Wall Street incerta tra super-dollaro e paura di recessione


I continui segnali di ulteriori politiche monetarie restrittive da parte della Fed e il dollaro ai massimi da vent’anni rispetto all’euro continuano a generare timori di un rallentamento economico globale, spingendo in territorio ‘orso’ i principali indici americani.


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Torna il rosso

Fallito ieri il rimbalzo, oggi Wall Street sembra voler aprire in rosso, aprendo la strada alla settima seduta negativa consecutiva, aggiornando così nuovi minimi.

Ieri il Dow Jones e lo S&P500 avevano chiuso ai minimi dal 2020, confermando per l’indice industriale l’entrata nel territorio ‘orso’, ovvero con il -20% dal suo recente massimo.

Ancora maggiore il calo del Nasdaq Composite, in viaggio a -33,2% dai massimi testati a novembre del 2021.

Oggi la musica non migliora di molto: i future sul Dow Jones e quelli sullo S&P500 viaggiano intorno la parità, mentre il derivato sul Nasdaq perde lo 0,50%, trascinato dal calo di Apple (-3%).

Voli di falchi

Le cause dell’incertezza non cambiano, visti continui segnali di nuove strette monetaria da parte della Federal Reserve, possibili cause di una futura recessione.

Messaggio di decisione nel rialzo dei tassi rafforzato nella notte dal presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, da quello dell’istituto centrale di St. Louis (James Bullard) e dal collega di Minneapolis (Neel Kashkari), lasciando intravvedere un aumento tra il 4,50% e il 4,75%.

Oggi, intanto, sono attesi altri interventi come James Bullard (16.10 italiane), Michelle Bowman (17) e Charles Evans (20), anche se il più atteso è certamente quello del presidente Jerome Powell alle 16.15.

Dollaro e bond

A questo si aggiunge il ‘super-dollaro’, ormai al settimo rialzo consecutivo, con lo 0,9562 a cui è quotata la coppia EUR/USD (-0,5%), ai nuovi minimi da vent’anni, al pari del Dollar Index, a quota 114,70 punti, picco ventennale.

La corsa del biglietto verde spinge i rendimenti dei Treasury decennali USA, saliti al 4% per la prima volta dal 2010, per poi ripiegare leggermente (3,91%), mentre i rendimenti a due anni volano a 4,28%, per poi attestarsi a 4,18%.

Super-dollaro e recessione

Settembre potrebbe terminare per il dollaro americano come il mese migliore dal gennaio 2015 contro l’euro, con otto mesi positivi sui nove del 2022, e una performance da inizio anno del +16%.

“Una tale forza del dollaro statunitense ha condotto storicamente a un qualche tipo di crisi finanziaria/economica”, scriveva in una nota Michael Wilson, analista di Morgan Stanley, secondo quanto riportato dalla Cnbc.

Appare “inutile resistere al rafforzamento del dollaro”, spiegano da IG, i cui analisti suggeriscono che “cercare di identificare un picco per il dollaro è un esercizio inutile”.

Il rischio di una recessione globale “è ora molto alto”, anche secondo Ned Davis Research, dove calcolano al 98% l’avverarsi di questa possibilità.

Notizie e principali movimenti nel pre-market USA

Apple (-3%): un articolo di Bloomberg News afferma che la società sta abbandonando i piani per aumentare la produzione dei suoi nuovi iPhone quest'anno a causa del rallentamento della domanda.

Biogen (+48%): insieme al partner giapponese Eisai ha ottenuto un successo a sorpresa della sperimentazione del farmaco sperimentale contro l'Alzheimer.

OraSure Technologies (-1%): ha annunciato di aver ottenuto un contratto governativo dal governo USA del valore di 8,6 milioni di dollari per lo sviluppo di un test Ebola di seconda generazione con una maggiore sensibilità e durata rispetto a quello esistente.

Ocugen (+9%): stipulato un accordo con la Washington University per sviluppare, produrre e commercializzare la tecnologia per il vaccino nasale per Covid 19 dell'università negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone.

Walt Disney Co (-1%): chiuderà i suoi parchi nelle giornate di oggi e domani a causa dell'uragano Ian che sta colpendo le coste della Florida.

Raccomandazioni analisti

Meta

Truist Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto a 240 USD dai precedenti 260 dollari.

Amazon

Truist Securities: ‘buy’ e target price ridotto a 170 dollari rispetto ai precedenti 180 USD.

General Motors

Credit Suisse: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito da 87 a 78 dollari.

Ford Motor Company

Citigroup: ‘neutral’ e target price rivisto al ribasso a a 13 USD rispetto ai precedenti 16 dollari.

Netflix

Atlantic Equities: da ‘neutral’ a ‘buy’ con aumento del prezzo obiettivo a 283 USD contro i precedenti 211 dollari.

Nike

JP Morgan: ‘buy’ con target price a 130 dollari.

Biogen

Wedbush: confermato ‘neutral’ e tp aumentato da 183 a 217 USD.

BMO Capital: da ‘neutral’ a ‘buy’ e prezzo obiettivo rivisto al rialzo a 360 USD rispetto ai precedenti 217 dollari.

Mizuho Securities: da ‘neutral’ a ‘buy’ e target price alzato a 270 USD rispetto ai precedenti 207 dollari .

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