Addio DAX e FTSE MIB: Porsche e Pirelli retrocesse. Lottomatica conquista l’élite

Addio DAX e FTSE MIB: Porsche e Pirelli retrocesse. Lottomatica conquista l’élite

Dal 22 settembre la Borsa europea cambia volto: la casa di Stoccarda e il produttore di pneumatici milanese escono dagli indici principali. A Milano entra Lottomatica, ormai public company con grandi investitori istituzionali e un titolo in forte ascesa.

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Dagli indici principali escono due marchi storici dell’industria europea

Il 22 settembre 2025 segnerà un passaggio simbolico per i mercati finanziari europei. Due marchi storici dell’industria continentale, Porsche e Pirelli, usciranno dai principali indici azionari dei rispettivi Paesi. La casa automobilistica di Stoccarda, emblema delle auto sportive di lusso, sarà estromessa dal DAX di Francoforte, mentre la società milanese degli pneumatici di fascia alta uscirà dal FTSE MIB di Piazza Affari.

Un addio che non cancella la rilevanza industriale e commerciale di questi due brand, ma che sottolinea quanto le regole dei mercati finanziari possano essere impietose quando la performance borsistica non è all’altezza delle aspettative. Al tempo stesso, questo cambiamento apre la porta a nuovi protagonisti, come Lottomatica, che entrerà nell’indice italiano, certificando il proprio salto di qualità.

Pirelli, la market cap di 5,8 miliardi non basta

Fondata nel 1872, Pirelli è uno dei simboli più longevi dell’industria manifatturiera italiana. Conosciuta per gli pneumatici ad alte prestazioni, il marchio si è legato negli anni all’immaginario della Formula 1 e al mondo delle auto sportive di fascia alta.

Eppure, i numeri raccontano un quadro di minore brillantezza rispetto alla concorrenza e all’indice di riferimento. La capitalizzazione attuale si attesta a 5,81 miliardi di euro, dopo un progresso del 5,3% da inizio anno, ben al di sotto del +22% registrato dal FTSE MIB nello stesso periodo. Su base annua, l’azione è cresciuta del 6%, una performance positiva ma insufficiente per mantenere la presenza nell’élite di Piazza Affari.

L’uscita dal FTSE MIB non è comunque un declassamento irreversibile: Pirelli entrerà a far parte del FTSE Italia Mid Cap, indice dedicato a società di dimensione intermedia, insieme a Dovalue e Safilo. Una retrocessione che riflette i criteri quantitativi applicati da FTSE Russell: capitalizzazione, flottante, liquidità e volumi di scambio.

La reazione del mercato in seguito all’annuncio è contenuta: nella mattina di giovedì 4 settembre il titolo segna un rialzo dell’1,1% a 5,81 euro, segno che gli operatori avevano già scontato questa possibilità nelle settimane precedenti.

Porsche, dal sogno DAX alla realtà MDAX

La parabola di Porsche AG è ancora più emblematica. Quotata nel settembre 2022 con una valutazione iniziale che sfiorava gli 80 miliardi di euro, la società oggi capitalizza appena 20,3 miliardi, avendo perso tre quarti del suo valore in poco più di due anni.

Dall’inizio del 2025 il titolo ha ceduto circa il 23%, e su base annua la flessione è del 33%. Un declino che ha reso inevitabile l’uscita dal DAX, il principale indice della Borsa di Francoforte. A sostituirla sarà Scout24, società tedesca attiva nel settore immobiliare digitale.

Le ragioni della crisi sono molteplici:

  • tariffe imposte dagli Stati Uniti sulle auto europee;
  • domanda fiacca in Cina, mercato cruciale per le vetture di lusso;
  • un processo di transizione all’elettrico più lento e complesso del previsto;
  • il basso flottante, che ha inciso negativamente sulla rappresentatività in indice.

