Wall Street da record anche senza i tech

12/12/2025 07:15
Wall Street da record anche senza i tech

Il Dow Jones ha chiuso in rialzo dell’1,3% grazie alla spinta della società delle carte di credito, delle banche e di Disney.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo.

Broadcom. L’azienda dei chip in competizione con Nvidia nei prodotti ad hoc per l'intelligenza artificiale, ha presentato previsioni di vendita non del tutto convincenti. Il titolo è arrivato a perdere il 5%.

Il Consiglio dei governatori della Federal Reserve ha rinominato all'unanimità 11 dei presidenti regionali della banca centrale per un nuovo mandato di cinque anni. Non passa la linea Trump.

Treasury. E’ sempre più ripiena la curva dei tassi: spread dieci anni - due anni a 63 punti base.

Cina. Il presidente del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha lanciato un avvertimento alla leadership di Pechino: la forte dipendenza della Cina dall’export rischia di aggravare le tensioni commerciali global

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Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, sull’onda del doppio record a Wall Street. Il future del Dax di Francoforte guadagna lo 0,5%.

Nonostante la fiacca dei tech e la zavorra Oracle, il Dow Jones ha chiuso in rialzo dell’1,3% grazie alla spinta della società delle carte di credito, delle banche e di Disney. Indice S&P500 +0,2%. Il Nasdaq ha perso lo 0,2%.

Sull’intelligenza artificiale, il mercato azionario, per non parlare di quello obbligazionario, è sempre più prudente. Le ultime di questa notte sul tema suffragano la cautela.

BROADCOM

L’azienda dei chip in competizione con Nvidia nei prodotti ad hoc per l'intelligenza artificiale, ha presentato previsioni di vendita non del tutto convincenti. Il titolo è arrivato a perdere il 5%.

Il Chief Executive Officer Hock Tan ha detto agli analisti che il portafoglio ordini per chip adeguati all’intelligenza artificiale ha un valore di 73 miliardi di dollari. Più avanti, nel corso della presentazione, Tan ha chiarito che è da intendersi come un’indicazione sommaria e al minimo. ”Ci aspettiamo molto di più, dato che arriveranno altri ordini da spedire nei prossimi sei trimestri", ha affermato. "Quindi i nostri tempi di consegna, a seconda del prodotto specifico, possono variare da sei mesi a un anno".

Il titolo è salito del 75% da inizio anno sulle aspettative di boom dei profitti generati dalla corsa verso l’intelligenza artificiale, per ora ancora a zero. La società ha dato indicazione non troppo precise sul momento dell’anno prossimo nel quale si cominceranno a vedere gli effetti sui ricavi, per altro accompagnate da altro non troppo confortante sui margini.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE CINESE

Le azioni di Moore Threads Technology hanno perso un quinto del valore in un giorno dopo che il produttore cinese di chip per l'intelligenza artificiale ha avvertito gli investitori dei rischi elevati legati al trading a seguito degli enormi guadagni.

Il titolo è ancora in rialzo di oltre il 600% dal suo debutto sul mercato di Shanghai appena una settimana fa. Gli investitori hanno puntato sul potenziale concorrente di Nvidia grazie all'ottimismo suscitato dalla spinta della Cina verso l'autosufficienza tecnologica.

"Il titolo potrebbe subire un calo dopo essere salito troppo

rapidamente nel breve termine e gli investitori potrebbero trovarsi ad affrontare rischi di negoziazione significativi", ha dichiarato la società in una comunicazione alla Borsa di Shanghai. Oggi il titolo è a 758 yuan, rispetto al prezzo di IPO di 114,28 yuan.

Il dollaro è debole nei confronti delle controparti di riferimento. Euro a 1,173.

FED: SCELTA SCONTATA E SBAGLIATA

Ieri la Federal Reserve ha ridotto i tassi di 25 punti base, una decisione ampiamente prevista dai mercati. Dennis Shen, Chair del Scope Macroeconomic Council, è perentorio nel suo commento: “E’ stata una scelta sbagliata, dettata più da pressioni politiche e di mercato che da reali necessità economiche”. La mossa, pur non sorprendente, è tra le più controverse degli ultimi anni, con il maggior numero di dissensi dal 2019 e membri divisi tra chi voleva mantenere i tassi invariati e chi spingeva per un taglio maggiore.

Shen sottolinea che “la Fed ha fatto un errore di timing: l’economia americana resta resiliente, il mercato del lavoro è stabile e l’inflazione elevata, quindi il taglio non era necessario”. Le divisioni interne del FOMC, aggiunge, “cresceranno ulteriormente dopo maggio, quando Powell lascerà e un nuovo presidente potenzialmente più polarizzante guiderà la banca centrale”. La politicizzazione della Fed e l’indebolimento della sua indipendenza rappresentano “un rischio reale per la stabilità economica e finanziaria”.

Nonostante i ritardi nei dati economici dovuti allo shutdown e l’inflazione ancora sopra il target, i “doves” hanno prevalso sugli “hawks”: “I tassi ufficiali ora sono vicini al valore neutrale, e una pausa momentanea è prudente”, osserva Shen, ma la comunicazione della Fed potrebbe risultare meno convincente con il cambio di leadership e il dot plot “potrebbe diventare meno affidabile”.

