A Wall Street non piace quel che succede ai bond

22/05/2025 06:15
A Wall Street non piace quel che succede ai bond

L’S&P500 ha chiuso in calo dell’1,6%, il risultato giornaliero peggiore dell’ultimo mese. A mettere in allarme l’azionario è stato l’esito dell’asta dei Treasury a vent’anni: il prestito obbligazionario da sedici miliardi è stato collocato, con scarso successo, in un contesto di tassi di rendimento già in aumento a causa delle preoccupazioni sulla situazione fiscale degli Stati Uniti.

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Wall Street sembrava ieri voler riprendere la via del rialzo, dopo aver interrotto martedì la sequenza delle sedute in positivo: ad un certo punto, nel tardo pomeriggio, Alphabet e i tech, sembravano aver ripreso il trend di apprezzamento. Poi le cose girano e al suono della campanella, la situazione è di nuovo capovolta, l’S&P500 registra un calo dell’1,6%, il risultato giornaliero peggiore dell’ultimo mese. Nella seconda parte della seduta c’è stata l'asta dei Treasury a vent’anni.

TREASURY NOTE

Il prestito obbligazionario da sedici miliardi è stato collocato, con scarso successo, in un contesto di tassi di rendimento già in aumento a causa delle preoccupazioni sulla situazione fiscale degli Stati Uniti. Si trattava anche della prima asta dopo il declassamento del debito sovrano da parte di Moody’s, mentre al Congresso, l'amministrazione Trump sta mettendo tutta la pressione che può per fare approvare una legge che potrebbe aggiungere trilioni al deficit. L’emergere di una domanda debole ha portato il Treasury a 30 anni al tasso del 5,09%, il punto più alto dall'ottobre 2023. Il tasso del decennale si è fermato appena sotto il 4,6% e la curva dei tassi si è irrigidita: spread tra dieci anni e due anni a 59 punti base, da 53 del giorno prima. "Le obbligazioni sembrano finalmente attirare l'attenzione delle azioni con i rendimenti a 30 anni che stanno rompendo e avvicinandosi ai massimi del 2023 (5,17%)," scrive Jonathan Krinsky, chief market technician di BTIG.

Non ci sono solo i timori sul bilancio, i Treasury patiscono anche la concorrenza dei governativi del Giappone, il cui tasso di rendimento sulla scadenza a dieci anni è a 1,52%. Secondo George Saravelos, responsabile della ricerca FX di Deutsche Bank, “la partecipazione estera al mercato dei Treasury statunitensi sta diminuendo”, anche perché gli investitori giapponesi preferiscono, con questi livelli di cambio, giocare in casa.

FANNIE E FREDDIE DI NUOVO A WALL STREET

Forse per stemperare i timori sulla sostenibilità del debito pubblico, stanotte Donald Trump ha accennato alla possibilità di riportare a Wall Street Fannie Mae e Freddie Mac, i due colossi del credito ipotecario americano nazionalizzati durante la crisi finanziaria dei subprime del 2008. "Sto prendendo in seria considerazione" l'idea di procedere su questa via, "parlerò con il segretario al Tesoro Scott Bessent e quello del commercio Howard Lutnick e prenderò una decisione nel futuro a breve. Fannie Mae e Freddie Mac stanno facendo molto e il momento sembra quello buono", ha messo in evidenza Trump.

Il Bitcoin continua a correre e aggiorna il suo record. La criptovaluta è in rialzo del 3% a 111.500 dollari. A spingere è l'ottimismo sul disegno di legge all'esame del Senato americano che i sostenitori della valuta digitale si augurano porti chiarezza.

ASSET DIGITALI

“L’aggregato ha raggiunto un controvalore di 785 milioni di dollari di afflussi la scorsa settimana, portando il totale dei flussi positivi a 7,5 miliardi di dollari da inizio anno e recuperando completamente le perdite di febbraio-marzo”, afferma James Butterfill – Head of Research di CoinShares nel report diffuso alla fine della scorsa settimana.

