L’accordo con Groq mette Nvidia sulla rampa di lancio per il 2026

L’accordo con Groq mette Nvidia sulla rampa di lancio per il 2026

L’intesa strategica con la società specializzata nell’inferenza rafforza il dominio tecnologico nel settore AI e riduce i rischi competitivi. Dopo questa operazione il titolo si presenta come uno dei principali candidati a nuovi rialzi a Wall Street

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Annunciato alla vigilia di Natale, l’accordo alza l’asticella tecnologica

Il 2025 si avvia alla conclusione con i riflettori puntati su Nvidia, che alla vigilia di Natale ha annunciato un accordo di rilevanza strategica con la startup americana Groq, specializzata in soluzioni di inferenza per l’intelligenza artificiale. Un’operazione che, secondo diverse fonti di mercato, ha un valore complessivo vicino ai 20 miliardi di dollari e che rappresenta, nei fatti, la più grande acquisizione mai realizzata dal gruppo guidato da Jensen Huang.

Al di là della forma – ufficialmente descritta come un accordo di licensing non esclusivo – la sostanza dell’operazione appare chiara: Nvidia acquisirà la quasi totalità degli asset tecnologici di Groq, ad eccezione dell’attività di cloud computing, e integrerà nel proprio organico il fondatore Jonathan Ross, il presidente Sunny Madra e altri dirigenti chiave. Un’operazione pensata per assorbire competenze, tecnologia e potenziali concorrenti prima che possano diventare una minaccia strutturale.

L’inferenza come nuovo terreno di competizione

Da anni Nvidia domina incontrastata il mercato dei chip per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Il punto di discussione, tuttavia, si è progressivamente spostato sull’inferenza, ossia la fase in cui i modelli addestrati vengono utilizzati in applicazioni reali e in tempo reale. Proprio qui si stava aprendo uno spazio competitivo, con l’ingresso di chip specializzati e soluzioni alternative alle GPU tradizionali.

Groq si è fatta notare per le sue Language Processing Unit (LPU), progettate per garantire latenze estremamente basse ed elevata efficienza energetica. Secondo la società, queste architetture sarebbero fino a dieci volte più efficienti rispetto alle GPU tradizionali in specifici carichi di inferenza. Non sorprende, quindi, che Nvidia abbia deciso di integrare questa tecnologia all’interno della propria piattaforma, estendendo l’architettura delle AI factory a un ventaglio ancora più ampio di applicazioni in tempo reale.

Gli analisti: un tassello chiave nella strategia di lungo periodo

Il mercato ha accolto positivamente l’operazione. Gli analisti di Rosenblatt hanno sottolineato come l’accordo riduca sensibilmente il rischio competitivo legato alle Tensor Processing Unit di Google e ad altre soluzioni custom sviluppate dai grandi operatori tecnologici. L’integrazione tra le LPU di Groq e l’ecosistema software CUDA di Nvidia potrebbe infatti ampliare l’adozione di queste tecnologie su scala industriale, rafforzando ulteriormente l’effetto rete che sostiene il vantaggio competitivo del gruppo.

Ancora più netto il giudizio di Stacy Rasgon, analista di Bernstein, secondo cui l’operazione “elimina l’ultimo vero argomento rimasto agli scettici”. Per anni, osserva Rasgon, Nvidia è stata percepita come imbattibile nell’addestramento ma meno dominante nell’inferenza. L’assorbimento della tecnologia e dei talenti di Groq fornisce ora un percorso diretto per colmare definitivamente questo gap.

Un’operazione finanziariamente sostenibile

Nonostante l’entità dell’investimento, il mercato non sembra preoccupato dall’impatto finanziario. Nvidia dispone infatti di una posizione finanziaria netta positiva, con circa 70 miliardi di dollari di liquidità, che le consente di assorbire operazioni di questa portata senza compromettere l’equilibrio di bilancio. Non a caso, Rasgon ha definito l’acquisizione di Groq un’operazione “accessoria”: strategicamente rilevante, ma a basso rischio finanziario rispetto alla capitalizzazione complessiva del gruppo.

Il confronto con i competitor e lo sguardo al 2026

Dal punto di vista borsistico, Nvidia si appresta a chiudere il 2025 con un rialzo di circa il 42%. Una performance solida, sebbene inferiore a quella di altri big tecnologici come AMD (+78%) e Alphabet (+65%). Tuttavia, l’accordo con Groq rafforza la candidatura di Nvidia a rimanere una delle stelle di Wall Street anche nei primi mesi del 2026, grazie a un vantaggio tecnologico che appare destinato ad ampliarsi ulteriormente. Con l’operazione Groq, Nvidia non si limita a neutralizzare un potenziale concorrente, ma rafforza in modo strutturale il proprio presidio sull’intero stack dell’intelligenza artificiale, dall’addestramento all’inferenza.

Il consenso degli analisti resta ampiamente favorevole: su 64 esperti che coprono il titolo, ben 60 raccomandano l’acquisto. Il target price medio, pari a 253 dollari, implica un potenziale di rialzo di circa il 32% rispetto alle ultime quotazioni.

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