Vodafone dice no alla fusione con iliad in Italia
La proposta dei francesi prevedeva la creazione di una società contenente le attività italiane dei due soggetti ma non è stata sufficiente a convincere la compagnia britannica che aveva già rifiutato un’altra offerta di iliad già nel 2022.
Vodafone rifiuta iliad
C’è chi dice no e lo fa due volte. È il caso di Vodafone, che per la seconda volta in due anni respinge l’offerta di iliad per un miglioramento dell’offerta arrivata lo scorso 18 dicembre 2023 per la fusione delle attività italiane delle due società in una di nuova costituzione (NewCo). La prima volta era stata nel febbraio 2022, quando i britannici avevano rifiutato la proposta presentata da iliad e Apax Partners per comprare il 100% di Vodafone.
L’ufficialità è arrivata questa mattina tramite una nota diffusa dal gruppo britannico prima dell’apertura del mercato e la reazione della borsa di Londra vede le azioni Vodafone in calo di oltre il 3% nella prima ora di contrattazioni, scendendo ad un minimo di 66,07 GBX.
La proposta
I termini della proposta presentata dai francesi prevedevano la partecipazione paritaria (50%) nella nuova società che si sarebbe venuta a creare dopo la fusione, valutando Vodafone Italia 10,45 miliardi di euro (enterprise value).
Vodafone avrebbe ottenuto un pagamento in contanti pari a 6,5 miliardi e un finanziamento soci per 2 miliardi finalizzato a garantire un allineamento a lungo termine. Dal lato francese, iliad viene valutata 4,25 miliardi e avrebbe ottenuto 400 milioni cash, un finanziamento soci per 2 miliardi, nessuna call option a suo favore.
L’offerta presentata è ritenuta da iliad come “la migliore business combination possibile a vantaggio del mercato e del settore delle telecomunicazioni italiani”, ribadivano i francesi nella nota.
A questo punto, iliad Italia “proseguirà la propria strategia stand-alone con determinazione, puntando alla conquista di quote di mercato in tutti i segmenti, e basandosi sul suo eccellente track record: oltre 10,5 milioni di utenti mobile dal suo lancio a maggio 2018, una crescita netta di utenti tra le maggiori tra i cinque principali operatori di rete fissa, più di 1 miliardo di ricavi nel 2023 con un OFCF a livelli di pareggio”, sottolineavano da iliad.
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