Il sentiment a livello geografico è stato variabile, con forti afflussi negli Stati Uniti (681 milioni di dollari), Germania (86,3 milioni) e Hong Kong (24,2 milioni), mentre Svezia, Canada e Brasile hanno registrato deflussi.

In miglioramento il sentiment su Ethereum, con afflussi pari a 205 milioni di dollari, trainati dall’aggiornamento Pectra e da cambiamenti nel management.

L’oro è alla quarta seduta consecutiva di apprezzamento, a 3.338 dollari l’oncia, +0,7%. Petrolio in ribasso dopo il dato sulle scorte di greggio degli Stati Uniti.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -0,7%.

ITALIA

Nei cinque anni tra il 2019 e il 2024, i salari reali hanno perso il 10,5%, ha comunicato ieri l’ISTAT. La perdita del potere d'acquisto per le retribuzioni contrattuali è stata rilevante soprattutto a fine 2022 quando ha raggiunto il 15% mentre è scesa nel periodo successivo toccando a febbraio l'8,7%. E' risalita al 10% a marzo 2025. Domani l’agenzia di rating Moody’s si pronuncerà sul rating italiano (attualmente Baa3 con outlook stabile).

Eiko Sievert e Alessandra Poli, Sovereign and Public Sector di Scope Ratings hanno riepilogato ieri in una nota quel che pensano dell’Italia. Per quanto riguarda la crescita economica: “Nel 2024 il PIL italiano è cresciuto solo dello 0,7%, con una previsione di convergenza verso l’1% a lungo termine. Il potenziale di crescita può essere migliorato dall’efficace utilizzo dei 191,5 miliardi di euro attesi dai fondi Next Generation EU entro il 2026. La crescita italiana nel 2025-26 sara’ frenata da dazi USA e ritardi negli investimenti del piano di ripresa, con un impatto stimato sul PIL di -0,5/-1 punto percentuale”.

Per quanto riguarda il debito pubblico, pari al 137% del PIL nel 2024, con fabbisogni di finanziamento annuali pari a circa il 24% del PIL, emerge un “rischio legato all’interconnessione tra banche e debito sovrano: Le banche italiane detengono circa il 15% del proprio bilancio in titoli di Stato italiani (dato gennaio 2025), esponendo il sistema al rischio di un circolo vizioso “doom loop” che può influenzare negativamente i costi di finanziamento e l’accesso ai mercati in periodi di turbolenza sovrana”. Per questa ragione, Scope Ratings ritiene sia necessario seguire il consolidamento in corso tra le banche.

In Asia. Nikkei di Tokyo -1%. Si apprezza lo yen su dollaro. Hang Seng di Hong Kong -0,7%. Kospi di Seul -1,1%. BSE Sensex di Mumbai -1%.

TITOLI

Generali chiude il primo trimestre con un utile operativo di 2,07 miliardi di euro, +8,9% anno su anno, il consensus era 2,03 miliardi. Quasi uguale il contributo della parte vita e della parte danni, circa un miliardo di euro a testa.

Unicredit, Banco BPM. Consob ha deliberato una sospensione di 30 giorni dell'offerta di scambio lanciata da UniCredit su Banco Bpm alla luce dell'incertezza generata dalla decisione governativa in materia di 'golden power' di cui i legali di UniCredit sono impegnati a dimostrare l'inattuabilità. Una fonte governativa parla di indisponibilità del governo a rivedere le condizioni mentre una fonte di Banco Bpm avverte che la banca agira a tutela dei suoi azionisti a fronte di un provvedimento "abnorme, di assoluta gravità”

Bper Banca, Banca Pop. Sondrio. La Commissione Ue ha deciso di non avviare un'indagine approfondita sull'Ops lanciata dall'istituto emiliano sulla banca valtellinese per ciò che riguarda le sovvenzioni estere distorsive del mercato interno.

MFE chiude il trimestre con un utile netto di 51,4 milioni di euro, in netto aumento dallo stesso periodo del 2024 grazie al balzo del risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto. L'Ebit scende a 6,3 milioni di euro da 23,5 milioni di un anno fa.

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