Volkswagen sbatte contro i dazi USA: tagliata la guidance 2025

Gli elevati costi derivanti dalle tariffe imposte da Donald Trump hanno impattato sul margine del gruppo dei primi sei mesi dell’anno che ora conta sulla riduzione dei costi.
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Utile operativo in calo per Volkswagen
I dazi imposti dagli Stati Uniti nei confronti del settore automobilistico hanno inciso sui conti di Volkswagen e continueranno a farlo nei prossimi mesi. L’allarme è stato lanciato dalla casa automobilistica in sede di comunicazione dei risultati relativi al secondo trimestre e al primo semestre del 2025 diffusi questa mattina.
La big tedesca ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un utile operativo di 6,7 miliardi di euro, in calo del 33% rispetto allo stesso periodo del 2024 e inferiore alle attese del mercato, mentre il fatturato si è ridotto dello 0,3% (158 miliardi di euro) nonostante l’andamento stabile delle vendite, arrivate a 4,36 milioni di veicoli.
L’utile operativo del secondo trimestre si è fermato a 3,83 miliardi, segnando un calo del 29% rispetto al 2024, mentre il fatturato di 80,8 è risultato inferiore alle attese. In questo caso, l’impatto dei dazi viene quantificato in 1,3 miliardi di euro.
La società ha poi annunciato una riduzione dei target 2025, prevedendo un livello invariato di vendite e stimando un margine di profitto del 4-5% contro il 5,5-6,5% precedentemente stimato.
Nonostante questi dati negativi, le azioni Volkswagen hanno scambiato in positivo nel corso della mattinata a Francoforte e a metà seduta guadagnano l’1%, appena sopra i 100 euro.
L’impatto dei dazi
La diminuzione del risultato operativo viene motivato dal gruppo con gli “elevati” costi derivanti dall’aumento dei dazi doganali statunitensi, agli accantonamenti per la ristrutturazione di Audi, Volkswagen Passenger Cars e Cariad (0,7 miliardi di euro) e alle spese relative alla regolamentazione delle emissioni di CO₂, oltre che agli effetti negativi del mix come la maggiore quota di veicoli completamente elettrici, gli effetti sui prezzi e sui cambi.
Prima dell’aumento dei dazi statunitensi e della ristrutturazione, il margine operativo si è attestato al 5,6%. Trump aveva imposto un dazio del 25% sulle importazioni automobilistiche globali negli Stati Uniti in aggiunta alla tariffa del 2,5% già applicato alla maggior parte dei paesi.
“L'aumento dei dazi sulle importazioni statunitensi e le misure di ristrutturazione hanno avuto un impatto negativo”, sottolinea nella nota Arno Antlitz, CFO e COO del Gruppo Volkswagen, che aggiunge: “Escludendo queste voci, il margine operativo nel secondo trimestre si attesta a quasi il sette percento, rappresentando il limite superiore delle nostre aspettative. Questo dimostra che siamo sulla strada giusta. Ma ciò che conta davvero è la liquidità in banca. Ecco perché dobbiamo proseguire con i nostri programmi in corso per migliorare gli utili e accelerare dove necessario".
Volkswagen ha affrontato "grandi sfide" all'inizio dell'anno a causa dell'impatto imprevisto dei dazi sulle importazioni statunitensi, spiega l'amministratore delegato Oliver Blume, aggiungendo che l'azienda deve intensificare i propri sforzi di riduzione dei costi. "Dobbiamo mettere in moto il nostro impegno sui costi e accelerarne l'attuazione. Dopotutto, non possiamo pensare che la situazione dei dazi sia solo temporanea", ha detto Blume nel corso della call con gli investitori.
Le vendite
"I nostri dati semestrali presentano un quadro contrastante: da un lato, abbiamo ottenuto un forte successo di prodotto e compiuto progressi nel riallineamento dell'azienda. Dall'altro, il risultato operativo è diminuito di un terzo rispetto all'anno precedente, anche a causa dell'aumento delle vendite di modelli completamente elettrici a basso margine”, prosegue Antlitz.
Gli ordini in Europa occidentale di Volkswagen sono aumentati del 19%, trainati da i nuovi modelli di tutte le tipologie di trazione come VW ID.7 Tourer, Cupra Terramar, Škoda Elroq, Audi Q6 e-tron e Porsche 911 (l’icona della casa di Zuffenhausen che sta soffrendo a causa dell’all-in sull’elettrico del best seller Macan). Particolarmente consistente è stato l’ingresso di ordini per i veicoli completamente elettrici, con un aumento del 62%.
Per l’anno in corso, il gruppo prevede una crescita delle vendite in linea con quella dello scorso anno e un margine operativo compreso tra il 4% e il 5%, quando precedentemente aveva previsto una crescita fino al 5% e un margine operativo lordo tra il 5,5% e il 6,5%.
Altre previsioni:
- Indice di investimento 2025: tra 12% e 13%
- Flusso di cassa netto Automotive 2025: tra 1 e 3 miliardi
Precedente previsione: tra 2 e 5 miliardi di euro
Inclusi: deflussi cassa per investimenti futuri e ristrutturazione
- Liquidità netta Automotive 2025: tra 31 e 33 miliardi
Precedente previsione: tra 34 e 37 miliardi
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