Wall Street debole prima di Jackson Hole

Wall Street debole prima di Jackson Hole

Domani ci sarà l’intervento di Jerome Powell dal quale potrebbero arrivare segnali sulle future mosse di politica monetaria della Federal Reserve, mentre il mercato continua a interrogarsi sullo stato di salute delle società tecnologiche.

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Wall Street oggi

Wall Street in ribasso prima dell’apertura ufficiale degli scambi dopo i risultati trimestrali di Walmart mentre inizia il Simposio della Federal Reserve a Jackson Hole.

A guidare le perdite sono i future sul Dow Jones, in calo di oltre lo 0,40% quando manca circa un’ora al suono della campanella della Borsa di New York, seguiti in scia da quelli sul Nasdaq (-0,30%) e dai contratti sullo S&P500 (-0,30%).

Poco mosso il dollaro statunitense, con il cross EUR/USD a 1,1638, mentre l’oro si ritrae a 3.339 dollari l’oncia (prezzo spot) e il Bitcoin resiste sopra i 113 mila dollari.

Crescono i prezzi del petrolio: Brent a 67,20 dollari e greggio WTI a 63,15 dollari al barile.

Oggi erano in programma alcuni dati macro, tra cui le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana terminata il 16 agosto, risultate 235 mila, superando le 226 mila attese e il dato precedente (224 mila). Atteso anche l’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia del mese di agosto, in netto calo a -0,3, quando le previsioni erano per un 6,8 dal 15,9 di luglio.

Alle 15:45 è in calendario la stima preliminare degli indici PMI manifatturiero e servizi di agosto, seguiti alle 16:00 dalle vendite di case esistenti di luglio e dagli indici anticipatori.

Dal fronte delle trimestrali, Walmart ha rivisto al rialzo le sue previsioni di vendite e utili per l'anno fiscale, trainata dalla forte domanda da parte di consumatori di tutte le fasce di reddito, che si sono rivolti al più grande rivenditore al mondo a fronte dell'aumento dei costi dei prodotti. Tuttavia, le azioni del rivenditore sono scese nelle contrattazioni pre market.

Parte Jackson Hole

Il simposio annuale della Fed inizia oggi e domani (ore 16 italiane) è atteso l’intervento di Jerome Powell. I trader monitoreranno i commenti da parte del presidente dell’istituto centrale che segnalino l'intenzione di un taglio dei tassi d'interesse a settembre in seguito alla recente debolezza del mercato del lavoro.

I verbali della riunione di luglio del FOMC hanno mostrato ieri che i responsabili politici hanno adottato un tono cauto e si aspettano che i tassi di interesse attuali non siano molto al di sopra del livello neutro, soglia in cui l'attività economica non è né stimolata né limitata.

Questo ha portato i trader a ridurre le probabilità di un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base a settembre dal 99,9% della scorsa settimana al 79%, secondo i dati compilati da LSEG.

Previsioni su Powell

“Riteniamo che i recenti verbali del FOMC siano ormai superati, soprattutto dopo le sorprendenti (ma non per noi) revisioni dei dati occupazionali sui Nonfarm Payrolls (NFP)”, secondo gli analisti di MUFG Bank.

“Come lo scorso anno, ci aspettiamo che il presidente Powell effettui un pivot a Jackson Hole e segnali che un taglio dei tassi d’interesse è il prossimo passo. Tuttavia, a differenza dell’estate scorsa, rischi inflazionistici più elevati e timori di un disancoraggio delle aspettative di inflazione (a causa dell’effetto pass-through dei dazi) suggeriscono che la Fed non adotterà un atteggiamento eccessivamente dovish in questa fase (ad esempio, un taglio di 50 pb resta molto improbabile). Con alcuni dati ancora in arrivo a settembre, probabilmente determinanti, dubitiamo che Powell voglia impegnarsi in anticipo. Quindi, se a settembre ci sarà un taglio di 25 pb, sottolineerà che non si tratta dell’inizio di una campagna di allentamento monetario rapida e di ampia portata.

“C’è spazio per delusione se Powell non effettuerà un pivot rispetto alla sua recente posizione hawkish. Se emergesse che un taglio a settembre, anche come ‘allentamento assicurativo’, non è sul tavolo, sarebbe un forte segnale di avversione al rischio. Riteniamo tuttavia che Powell eviterà di influenzare i mercati così tanto e troverà un modo per suggerire che i tagli dei tassi verso un livello neutrale non sono predeterminati, ma sono comunque imminenti”, concludono.

Calano i tech

Il forte calo dei titoli tech Nvidia, Amd, Palantir e Meta a inizio settimana segnala il timore degli investitori che le azioni, dopo aver recuperato di molto i minimi di aprile, siano ora sovrastimate, mentre la crescente ingerenza di Washington nel settore suscita allarme.

Secondo lo Stock Trader's Almanac, il sell-off potrebbe anche risultare da una riduzione dell'esposizione degli investitori all'azionario in un periodo tradizionalmente difficile per la borsa.

"I titoli azionari potrebbero essere maggiormente a rischio di volatilità in seguito al sell-off di questa settimana dei titoli legati all’intelligenza artificiale a causa dei rinnovati dubbi sulle loro valutazioni", secondo Raffi Boyadjian, analista di mercato capo del broker XM. "Sebbene i buyer siano intervenuti per stabilizzare il mercato, è troppo presto per escludere un ulteriore declino dei titoli tech a grande capitalizzazione", ha aggiunto.

"Quello che stiamo attualmente osservando è una presa di profitto e una naturale fuga verso la qualità in vista del discorso di Jerome Powell a Jackson Hole", secondo John Plassard, responsabile della strategia di investimento di Cité Gestion. Ma "non giriamo intorno al problema: questa non è la fine della tecnologia e ancor meno per i titoli legati all'intelligenza artificiale", avvisa.

Notizie societarie e pre market USA

Walmart (-2%): l'EPS rettificato del secondo trimestre, a 68 centesimi, ha mancato le aspettative di 74 centesimi (dati LSEG).

Coty (-21%): quarto trimestre con una perdita rettificata di 0,05 dollari per azione, superiore alle stime di 0,02 dollari (dati LSEG).

Energy Fuels (+1%): ha completato la produzione del primo chilogrammo di ossido di disprosio (Dy) presso il suo stabilimento di White Mesa nello Utah.

Modivcare (-40%): ha presentato istanza di protezione per il Chapter 11 per ristrutturare le proprie finanze che vedono un debito totale di circa 1,1 miliardi di dollari.

Dayforce (-1%): offerta arrivata per l’acquisizione da parte di Thoma Bravo, comprendente un premio del 32,4% rispetto alla chiusura del titolo del 15 agosto quando è stata diffusa la notizia delle trattative.

Raccomandazioni analisti

Nvidia

UBS: buy e prezzo obiettivo alzato da 175 a 205 dollari.

Fubon Securities: buy e target price incrementato da 170 a 200 dollari.

Amazon

JP Morgan: buy e prezzo obiettivo confermato a 265 dollari.

Salesforce.com

TD Cowen: buy e target price tagliato da 375 a 335 dollari.

Target Corporation

Goldman Sachs: neutral e prezzo obiettivo alzato da 90 a 94 dollari.

Johnson & Johnson

Citigroup: buy e target price salito da 185 a 200 dollari.

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