Wall Street e la spinta propulsiva delle trimestrali


Ieri la borsa di New York era stata sostenuta dai dati sul PIL mentre oggi le trimestrali di Apple, Amazon e i giganti petroliferi mantengono alta la propensione al rischio.


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Recessione e tassi

Arriva la recessione e Wall Street accelera. Questo è quanto è successo ieri alla borsa di New York dopo l’ufficializzazione del secondo trimestre in rosso, con un calo dello 0,9% rispetto al +0,5% previsto, che tecnicamente avvia l’era da recessione negli Stati Uniti.

Un’economia in frenata, ragionavano i trader, significa prospettive di rallentamento, se non interruzione, delle politiche restrittive da parte della Federal Reserve.

Prospettiva che spinge al ribasso i rendimenti dei Treasury, con il due anni che scende al 2,88%, mentre il 10 anni arretra al 2,70%, mantenendo quindi l'inversione della curva dei rendimenti.

Così il Nasdaq chiudeva con un +1,1%, con il Dow Jens (+1%), lo S&P500 (+1,2%) e il Russell 2000 (+1,3%) in scia, con il Vix in ribasso del 4% a 22,9 punti.

Le trimestrali

Oggi, il sentiment resta positivo, visto l’andamento dei future, sulla scia dell’accresciuta propensione al rischio nei mercati, confermata dalla discesa del dollaro, ai minimi di sei settimane nei confronti dello yen.

I contratti sul Nasdaq oggi ‘ruggiscono’ ancora, aggiungendo un altro 1% circa, trascinando con sé quelli sul Dow Jones (+0,60%) e sullo S&P500.

A diffondere ottimismo ci stanno pensando le trimestrali dei giganti americani come Apple e Amazon, entrambe con dati superiori alle previsioni, mentre si sono aggiunte alla festa le grandi compagnie petrolifere, Exxon e Chevron, in grande spolvero nel trimestre grazie all’aumento dei prezzi dell’energia.

Azionario e pre-market

Apple (+2%): il fatturato del trimestre è aumentato del 2%, battendo le stime degli analisti e la società di Cupertino ha dichiarato che non c'è stato alcun rallentamento della domanda di iPhone a livello globale nonostante gli indicatori macroeconomici siano diventati negativi.

Amazon (+11%): ha riportato vendite trimestrali superiori alle previsioni di Wall Street e ha dichiarato di aspettarsi un aumento dei ricavi nel terzo trimestre, visti i maggiori incassi dall’aumento delle commissioni degli abbonamenti Prime e una domanda dei consumatori ancora elevata nonostante l’inflazione.

Exxon (+2,30%): utile trimestrale maggiore di sempre per la società petrolifera grazie all’impennata dei prezzi dell’energie e al controllo delle spese. Quasi quadruplicato l’utile per azione, a 4,21 dollari per azione rispetto a 1,10 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente.

Chevron (+3,70%): il trimestre si è chiuso con un utile record, grazie ai forti margini di carburante e agli alti prezzi del gas naturale e del petrolio, oltre ad aver aumentato il suo programma di riacquisto di azioni. L’utile per azione si è più che triplicato, passando da 1,60 dello stesso trimestre 2021 agli attuali 5,95 dollari.

Intel (-9%): ieri ha ridotto le sue previsioni di vendita e di profitto per il 2022, dopo aver mancato le stime per i risultati del secondo trimestre a causa del raffreddamento della domanda dei suoi chip utilizzati nei personal computer.

Procter & Gamble (-3,50%): ha previsto per il 2022 un utile medio per azione (5,93 dollari) inferiore alle stime degli analisti (6,02 dollari) a causa del dollaro forte, dell’aumento dei costi dei trasporti e delle materie prime.

Raccomandazioni analist

Amazon - (tutti analisti con posizione ‘buy’)

Deutsche Bank Securitie: target price rialzato da 155 USD a 175 USD.

Stifel FirstEnergy: target price rialzato da 185 USD a 200 USD.

JPMorgan Chase: target price rialzato da 175 USD a 185 USD.

Barclays: prezzo obiettivo fissato a 200 dollari contro 195 USD.

Raymond James: prezzo obiettivo viene leggermente modificato passando da 165 dollari a 164 USD.

Wolfe Research: prezzo obiettivo viene portato a 170 USD.

JMP Securities: il prezzo obiettivo si alza a 180 USD contro i precedenti 172.50 USD.

UBS: prezzo obiettivo alzato ed è ora fissato a 180 USD rispetto ai precedenti 167 USD.

Brad Erickson di RBC: prezzo obiettivo è rivisto al da 144 USD a 175 USD.


Apple - Tramite l'analista Sami Badri, Credit Suisse conferma il trading ‘neutral’ e il target price passa da 169 dollari a 166 USD.

Raymond James: posizione ‘buy’ e prezzo obiettivo fissato a 185 dollari contro 190 USD.

La ricerca di Barclays mantiene il giudizio ‘neutral’ e aumenta leggermente il target price a 169 USD (da 166)

Citigroup è positivo sul titolo e consiglia ‘buy’: rivisto al rialzo il prezzo obbiettivo a 185 USD (da 175).

Intel - Il broker Wedbush conferma il giudizio negativo con un rating ‘sell’ e rivede il prezzo obiettivo da 35 USD a 44 dollari.

Valutazione ‘sell’ anche per Morgan Stanley: prezzo obiettivo ridotto da 46 USD a 36 dollari.


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