Alibaba: Ant esce dal tunnel pagando una multa miliardaria
Il colosso dei servizi finanziari, affiliato ad Alibaba, potrà finalmente tornare a crescere dopo la conclusione di un’inchiesta durata due anni e mezzo. Rialzo di Alibaba a Hong Kong e a Wall Street
Multa da 1,1 miliardi di dollari (inferiore all’utile dell’ultimo trimestre)
Balzo di Alibaba venerdì mattina 7 luglio alla Borsa di Hong Kong dopo che Reuters ha annunciato che le autorità cinesi stanno per concludere il lungo procedimento avviato un paio di anni fa nei confronti di Ant, la società dei pagamenti del gruppo Alibaba. Non sarà una conclusione indolore, dato che si ipotizza una condanna a una multa di 8 miliardi di yuan, pari a 1,1 miliardi di dollari. Ma l’opinione diffusa di analisti e investitori è che la fine di un procedimento che ha tenuto il colosso finanziario di Alibaba sotto scacco per due anni e mezzo vale bene una sanzione che, pur essendo molto salata, è comunque inferiore all’utile realizzato da Ant nel solo quarto trimestre 2022 (9,6 miliardi di yuan).
Secondo le indiscrezioni di Reuters nella giornata di venerdì la banca centrale di Pechino dovrebbe annunciare ufficialmente la sanzione e a quel punto Ant sarà finalmente in grado di ottenere la licenza per operare come holding finanziaria, indispensabile per potere resuscitare il processo per la quotazione in Borsa, bloccato d’imperio dal governo cinese nell’autunno 2020 a pochi giorni dall’avvio dell’Ipo.
Titolo in rialzo a Hong Kong e a Wall Street
A Hong Kong Alibaba è salita del 3,4% a 84,3 dollari di Hong Kong. A Wall Street gli scambi del pre-Borsa indicano un prezzo di 86,2 dollari, in rialzo del 2,8% sulla chiusura di ieri sera (83,84 dollari).
Nel 2020 l'indagine su Ant diede il via a un severo giro di vite sull’intera web economy cinese, portando a un drastico calo delle quotazioni di Borsa dei gruppi leader del settore tech, con centinaia di miliardi di dollari di capitalizzazione andati in fumo, da Alibaba a Tencent, da Baidu a JD.com. Alibaba è stata indagata e condannata per comportamento monopolistico e violazione delle norme sulla concorrenza.
Nel 2020 Ant possedeva Alipay, la più grande piattaforma di pagamento mobile al mondo, che serviva oltre 1,3 miliardi di utenti e 80 milioni di commercianti, con un volume totale di pagamenti che aveva raggiunto 118 trilioni di yuan a giugno 2020 (15.000 miliardi di dollari). Era la seconda società di servizi finanziari al mondo, dopo Visa.
Lo stop all’Ipo ordinato da Xi Jinping
Nell'ottobre 2020, Ant Group avrebbe dovuto raccogliere 34,5 miliardi di dollari nella più grande IPO del mondo, sulla base di una valutazione della società di 313 miliardi di dollari. Alla vigilia dell'IPO, le autorità di Pechino bloccarono il processo. Si dice che sia stato lo stesso presidente Xi Jinping a ordinare personalmente lo stop alla quotazione, dopo un discorso pubblico di Jack Ma in cui il fondatore di Alibaba aveva duramente criticato le autorità regolamentari del mercato finanziario cinese. In seguito all’inchiesta Ant Group sarà trasformata in una holding finanziaria sottoposta alla sorveglianza della People's Bank of China.
Nel 2021 la banca centrale ha ordinato ad Ant di riunire tutte le attività finanziarie in un’unica holding. Ha inoltre intimato all'azienda di aprire la sua app per i pagamenti ai concorrenti e di interrompere il collegamento fra la piattaforma dei pagamenti e la vendita di altri prodotti, tra cui i suoi servizi di prestito.
“Oggi Ant è un'azienda molto diversa da prima, con tutte le restrizioni in vigore, e la sua valutazione dovrebbe essere molto più bassa", ha dichiarato a Bloomberg Vey-Sern Ling, direttore generale di Union Bancaire Privée. Nel frattempo Jack Ma ha ceduto buona parte delle sue azioni e dallo scorso gennaio non è più l’azionista di controllo di Ant.
Per il settore tecnologico in senso lato, una multa ad Ant segnerebbe un passo fondamentale verso la conclusione del severo giro di vite cinese sulle imprese private, iniziato con l'annullamento dell'IPO di Ant.
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