La revisione al rialzo delle stime di crescita 2026, al 2,3%, e l’aspettativa di inflazione leggermente più bassa, confermano secondo Shen che il taglio deciso mercoledì era superfluo e rischia di complicare la gestione della politica monetaria nei prossimi mesi.

LA FED CONFERMA I DIRIGENTI

Il Consiglio dei governatori della Federal Reserve ha rinominato all'unanimità 11 dei presidenti regionali della banca centrale per un nuovo mandato di cinque anni.

Le rinomine seguono una revisione completa dei presidenti da parte dei consigli di amministrazione delle banche regionali e il "consenso unanime" del consiglio della Fed a Washington, ha dichiarato giovedì la banca centrale. Per legge, tutti i presidenti delle banche di riserva, insieme ai loro primi vicepresidenti, restano in carica per cinque anni.

L'attuale mandato scade il 28 febbraio 2026.

Le riconferme risolvono, per ora, una questione chiave relativa alla futura composizione del comitato decisionale della banca centrale.

Gli osservatori della Fed, e persino alcuni dei presidenti regionali della Fed, hanno iniziato a preoccuparsi quest'estate che il presidente Donald Trump stesse cercando di inserire nel consiglio della Fed degli alleati che avrebbero esaminato attentamente le riconferme, secondo quanto riportato in precedenza da Bloomberg.

Obbligazioni poco mosse. Decennale degli Stati Uniti al 4,15%, più o meno sui livelli del giorno prima. Le maxi aste sulle lunghe scadenze degli ultimi giorni non hanno condizionato più di tanto le quotazioni dei bond. E’ sempre più ripiena la curva dei tassi: spread dieci anni - due anni a 63 punti base.

TREASURY

Dopo la riunione della Fed di dicembre BNP Paribas rivede la posizione suIle scadenze lunghe del debito degli Stati Uniti e chiude il trade short sul decennale aperto la scorsa settimana, la banca francese passa a una posizione tatticamente neutrale sulla duration. “Il dot plot è risultato meno hawkish del previsto”, osserva James Egelhof, che non si aspetta pressioni immediate verso rendimenti più alti. Il dot plot è il grafico pubblicato quattro volte l’anno dalla Federal Reserve in cui ogni membro del FOMC indica, con un “punto”, la propria previsione per il livello futuro dei tassi: una mappa che orienta le aspettative dei mercati sulle prossime mosse di politica monetaria. “La reazione della Fed resta sbilanciata, con più probabilità di un calo dei rendimenti in caso di dato debole e meno rischi di rialzi in caso contrario”. In altre parole, lo spazio per un nuovo aumento dei rendimenti appare limitato. La lettura del FOMC sostiene inoltre le strategie di steepening della curva, complice il modo in cui la Fed sta inquadrando i rischi legati all’intelligenza artificiale. Da un lato esiste il timore per un potenziale impatto negativo sull’occupazione, dall’altro la consapevolezza che l’IA possa aumentare la produttività e quindi il tasso neutrale di lungo periodo. In questo contesto, il tratto breve della curva dovrebbe restare ancorato a una politica accomodante, mentre il lungo potrebbe subire pressioni al rialzo. BNP Paribas conferma la preferenza per gli steepener 1s30s sul mercato swap.

In Asia. Accelera nel finale l’Hang Seng di Hong Kong +1,6%. Nikkei +1,3%. BSE Sensex di Mumbai +0,5%.

L’FMI AVVERTE, C’E’ TROPPO EXPORT CINESE

Il presidente del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha lanciato un avvertimento alla leadership di Pechino: la forte dipendenza della Cina dall’export rischia di aggravare le tensioni commerciali globali. "Come seconda economia mondiale, la Cina è semplicemente troppo grande per generare crescita principalmente dalle esportazioni", ha affermato Georgieva nel corso di un intervento a una conferenza tenutasi nella capitale cinese..

Le esortazioni a favore di un cambiamento del modello economico arrivano pochi giorni dall’annuncio di un surplus commerciale dei beni superiore a 1.000 miliardi di dollari per la prima volta nella storia, confermando il ruolo dominante della Cina nella manifattura globale. L’IMF invita quindi Pechino a promuovere una transizione verso una maggiore domanda interna, riducendo la dipendenza dalle vendite all’estero e bilanciando meglio la sua crescita economica.

TITOLI

Generali. La compagnia triestina e Bpce, controllante di Natixis, hanno stabilito congiuntamente di porre termine alle trattative riguardo la creazione di una joint venture nell’asset management.

Per Generali dalla conclusione delle trattative non vi sarà alcun impatto e i target del piano strategico "Lifetime Partner27: Driving Excellence" sono pienamente confermati, come il Gruppo aveva già comunicato il 13 novembre scorso alla presentazione dei risultati dei nove mesi.

Tim-Poste italiane ha acquisto la quota residua di Tim detenuta da Vivendi, pari al 2,51% del totale delle azioni ordinarie, salendo così al 27,32% del capitale dell'ex monopolista. Avendo superato l'attuale soglia d'Opa, Poste intende avvalersi dell'esenzione dell'obbligo dell'offerta pubblica di acquisto.

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