Alibaba vola grazie all’AI. Perché è ancora interessante

La divisione cloud cresce del 26% e i ricavi AI accelerano, spingendo il titolo ai massimi da febbraio. Multipli più bassi rispetto ad Amazon e prospettive di crescita solide. In prima linea per realizzare i superchip cinesi.
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Alibaba sorprende con l’AI. Titolo in rialzo del 20%
Alibaba torna al centro della scena grazie all’intelligenza artificiale. Venerdì 29 agosto il colosso cinese dell’e-commerce ha pubblicato i risultati del primo trimestre fiscale, che hanno stupito gli investitori per il balzo dei ricavi legati all’AI e al cloud computing. Nonostante utili complessivi leggermente inferiori alle attese, la crescita esplosiva dei servizi di intelligenza artificiale ha catalizzato l’attenzione del mercato e spinto il titolo a Wall Street, dove le azioni sono balzate del 12,9% a 135 dollari, vicine al massimo dell’anno toccato a febbraio a 143 dollari. La corsa è proseguita lunedì 1° settembre a Hong Kong, con i titoli in rialzo del 20%.
Il Cloud è il nuovo motore della crescita
Nel trimestre chiuso a giugno, i ricavi della divisione cloud sono saliti del 26% a 33,4 miliardi di yuan (4,67 miliardi di dollari), ben oltre le stime degli analisti. Ancora più significativo è stato il contributo dell’AI: i ricavi legati a questa tecnologia hanno registrato un incremento a tre cifre, confermando Alibaba come uno dei principali protagonisti cinesi nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. “I nostri investimenti nell’AI stanno iniziando a produrre risultati concreti”, ha dichiarato il Ceo Eddie Wu, sottolineando come l’obiettivo non sia solo supportare l’e-commerce, ma offrire servizi avanzati alle imprese e sviluppare chip capaci di competere con la supremazia tecnologica americana.
Il rilancio dopo cinque anni difficili
Il balzo in Borsa segna un cambio di passo dopo un lungo periodo di crisi. A partire dall’ottobre 2020 Alibaba ha subito un crollo che in due anni ha portato le quotazioni a perdere l’80%, fino al minimo di 63 dollari nell’ottobre 2022. Alla base, il giro di vite politico del Partito Comunista guidato da Xi Jinping, che ha ridimensionato il potere dei miliardari hi-tech. Jack Ma, fondatore del gruppo, sparì dalla scena pubblica per mesi e solo recentemente è tornato a occuparsi della strategia, riallineandosi alle autorità di Pechino. Il suo sostegno all’attuale management e la benedizione del governo agli investimenti in AI hanno consentito ad Alibaba di riguadagnare credibilità.
In Cina concorrenza agguerrita
Il rilancio, tuttavia, avviene in un contesto competitivo difficile. La guerra dei prezzi nel settore del food delivery e del quick commerce, che vede Alibaba contrapposta a Meituan e a JD.com, continua a comprimere i margini. Nel trimestre l’utile operativo è sceso del 3% e l’Ebitda rettificato del 14%, segnale che gli investimenti aggressivi per guadagnare quote di mercato pesano ancora sui conti. A questo si aggiunge il calo del 60% dei profitti di Ant Group, la controllata fintech che gestisce Alipay, colpita da regolamentazioni e spese per l’espansione internazionale.
Valutazioni e prospettive per gli investitori
Nonostante il rally del 2025 (+60% da inizio anno), il titolo Alibaba rimane lontanissimo dai massimi storici: rispetto a cinque anni fa le quotazioni segnano un calo del 50%. Guardando i multipli, la valutazione attuale appare interessante. Alibaba tratta a circa 19 volte gli utili dell’esercizio in corso, contro le 35 volte di Amazon. Anche il rapporto EV/Sales (1,8 volte contro le 3,3 volte di Amazon) segnala una sottovalutazione significativa. Secondo il consensus (Market Screener), tra il 2026 e il 2027 i ricavi del gruppo saliranno del 9,5% a 161 miliardi di dollari, mentre i profitti cresceranno del 25% a 21 miliardi. Numeri che, se confermati, lasciano spazio a un rerating importante.
Il condizionale, tuttavia, resta d’obbligo. Alibaba opera in un Paese dove le regole possono cambiare improvvisamente e dove la trasparenza dei bilanci non raggiunge gli standard occidentali. Inoltre, la corsa agli investimenti in AI richiede capitali ingenti e i margini della divisione cloud restano al di sotto della media del gruppo, segno di una concorrenza interna feroce.
Alibaba si trova a un bivio: da un lato la promessa dell’intelligenza artificiale, che potrebbe trasformarla da semplice colosso dell’e-commerce a protagonista globale del cloud e dei servizi digitali; dall’altro i rischi legati alla volatilità del contesto cinese e alle sfide competitive. Per gli investitori, il titolo rappresenta oggi una scommessa di valore: sottovalutato rispetto ai peer occidentali, in forte ripresa sul mercato, ma con un grado di incertezza che richiede prudenza.
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