Alibaba: con un Buy dopo l’altro gli analisti l’accompagnano all’inferno

Raffica di tagli ai target price dopo la delusione per i risultati dell’ultimo trimestre. In una settimana il titolo ha perso il 15% e la media dei prezzi obiettivo scende del 13%. Ma la stragrande maggioranza dei broker non cambia giudizio e continua a consigliare di comprare le azioni.
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Ieri primo sussulto positivo (+2,1%) dopo sei sedute di ribasso.
Dopo sei sedute consecutive di ribasso, Alibaba ieri ha messo a segno un piccolo rimbalzo salendo a Wall Street del 2,1% a 136,5 dollari. Gli scambi di stamattina alla Borsa di Hong Kong hanno confermato il movimento di ripresa. Resta una performance molto pesante dell’ultimo mese, con un ribasso del 24%, difficile da digerire per qualsiasi investitore.
Gli analisti confermano le loro raccomandazioni positive, ma come mostra il grafico di Bloomberg che pubblichiamo qui sotto, i target price seguono la discesa delle quotazioni.
La giornata più nera è stata venerdì scorso con le azioni cadute del 10% dopo la diffusione dei dati dell’ultimo trimestre. Il gigante tecnologico cinese non ha raggiunto i risultati previsti dal consensus degli analisti: i ricavi si sono attestati a 200,69 miliardi di yuan (31,4 miliardi di dollari), contro i 205 miliardi di yuan attesi dal mercato. Delusione anche sul piano dei profitti, con l’Eps (utile per azione) a 11,20 yuan, in calo del 38% sullo stesso periodo dell’anno precedente, e meno dei 12,36 yuan indicati dal consensus.
QUOTAZIONI E TARGET PRICE MEDIO IN CADUTA ABBRACCIATI
Come riporta Bloomberg, dall’inizio di questa settimana sono già quattro gli analisti che hanno abbassato il target price sul gruppo cinese, che a Wall Street è quotata al Nyse. Shyam Patil, analista di Susquehanna International, ha drasticamente ridotto la sua previsione su quanto quoterà Alibaba fra 12 mesi, portandola a 200 dollari da 310 dollari. Secondo lui la società dovrà ancora fronteggiare un periodo di avversità, fra le quali il rallentamento dell’economia in Cina e la pressione regolatoria delle autorità di Pechino.
Il giro di vite che nell’ultimo anno il governo cinese ha impresso su tutti i protagonisti della web-economy, mettendo regole più strette in tema di concorrenza, tutela della privacy nella gestione dei dati, più garanzie per i lavoratori, ha causato il fuggi fuggi degli investitori internazionali da tutto il settore tech cinese. Alibaba è stato uno dei titoli più penalizzati.
In Cina scendono i consumi e cresce la competizione nell’e-commerce.
All’inizio di ottobre, quando il titolo aveva perso il 50% rispetto a ottobre 2020, sembrava che il clima fosse finalmente cambiato, le nubi sembravano diradate sul settore, e Alibaba in 15 giorni ha messo a segno un rialzo del 28%, arrivando a segnare un top di periodo a 179 dollari il 21 ottobre. Da lì è ricominciato l’inferno: in un mese le quotazioni sono scese del 24%
Fra i broker che elle ultime 48 ore hanno abbassato i target price figurano Deutsche Bank, Needham (da 330 dollari a 230 dollari) e Nomura (da 190 dollari a 178 dollari). Tutti hanno comunque confermato il giudizio Buy.
Chi ha tagliato anche la raccomandazione a Hold da Buy è Jim Kelleher, analista di Argus. La sua opinione è che Alibaba sta affrontando un calo della spesa per consumi all’interno della Cina e un aumento della competizione da parte delle altre piattaforme di e-commerce come JD.com e Pinduoduo.
Adesso, fa notare Bloomberg, il target price medio dei 61 analisti che coprono il titolo è sceso a 208 dollari dai 239 dollari di una settimana fa, il calo è del 13%. Nello stesso periodo l’azione è scesa del 15%. Le raccomandazioni restano in stragrande maggioranza positive, con 56 giudizi Buy e un solo Sell.
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