Nonostante queste difficoltà, l’uscita non è vista come definitiva. L’amministratore delegato Oliver Blume, che guida anche il gruppo Volkswagen, ha dichiarato che Porsche ha «l’ambizione chiara di tornare nel DAX il prima possibile». La società entrerà intanto nel MDAX, l’indice dedicato ai titoli a media capitalizzazione.

La reazione del mercato all’annuncio è stata limitata: l’azione guadagna lo 0,3% a 44,68 euro, segno che la notizia era ampiamente anticipata dagli investitori.

Cosa significa uscire dagli indici principali

Far parte o meno di un indice di riferimento non è una questione solo di prestigio. I principali fondi passivi, ETF e molti investitori istituzionali basano le proprie strategie di allocazione esclusivamente sulle società incluse nei panieri principali.

L’uscita dal FTSE MIB o dal DAX comporta quindi un rischio di riduzione della liquidità del titolo, con un conseguente aumento della volatilità. Inoltre, può limitare la visibilità verso i grandi investitori internazionali.

Per contro, la permanenza in un indice mid-cap può offrire l’opportunità di attrarre un diverso profilo di investitori, più attenti alle storie di turnaround e di potenziale crescita futura.

Lottomatica: dal ritorno in Borsa al rally esplosivo

Se Pirelli retrocede, Lottomatica compie il salto definitivo nell’élite di Piazza Affari. Dal prossimo 22 settembre 2025, il gruppo entrerà ufficialmente nel FTSE MIB, certificando la sua trasformazione in una delle principali realtà finanziarie italiane.

Lottomatica era tornata a Piazza Affari il 3 maggio 2023, con un prezzo di collocamento pari a 9 euro per azione. Da allora il titolo ha registrato una crescita straordinaria, arrivando a toccare un massimo storico di 25,24 euro il 18 luglio 2025. Attualmente quota intorno ai 22,56 euro, con una capitalizzazione vicina ai 5,7 miliardi di euro.

In meno di due anni, quindi, il titolo ha messo a segno un +150%, con un progresso di oltre il 76% solo nel 2025. Una dinamica che ha reso inevitabile la promozione nel principale indice italiano.

Buyback e fiducia nel futuro

Parallelamente alla crescita, Lottomatica ha avviato un programma di buyback: tra il 25 e il 29 agosto ha riacquistato circa 244 mila azioni, per un controvalore di oltre 5,7 milioni di euro. Ad oggi, Lottomatica detiene in portafoglio circa 2,3 milioni di azioni proprie, pari allo 0,917% del capitale. Un’operazione che rafforza la fiducia degli investitori e sostiene il valore del titolo.

Il passaggio definitivo a public company è avvenuto lo scorso giugno, quando Apollo Global Management ha ceduto l’ultima tranche del 21,3% del capitale. L’azionariato oggi è diffuso, con la presenza di grandi investitori istituzionali internazionali:

  • Fidelity con il 9,99%
  • Capital Research con il 5,04%
  • Morgan Stanley con il 4,61%
  • Norges Bank con il 3,18%

Un assetto che consente al management di lavorare con maggiore autonomia, senza il vincolo di un socio di controllo.

Impatto sugli indici

Il ribilanciamento trimestrale di FTSE Russell non ridisegna solo il FTSE MIB, ma anche gli altri panieri:

  • nel FTSE Italia Mid Cap entreranno Dovalue, Pirelli e Safilo Group;
  • nel FTSE Italia Small Cap faranno ingresso Garofalo Health Care, Caltagirone Editore e Txt;
  • nel FTSE Italia All-Share entrerà Caltagirone Editore, mentre uscirà Aeroporto di Bologna;
  • nel FTSE Italia Star esce sempre Aeroporto di Bologna, senza nuovi ingressi.

Al tempo stesso, il debutto di Lottomatica nel FTSE MIB evidenzia come il mercato sappia valorizzare anche player di settori diversi, capaci di attrarre investitori internazionali e di crescere rapidamente.

Il 22 settembre segnerà quindi non solo un cambio di nomi negli indici, ma anche un simbolico passaggio di testimone tra vecchi protagonisti e nuove realtà in ascesa.

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