Wall Street poco mossa, S&P500 ai massimi da due anni


La ripresa degli scambi dopo Natale vede il sentiment della borsa di New York ancora positivo sulla scia delle attese per un taglio dei tassi Fed già a marzo, indebolendo il dollaro statunitense.


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Wall Street piatta

Future sui principali indici di Wall Street poco mossi dopo una seduta di ieri caratterizzata dal massimo da due anni (4.871 punti) toccato dallo S&P500 grazie alle aspettative di un prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, previsto già a marzo. Massimo dal gennaio 2022 per il Nasdaq (15.074).

Una chiusura al di sopra del livello di 4.796,56 confermerebbe che l’indice si trova in un mercato dopo una ‘galoppata’ iniziata dal minimo di chiusura toccato nell’ottobre 2022.

I tre maggiori indici di New York avevano concluso la settimana scorsa per l’ottava volta consecutiva in rialzo, la serie migliore dal 2017 per lo S&P 500 e dal 2019 per il Dow Jones.

L’appetito al rischio indebolisce ancora il dollaro nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD sale (+0,20%) a 1,0168, ai massimi da quattro mesi.

Rally o non rally?

Il sentiment sembra ancora ottimista sulle future scelte di politica monetaria della Fed e, secondo lo strumento FedWatch di CME, i mercati vedevano una probabilità del 72,7% di una riduzione di 25 punti base del tasso obiettivo dei fondi Fed già a marzo.

“Le azioni sembrano destinate a chiudere l'anno in modo positivo poiché il tema della disinflazione continua ad alimentare il rally degli asset rischiosi globali”, spiega Raffi Boyadjian, analista capo degli investimenti presso XM.

“Lo slancio rimane verso l'alto”, secondo Peter Cardillo, capo economista del mercato presso la Spartan Capital Securities di New York, sottolineando tuttavia che un forte rally è improbabile in condizioni di scambi limitati dal periodo natalizio.

“Venerdì abbiamo avuto buoni dati sull'inflazione e se i prezzi continuassero a scendere a gennaio e febbraio, ci sono buone probabilità che la Fed possa tagliare i tassi prima del previsto”, prevede Cardillo.

“Abbiamo ancora mercati azionari forti e probabilmente questo continuerà fino a Capodanno”, ritiene Jens Magnusson, capo economista della SEB.

Attenzione al futuro: “una volta che l'euforia di Babbo Natale svanirà, arriveranno i postumi della sbornia”, avvisa Ipek Ozkardeskaya, analista senior presso Swissquote Bank.

Petrolio in calo

Aumentano le perdite per i prezzi del petrolio dopo i forti guadagni della seduta precedente dovuti agli sviluppi sul Mar Rosso dove alcuni dei maggiori trasportatori hanno ripreso il passaggio attraverso la rotta commerciale nonostante i continui attacchi e le crescenti tensioni in Medio Oriente. I future sul greggio WTI cedono oltre l’1% e scendono a 74,40 dollari, mentre quelli sul Brent vengono scambiati sotto quota 80 dollari al barile.

Nonostante gli attacchi delle milizie yemenite Houthi, sostenute dall'Iran, le grandi compagnie di navigazione come MAERSK e la francese CMA CGM hanno ripreso a transitare nel Mar Rosso dopo l'invio di una task force internazionale nella regione.

Tra i driver del mercato ci sono le prospettive di una prolungata campagna militare israeliana a Gaza e la sospensione dei carichi di petrolio nel porto russo di Novorossiisk sul Mar Nero a causa di una tempesta.Stasera (ore 22.30 italiane) sono previsti i dati sulle scorte diffuse dall’American Petroleum Institute (API) e domani quelli dell’Energy Information Administration (EIA), con un giorno di ritardo rispetto al solito a causa delle festività natalizie. Le attese sono per un calo per entrambi i dati.

Notizie societarie e pre-market USA

Apple (-0,10%): ieri ha presentato ricorso contro la decisione di vietare l'importazione dei suoi orologi sulla base di un reclamo presentato dalla società di tecnologia di monitoraggio medico Masimo, dopo che l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha rifiutato di porre il veto a un tribunale governativo.

Intel (+0,30%): il governo israeliano ha accettato di concedere alla società una sovvenzione di 3,2 miliardi di dollari per un nuovo impianto di chip da 25 miliardi di dollari che intende costruire nel sud del Paese, realizzando così il più grande investimento mai effettuato da una società in Israele.

Bit Digital (+6%): prevede di raddoppiare la sua flotta operativa di mining di Bitcoin fino a circa 6 ether al secondo nel 2024.

Amgen (-0,10%): l’autorità sanitaria statunitense ha rifiutato di concedere l’approvazione tradizionale al suo farmaco Lumakras per il trattamento di pazienti affetti da cancro ai polmoni con una specifica mutazione genetica, sebbene abbia mantenuto l’attuale stato di approvazione accelerata del farmaco.

First Wave BioPharma (+117%): accordo con una società (nome non rivelato) per vendere il suo farmaco per le malattie infiammatorie intestinali chiamato ‘niclosamide’.

Iovance Biotherapeutics (-26%): la FDA statunitense ha sospeso la sperimentazione di una terapia per un tipo di cancro ai polmoni a seguito del decesso di un paziente.

Reneo Pharmaceuticals (+15%): ha ricevuto una proposta di acquisizione da Concentra Biosciences, affiliata all'investitore Tang Capital Partners, in un accordo valutato in circa 60 milioni di dollari e corrispondente a 1,80 dollari per azione in contanti, il 28,6% in più rispetto all'ultimo prezzo di chiusura di ieri (1,40 dollari).

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