A Piazza Affari arrivano i conti di Telecom Italia


Dopo il via libera alla cessione della rete, la società della telefonia presenta conti del trimestre superiori alle aspettative grazie alla spinta delle attività in Italia. Risultati superiori alle aspettative anche per Bper Banca, annunciato un piano di riduzione del personale. Stamattina è uscita anche la trimestrale di Nexi. Luce e ombre nella cruciale asta dei Treasury a dieci anni. Nuovo calo del prezzo del petrolio. Scende ancora il prezzo della carne di maiale, la Cina è in deflazione.


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In una settimana debolissima di dati macroeconomici e povera negli Stati Uniti di trimestrali, i mercati hanno cercato di trovare spunti nelle dichiarazioni dei banchieri centrali, ma senza grandi soddisfazioni, in quanto, per la maggior parte, sono arrivate conferme del quadro delineato in modo più che circostanziato il mese scorso dal governatore della Federal Reserve, Jerome Powell.

Non sorprende che in questo clima di attesa, la volatilità dell’azionario sia scesa. Ieri Wall Street non si è quasi mossa. Il Dow Jones ha interrotto la serie positiva mentre l’S&P500, grazie a un microscopico rialzo dello 0,1%, è arrivato all’ottava seduta consecutiva con il segno più.

ASTE

Negli ultimi giorni, gli investitori hanno rivolto la loro attenzione a un’area di solito periferica e seguita perlopiù dagli specialisti, il mercato dei capitali all’ingrosso. Nella prima parte dell’autunno, erano emerse delle difficoltà nell’assorbimento delle colossali emissioni del Tesoro, ma nelle scorse settimane, questo tema si è ridimensionato. Sul secondario, il tasso del Treasury a dieci anni è sceso di circa cinquanta punti base al 4,50% di ieri sera, dai massimi di circa il 5% di metà ottobre.

Ieri il Tesoro degli Stati Uniti ha collocato quaranta miliardi di dollari di titoli a dieci anni a 4,52%. Il tassi di richiesta bis to cover è stato debole, essendosi collocato un po’ sotto la media degli ultimi sei mesi a 2,45. Positiva invece la risposta del mercato in termini di allocazione, con i compratori obbligati (primary dealers) attestati al 15,1%, meno della precedente asta. I sottoscrittori indiretti, tra i quali ci sono gli esteri, sono saliti al 69,7%.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità, future del Dax di Francoforte invariato.

La discesa dello yen sostiene stamattina la borsa del Giappone, Nikkei +1,2%. In lieve calo le borse di Shanghai e di Hong Kong.

CINA IN DEFLAZIONE DA MAIALE

I prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% il mese scorso, dopo aver oscillato vicino allo zero nei due mesi precedenti, ha dichiarato giovedì l'Ufficio Nazionale di Statistica. Il consensus si aspettava un calo dello 0,1%.

I prezzi alla produzione sono scesi per il 13° mese consecutivo, -2,6% contro una stima del -2,7%. In agosto, la Banca Popolare Cinese ha dichiarato che i prezzi si sarebbero ripresi dalla crisi estiva, i dati di oggi mostrano che per il momento non ci sono segnali di ripresa. "La lotta alla persistente disinflazione in presenza di una domanda debole, rimane una sfida per i responsabili politici cinesi", ha dichiarato Bruce Pang, capo economista per la Grande Cina di Jones Lang LaSalle. I recenti cali dei prezzi al consumo sono stati guidati da un forte ribasso della carne di maiale, la carne più consumata nel Paese.

DISNEY

Il colosso dell’intrattenimento ha presentato i dati del trimestre. L’utile ha superato le aspettative grazie anche a ESPN+ e alla continua crescita dei parchi a tema, ma il calo dei ricavi pubblicitari ha pesato.

Disney ha inoltre dichiarato di voler continuare a "gestire in modo aggressivo" la propria base di costi, aumentando i tagli di altri 2 miliardi di dollari, fino a raggiungere un obiettivo di 7,5 miliardi di dollari.

Il calo delle entrate pubblicitarie è dovuto principalmente alla rete ABC di Disney e ad altre stazioni televisive di proprietà. La società ha aggiunto 7 milioni di nuovi abbonati a Disney+ rispetto al trimestre precedente, portando il numero totale di utenti a 150,2 milioni, includendo Hotstar. Anche l'attività di streaming ha ridotto le perdite rispetto all'anno precedente. Wall Street si aspettava 148,15 milioni di abbonamenti per il trimestre. Nel dopoborsa il titolo è salito del 4%.

Prosegue il calo del prezzo del petrolio, il Brent è sui minimi da quest’estate, poco sotto gli ottanta dollari il barile.

TITOLI

Telecom Italia archivia il terzo trimestre con ricavi in crescita del 3,7% a 4,1 miliardi di euro, grazie al contributo positivo sia della business unit Domestic sia di Tim Brasil, ed Ebitda di gruppo in aumento del 6,5% a 1,7 miliardi. L'Ebitda After Lease si attesta a 1,4 miliardi (+8,6%), con la Business Unit Domestic a +3,4% e con Tim Brasil a +21,4% anche grazie all'accelerazione del piano di decommissioning dei siti mobili, si legge in una nota. Alla luce dell'andamento dei principali segmenti di business il gruppo conferma la guidance già comunicata con l'approvazione del Piano Industriale Tim 2023-2025. L'indebitamento finanziario netto è pari a 26,3 miliardi, in aumento di 0,2 miliardi rispetto al 30 giugno. Ricavi ed Ebitda della business unit Domestic sono in crescita per il secondo trimestre consecutivo, rispettivamente a 3 miliardi (+2,2%) e a 1,1 miliardi (+3,6%).

Bper Banca ha registrato nel trimestre profitti oltre le attese e ha rafforzato la guidance sull'anno grazie anche all'incremento dello spread commerciale conseguente al contesto favorevole dei tassi d’interesse. Annunciata anche una nuova manovra sul personale che prevede circa 1.000 uscite volontarie. L’utile netto è pari a 382,5 milioni di euro a fronte di 81,6 milioni dell'anno precedente, oltre le stime Lseg per 306 milioni di euro. Il margine di interesse nel trimestre è di 836,5 milioni in rialzo del 2,2% rispetto al trimestre precedente e del 76% circa sullo stesso periodo dell'anno scorso. La banca vede adesso un margine di interesse a oltre 3,1 miliardi nel 2023 da una stima precedente di circa 2,8 miliardi. La guidance sull'utile è migliorata ad un livello superiore o uguale a 1,1 miliardi da "circa" 1,1 miliardi precedente, dopo circa 400 milioni di costi previsti per il piano esodi e l'impatto stimato per il rinnovo del contratto nazionale del credito. Il piano esodi ha un costo previsto di circa 300 milioni, con risparmi annui previsti di 55-60 milioni . Il dividendo per azione è visto a un livello maggiore o uguale a 0,25 euro.

Nexi ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con ricavi per 2.448,8 milioni di euro, in crescita del 7% sullo stesso periodo del 2022, e con un ebitda salito del 10,2% a 1.267,7 milioni mentre il margine dell'ebitda sui ricavi e' migliorato di 149 punti base, al 52%. La societa' dei pagamenti, si legge in una nota, ha confermato la guidance sul 2023 dopo aver registrato nel terzo trimestre ricavi in crescita del 5% a 871,7 milioni e un ebitda salito dell'8% a 495,8 milioni, sostanzialmente in linea con il consensus.

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