Wall Street cerca di riprendersi dal volo dei falchi
I commenti hawkish dei banchieri centrali avevano attirato vendite sull’azionario, sostenendo il dollaro e i titoli di stato, mentre gli analisti si interrogano sull’efficacia delle scelte della Federal Reserve in tema di tassi di interesse.
Verde sui future di Wall Street
Future di Wall Street in verde, puntando verso un’apertura positiva dopo due sedute consecutive in rosso.
I contratti sul Nasdaq guadagnano l’1%, mentre quelli sullo S&P500 crescono dello 0,80% e quelli sul Dow Jones aggiungono mezzo punto a meno di un’ora dall’apertura.
Attenzione, però, alle scadenze odierne di alcune opzioni per un ammontare di 2100 miliardi di dollari, elemento che potrebbe falsare in parte la giornata.
Fari accesi anche sui dati macroeconomici di oggi, in calendario a mercato aperto, quando usciranno (ore 16 italiane) i dati sulle case vendute negli USA (attese in calo ad ottobre per l’ottavo mese consecutivo) e il leading indicator.
Il volo dei falchi
La seduta di ieri era stata influenzata dalle parole del ‘falco’ James Bullard, provocando anche un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato e sostenuto le quotazioni del dollaro, con la sua migliore performance settimanale da un mese e mezzo.
Il presidente della Fed di St. Louis affermava di ritenere appropriato un rialzo dei tassi di interesse “fino alla forchetta tra il 5% e il 7%”, considerando anche che finora gli aumenti hanno avuto “solo effetti limitati” sull’inflazione.
“La banca centrale ha ancora molto da fare per riportare l’inflazione sotto controllo”, aggiungeva Bullard, mentre il suo collega di Atlanta, pur evidenziando “un barlume di speranza” dal rallentamento dei prezzi alla produzione e al consumo, ribadiva che “altri rialzi dei tassi di interesse saranno necessari”, anche a costo di una recessione, sempre migliore di prezzi troppo alti persistenti.
La fine dei rialzi dei tassi d'interesse “non è un’opzione sul tavolo”, avvisava Mary Daly, presidente della Fed di San Francisco, secondo la quale “è appropriato” che i tassi arrivino “al 4,75%-5,25%” dall'attuale 3,75%-4%.
Le nuove prospettive di un deciso rialzo dei tassi facevano aumentare il timore di una recessione e, mentre sono molti gli analisti che prevedono un aumento di 50 punti base a dicembre, gli economisti intervistati da Reuters affermano che un periodo più lungo di inasprimento della banca centrale statunitense e un picco più alto dei tassi di policy sono i rischi maggiori per le prospettive attuali.
Il calo di ieri arrivato dopo i commenti di Bullard “dimostra quanto possano essere sensibili i mercati quando si tratta della destinazione finale del tasso terminale”, ha dichiarato Michael Hewson, capo analista di mercato presso CMC Markets.
Dubbi sulla Fed
Secondo Bill Ackman, gestore di hedge fund miliardario che ha fondato e che guida The Pershing Square Capital nelle vesti di ceo, restano i dubbi sulla capacità della Fed di riuscire a riportare l’inflazione degli Stati Uniti al target del 2%, pertanto, ritiene che i prezzi delle azioni rimarranno sotto pressione, in un contesto di tassi di interesse elevati.
Nel corso di una call con gli investitori, Ackman ha detto che i tassi di interesse, a dispetto delle recenti strette monetarie aggressive da parte della Fed, “sono molto inferiori rispetto al livello a cui saliranno”.
Questo, ovviamente rappresenta “un rischio per l’azionario. Parte della nostra tesi è che l’inflazione strutturale sarà più alta. Non crediamo che sia probabile che la Federal Reserve riesca a riportare l’inflazione al 2% in modo sostenibile”, aggiungeva l’esperto.
Pertanto, “nel complesso, anche in considerazione della situazione geopolitica, forse non ci sono ancora le condizioni necessarie per un rally duraturo dei mercati. Ma sono possibili dei recuperi periodici e per questo non ci sembra opportuno assumere posizioni nette, mentre un’attenta selezione qualitativa può mitigare la volatilità, afferma Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS Gwm Italy.
Notizie societarie principali e relativi movimenti nel pre-market USA
Iovance Biotherapeutics (-7%): ha posticipato le sue previsioni sui tempi relativi alla domanda di commercializzazione della sua terapia (lifileucel) contro il cancro della pelle al primo trimestre 2023, rispetto alla precedente indicazione di fine 2022.
Iveric (+22%): ha ricevuto la designazione di ‘terapia innovativa’ dalla Food and Drug Administration (FDA) per il suo farmaco Zimura attualmente in fase di sperimentazione per il trattamento dell’atrofia geografica.
Applied Materials (+5%): prevede un fatturato nel primo trimestre 2023 superiore alle stime e supera le previsioni anche rispetto a utili e ricavi per il quarto trimestre di quest’anno.
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