Air France mette a posto i conti con Parigi e Deutsche Bank applaude
La compagnia aerea è arrivata a rimborsare il 75% dei prestiti speciali ottenuti dal governo per fare fronte all’emergenza Covid. La banca tedesca alza il giudizio a Buy perché è svanito il rischio di aumento di capitale.
“Scenario migliorato in Europa”, scrive il broker
Lunedì 3 aprile le azioni delle compagnie aeree europee resistono bene all’aumento del prezzo del petrolio, uno degli eventi più temuti dal settore. Nel trasporto aereo l’acquisto del carburante rappresenta circa il 35% dei costi. In particolare Air France-KLM accusa solo un lieve calo dello 0,3% a 1,69 euro, dopo che venerdì il titolo era salito del 4,2% sulla spinta di una promozione importante: Deutsche Bank ha alzato la raccomandazione da Neutral a Buy e ha portato il target price a 2,30 euro da 1,75 euro.
“Lo scenario delle compagnie aeree tradizionali è decisamente migliorato in Europa”, è il punto di partenza del ragionamento di Jaime Rowbotham, analista della banca tedesca, che ha promosso a Buy anche Lufthansa e IAG, la società anglo-spagnola nata dalla fusione di Iberia e British Airways. In comune tutte e tre le società hanno un mercato in forte crescita, con una domanda di trasporto superiore alle aspettative, e tutte e tre hanno saputo ripartire dopo la pandemia con una base di costi più bassa, che aiuta il ritorno alla redditività.
Con meno debito crescono le possibilità di rialzo del titolo
Nel caso di Air France-KLM, Deutsche Bank sottolinea che la forte riduzione del debito realizzata dal management sarà uno dei catalizzatori del possibile rialzo delle azioni nei prossimi mesi, mentre viene accantonato il timore di un possibile aumento di capitale con effetti diluitivi sul titolo.
Al prezzo di oggi Air France-KLM capitalizza 4,3 miliardi di euro, ovvero 6,6 volte gli utili previsti per il 2023, ed è quindi leggermente meno cara di Lufthansa che ha un multiplo P/E 2023 di 8,7 volte. Dall’inizio dell’anno a oggi l’azione Air France-KLM è salita del 34%, Lufthansa ha guadagnato il 30%.
Due settimane fa Air France-KLM ha annunciato di avere rimborsato 300 milioni di euro di obbligazioni perpetue possedute dallo Stato francese, portando così al 75% la quota di rimborso effettuato sul totale dei prestiti speciali ottenuti dal governo per resistere alla crisi del Covid. Nel 2022 il gruppo ha rimborsato 2,4 miliardi di euro su un totale di 3 miliardi di prestiti speciali ottenuti da Parigi nel maggio 2020 sotto il controllo della Commissione europea che li aveva catalogati come aiuti di Stato.
Recuperata la piena libertà d’azione: nel mirino Tap
Con l’ultimo rimborso annunciato il 17 marzo, Air France-KLM conta di uscire definitivamente dalla sorveglianza della Commissione Ue, che aveva imposto dei limiti all’operatività della compagnia fino a quando sarebbero rimasti in piedi gli aiuti di Stato.
In particolare, la Commissione aveva vietato a Air France-KLM di acquistare più del 10% del capitale di una società concorrente, divieto che ha impedito alla società franco-olandese di fare un’offerta per l’italiana Ita, oggi in procinto di passare sotto il controllo di Lufthansa. Secondo indiscrezioni, oggi Air France-KLM sarebbe studiando l’ingresso nel capitale della portoghese Tap.
Nel mese di aprile Air France dovrebbe approvare i risultati del 2022, che dovrebbe essersi chiuso con ricavi a 26,3 miliardi di euro, leggermente più bassi del 2019 (27,1 miliardi) e un utile di 728 milioni, che si confronta con i 290 milioni del 2019. Il margine operativo del 2022 dovrebbe essere del 4,5%, contro il 4,2% dell’ultimo anno prima del Covid.
Per il 2023 gli analisti prevedono in media ricavi in crescita a 29,4 miliardi di euro (+11,7%) e un margine operativo in aumento al 4,6%.Oggi la media dei target price degli analisti è 1,81 euro (+6,7% sul prezzo attuale). Ricordiamo che nel gennaio 2020 il titolo valeva 5 euro.
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