Wall Street fiduciosa sulla nomina di Scott Bessent
Il futuro Segretario del Tesoro è considerato come un moderato, pertanto il suo nome sta rassicurando i mercati all’inizio di una settimana in cui l’attenzione sarà rivolta ai dati sull’inflazione che potrebbero condizionare le future scelte della Federal Reserve in tema di tassi di interesse.
Wall Street positiva
Future sul Dow Jones (+0,70%) ancora vicini ai massimi storici in questa giornata, sostenuti dall’ottimismo per la nomina di Scott Bessent a Segretario del Tesoro per la prossima amministrazione di Donald Trump. Positivi anche i contratti sul Nasdaq (+0,50%) e quelli sullo S&P500 (+0,50%), mentre calano i rendimenti dei Titoli di Stato USA.
Il dollaro si indebolisce nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD guadagna lo 0,70% e sale a 1,0489. In calo anche l’oro (-1%) a 2.707 dollari (future) e a 2.680 dollari l’oncia, mentre il Bitcoin si rafforza e torna a 97.900 dollari.
Questa è la settimana del Ringraziamento (giovedì) e gli investitori si concentreranno sulla lettura dell'indice PCE, attentamente monitorato dalla banca centrale per misurare l'inflazione, oltre che sull'ultima stima del Pil e sui verbali della riunione politica della Fed svoltasi questo mese.
Un candidato “sicuro”
La Borsa ha accolto positivamente la scelta del gestore di fondi Scott Bessent come Segretario del Tesoro degli Stati Uniti, nella speranza che potesse contenere i livelli di debito e riducendo il rischio di ulteriore inflazione dovuta alle promesse di tagli fiscali, tariffe e una stretta sull’immigrazione. In un'intervista pubblicata domenica, ha dichiarato al Wall Street Journal che sia i tagli fiscali che quelli alla spesa erano delle priorità.
Questa scelta ha allentato la pressione sull’euro, crollato nei giorni scorsi a causa delle preoccupazioni sui dazi di Trump, del deterioramento delle condizioni economiche e dei segnali di un'escalation tra Russia e Ucraina.
“Il mercato ritiene che sia un candidato 'sicuro'", spiega lo stratega di Societe Generale, Stephen Spratt, “un sollievo poiché questa scelta esclude il rischio di un nome meno ortodosso”.
"I mercati ora possono valutare meglio quale sarà la direzione delle future politiche del governo", secondo Colin Graham, responsabile delle strategie multi-asset di Robeco, le cui posizioni sono sovrappesate sia sulle azioni statunitensi che sui titoli del Tesoro. Bessent è "considerato più moderato sui dazi, quindi potrebbe essere percepito come bond positive", ha aggiunto.
Tagli dei tassi più leggeri
I recenti dati sull’inflazione hanno mostrato una resilienza degli alti livelli dei prezzi, sollevando dubbi sulla possibilità che la Federal Reserve possa effettivamente tagliare i tassi di interesse nella riunione di dicembre. L'indice dei prezzi al consumo (CPI) ‘core’, che esclude i costi più volatili di cibo e benzina, ha mostrato un aumento dei prezzi del 3,3% a ottobre per il terzo mese consecutivo, mentre l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) ‘core’ ha rivelato un aumento dei prezzi del 3,1%, rispetto al 2,8% del mese precedente e al di sopra delle aspettative degli economisti per un aumento del 3%. La componente del consiglio della Fed, Michelle Bowman, aveva parlato di progressi "bloccati" nel percorso che porta l'inflazione all’obiettivo del 2% e ha affermato che la banca centrale dovrebbe procedere "con cautela" quando taglia i tassi di interesse.
L’indice delle spese per i consumi personali (PCE) ‘core’ su base annuale che verrà diffuso mercoledì (ore 14:30 italiane) è previsto in aumento (+2,8%) rispetto a settembre (+2,7%) e stabile mensilmente (+0,3%). Un dato simile “porterà sicuramente i membri della Fed a rivalutare le loro prospettive di inflazione e politica", secondo l’economista di Bank of America Securities, Stephen Juneau, che però prevede ancora un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, “ma il rischio sembra orientarsi verso un ciclo di taglio più leggero data l'inflazione ostinata".
Oggi lo strumento FedWatch di CME Group indica che i mercati stimano una probabilità del 44% che la Fed non cambierà la sua politica monetaria, in aumento rispetto al 24% circa del mese precedente.
Notizie societarie e pre market USA
Amazon (+0,80%): sta collaborando con l'azienda italiana di biomateriali Novamont controllata da Eni per testare innovative buste bio-based per la consegna della spesa.
Macy's (-5%): vendite nette diminuite del 2,4% a 4,74 miliardi di dollari, inferiori alle stime degli analisti di 4,77 miliardi (dati LSEG).
Peabody Energy (-5%): acquisterà da Anglo American le miniere di carbone siderurgiche australiane per un massimo di $ 3,78 miliardi in contanti.
Virpax Pharmaceuticals (-10%): venerdì ha reso noto di aver ricevuto una notifica il 19 novembre dal Nasdaq sulla non conformità alle regole del comitato di revisione e del direttore indipendente.
Elevai Labs (-14%): implementerà uno stock split inverso 1 per 200 che sarà effettivo a mezzanotte del 27 novembre e ha lo scopo di portare la società in conformità con la regola di quotazione del prezzo di offerta minimo del Nasdaq.
BridgeBio (+25%): venerdì la FDA ha approvato il suo farmaco per la cardiomiopatia amiloide da transtiretina chiamato Attruby.
Raccomandazioni analisti
Nvidia
JPMorgan Chase: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 155 a 170 dollari.
CICC Research: ‘buy’ e target price incrementato da 136 a 160 dollari.
Walmart
Barclays: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 78 a 90 dollari.
American Express
Citigroup: ‘neutral’ e target price aumentato da 270 a 305 dollari.
Mastercard
President Capital Management: ‘buy’ e prezzo obiettivo rafforzato da 533 a 585 dollari.
Salesforce
JMP Securities: ‘buy’ e target price aumentato da 342 a 450.
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