamento delle vaccinazioni negli Stati Uniti e in Europa, dove presto verranno raggiunte le soglie di immunità, la prospettiva più probabile nel medio periodo è ancora quella di una crescita in continua accelerazione. Questo suggerisce, conclude Dorlet, che i Treasury USA riprenderanno a muoversi verso un aumento dei rendimenti, innescando un’ulteriore rotazione caratterizzata dal passaggio da titoli growth, quality e difensivi verso titoli value e ciclici, sovrarappresentati sui mercati Europei.

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