Allarme Cina, economia in rallentamento. Borse prudenti, il petrolio vola


Il future sull’EuroStoxx 50 è poco mosso mentre gli indici dell’Asia sono tutti in calo, dopo il dato deludente sul Pil cinese del terzo trimestre. La banca centrale di Pechino rassicura sulla capacità delle autorità di contenere i rischi di Evergrande. Bitcoin a un soffio dal massimo storico.


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La crescita della Cina si ferma a +4,9%, contro previsioni di +5,2%.

Dopo avere concluso una delle settimane più brillanti degli ultimi mesi, le Borse tornano stamattina a scontrarsi con una cappa di timori e preoccupazioni. In Asia i mercati azionari scendono dopo i dati che mostrano il rallentamento dell’economia cinese, mentre il petrolio accelera al rialzo segnando nuovi massimi dal 2014 e alimentando i timori di un rafforzamento dell’inflazione.

La Borsa di Tokio segna un calo dello 0,1%, Hong Kong -0,6%, Shanghai -1,6%, Seul -0,1%.

Il Cina il Pil del terzo trimestre è cresciuto del 4,9% sullo stesso periodo del 2020, restando al di sotto delle previsioni degli economisti che si aspettavano una crescita del 5,2%. A settembre la produzione industriale è aumentata del 3,1%, contro attese di +4,5%.
A frenare l’economia della Cina sono state la mancanza di energia elettrica, che ha portato alla drastica fermata di molte attività produttive, i colli di bottiglia della logistica che rendono difficile l’approvvigionamento di componenti e materie prime, e sporadiche manifestazioni del virus che hanno obbligato le autorità a decidere lockdown locali.

A tutto questo si aggiungono i timori di una crisi del settore immobiliare, dove pende il rischio di default del colosso Evergrande, anche se la novità delle ultime ore è una dichiarazione del governatore della banca centrale della Cina, Yi Gang, il quale ha detto che le autorità possono contenere i rischi che la crisi di Evergrande pone all’economia e al sistema finanziario della Cina.

In Europa le Borse si avviano a un’apertura senza troppi timori: il future sull’EuroStoxx 50 è poco mosso.

Debutta oggi a Wall Street il primo Etf basato su future sul Bitcoin.

Dopo otto settimane consecutive di rialzo, non si ferma la corsa del petrolio, con il Wti americano balzato stamattina a 83,4 dollari al barile (+1,4%), nuovo record dal 2014. Il Brent è scambiato a 85,7 dollari (+1%), massimo degli ultimi tre anni.

Il rialzo del greggio tiene alto l’allarme per il rischio di inflazione e rafforza l’ipotesi di una rapida riduzione degli stimoli monetari da parte delle banche centyrali, a partire dall’americana Fed. Tornano a salire i rendimenti dei titoli di Stato Usa: stamattina il Treasury decennale è scambiato a 1,60%, da 1,53% di venerdì.

Si rafforza il dollaro nei confronti dell’euro, con la valuta europea che scende a 1,158 (-0,1%).

Il Bitcoin è quotato a 62.360 dollari (venerdì era a 59.700), ormai a un passo dal record di 64.895 dollari segnato ad aprile. Oggi dovrebbe debuttare in America il primo Etf basato su future sul Bitcoin.

L’oro è fermo a 1.768 dollari l’oncia dopo il drastico calo di venerdì, che l’ha visto scendere dell’1,5%.

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Stellantis - Ha annunciato stamattina un accordo con LG Energy Solution per avviare una iniziativa congiunta nella produzione di batterie a celle in Nord America. L'impianto dovrebbe entrare in funzione nella prima parte del 2024, a regime la capacità sarà di 40 gigawatt/ora. Piano di investimenti da 30 miliardi di dollari per l’auto elettrica.

Atlantia - E' stato firmato sabato l'accordo riguardante le compensazioni da 3,4 miliardi di euro tra Autostrade per l'Italia ed il Ministero delle Infrastrutture.

Inwit - Il ceo di Linkem dice a la Repubblica che la società della banda larga in ambito mobile spenderà 200 milioni per aggiungere 2.200 nuove antenne alla sua rete.

Tenaris - Gli impianti di trivellazioni attivi al 15 ottobre sono saliti sui massimi dell'ultimo anno e mezzo a 543, da 533 della settimana precedente. 

Unicredit - La banca milanese chiede al governo di iniettare in Banca Monte Paschi circa sette miliardi di euro, solo al termine del rafforzamento patrimoniale si potrà procedere con l'aggregazione.

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