Aiuti di Stato, Francia e Germania in soccorso alle compagnie nazionali

Macron annuncia un piano di salvataggio da 8 miliardi per il settore automotive. Intanto Berlino approva un pacchetto di 9 miliardi a sostegno di Lufthansa. Fca bene in Borsa dopo l’ok al prestito da 6,3 miliardi di euro da Intesa Sanpaolo, sostenuto dalla garanzia statale
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Germania, pacchetto da 9 miliardi a Lufthansa
Parigi e Berlino scendono in campo a fianco delle aziende nazionali. Lo Stato francese ha varato un piano da otto miliardi di euro per sostenere il settore auto. In Germania, il governo Merkel ieri ha dato l’ok al piano Lufthansa e mette sul piatto 9 miliardi di euro.
Lo stato tedesco diventerà socio al 20% della compagnia aerea di punta e, a determinate condizioni, la partecipazione potrà salire fino al 25%. La soglia non è casuale: con il 25% il governo potrà prendere decisioni strategiche altrimenti negate.
Si tratta del più grande salvataggio per un’impresa tedesca in questa crisi, l'unico che prevede un investimento diretto da parte dello Stato. Adesso si attende l’ok della Commissione europea che, nelle scorse settimane, ha già dato il via libera agli aiuti di Stato per 10 miliardi di euro ad Air France-KLM.
I movimenti sul fronte delle compagnie aeree hanno fatto decollare i titoli in Borsa. Lufthansa lunedì ha chiuso con un guadagno del 7,5% (a 8,54 euro) a cui si somma, il +6,83% di ieri, (portandosi a quota 9,23 euro). Ottima la performance di Air France-Klm +10,64% ieri e +4,5% lunedì (scambiata a 4,17 euro). Easyjet +20% ieri (lunedì il mercato era chiuso).
Parigi: 8 miliardi di aiuti al settore automobilistico
In Francia, aiuti pubblici non solo al settore aereo ma anche al comparto auto. A scendere in campo, Emmanuel Macron: ieri il presidente della Repubblica ha tolto il velo al piano da otto miliardi per il settore automotive. In cambio le imprese beneficiarie dovranno assumere «impegni forti»: riportare in Francia alcune attività estere e aumentare la produzione di vetture «pulite». La mossa francese arriva nel pieno della crisi di Renault.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire aveva parlato di “rischio estinzione” per lo storico marchio francese. Per la sola Renault il governo attiverà un prestito garantito di cinque miliardi. L'accordo non è ancora stato firmato, si tratta sugli impegni della casa automobilistica.
Ieri, il titolo Renault ha guadagnato il 6,62%, che si aggiunge al +4,4% della seduta precedente. Sul tema è intervenuta anche la ministra dell’Ambiente, Elisabeth Borne, che intende subordinare gli aiuti con il fermo allo sviluppo di capacità produttiva all'estero.
Fca ottiene 6,3 mld di prestito da Intesa, con garanzia Sace
Gli aiuti pubblici hanno favorito una crescita del comparto automotive in tutta Europa (lo Stoxx di settore ha chiuso ieri con un guadagno del 3,6%). A beneficiare anche Fca in vista delle future nozze con la francese Psa.
Il titolo Fca ha beneficiato anche del via libera al maxi-prestito da 6,3 miliardi di euro (con garanzia Sace dell’80%) ottenuto da Intesa Sanpaolo. Un passaggio importante per il Lingotto che, in questi mesi di crisi, ha bruciato circa 5 miliardi di cassa.
Il titolo ieri ha chiuso in aumento del 3,39%, a 7,94 euro (dopo il +3,49% di lunedì). Bene anche Psa (ieri +5,76% a 12,94 euro). La società francese non avrebbe chiesto alcun aiuto governativo ma beneficerà comunque degli incentivi per tutto il settore.
In particolare Macron ha dichiarato "I veicoli elettrici e ibridi ricaricabili avranno misure straordinarie di favore sia per gli acquirenti ordinari che per le imprese. 7 mila euro per l'acquisto di un veicolo elettrico per un cittadino, 5 mila per aziende e autorità locali, e anche 2 mila euro per veicoli ibridi ricaricabili, che sono stati esclusi finora da tutti questi sussidi".
Psa ha già sottoscritto un accordo vincolante con Fca per un’operazione di fusione paritaria 50/50.
Soltanto un anno fa nelle mire di Fiat Chrysler c’era Renault. L’operazione saltò lo scorso giugno per il ritiro dell’offerta di Fca «con effetto immediato» quando, al termine di una riunione del board, Renault fece sapere che lo Stato (primo azionista della casa automobilistica) chiedeva di posticipare il voto a un altro consiglio. Anche se in molti ritengono che a bloccare l’operazione siano stati i soci di Nissan.
Le critiche di Ryanair
Gli aiuti di Stato della Germania hanno provocato le ire di Ryanair. In un comunicato diffuso ieri l’a.d. della compagnia, Michael O'Leary ha contestato il pacchetto di aiuti tedesco da 9 miliardi di euro per Lufthansa.
Secondo O’Leary gli aiuti consentiranno a Lufthansa di «ingaggiare una guerra dei prezzi» a danno di Ryanair, la sua controllata Laudamotion e la compagnia aerea low-cost rivale easyJet.
«Ryanair farà appello contro questo ultimo esempio di aiuti di Stato illegali a Lufthansa, che distorcerà enormemente la concorrenza», ha aggiunto. La compagnia ha chiuso la seduta di ieri con un guadagno dell’11,84%, scambiato a 11,90 euro.
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