Allarme Credit Suisse: prossimo trimestre atteso ancora in perdita
La banca svizzera conferma le negative previsioni per il 2022, visto ancora come un “anno di transizione” a causa delle difficili condizioni di mercato causate dal conflitto in Ucraina, dalle politiche restrittive degli istituti centrali e dalla fine degli stimoli per fronteggiare la pandemia.
Fosche previsioni per il trimestre
Credit Suisse non riesce ad uscire dalle sabbie mobili e si attende un secondo trimestre in perdita a causa delle condizioni di mercato ancora “difficili”, confermando quanto già previsto nei mesi scorsi.
L’aggiornamento sulle previsioni rilasciato questa mattina dalla banca svizzera spiega che alla base delle fosche previsioni ci sono l’attuale situazione geopolitica, in particolare dovuta all’invasione russa dell’Ucraina, il significativo restringimento monetario da parte delle principali banche centrali in risposta ad un aumento importante dell’inflazione, oltre alla scadenza degli stimoli per fronteggiare l’epidemia di Covid 19, causa di un’accentuata volatilità dei mercati e alla debolezza dei movimenti di clienti, soprattutto in Asia.
A fronte di questa situazione, “in aggiunta ai persistenti bassi livelli di emissione sui mercati dei capitali e all’ampliamento degli spread creditizi”, la banca si attende una probabile performance negativa per la divisione dell’investment banking e una perdita per il gruppo nel secondo trimestre 2022”, confermando la sua visione per il 2022 quale “anno di transizione”.
La strategia
La notizia ha attirato forti vendite sul titolo Credit Suisse alla borsa svizzera, con le sue azioni in calo di oltre il 5% nel corso dei primi scambi.
Per cercare di spargere ottimismo, la banca indicava la sua strategia finalizzata ad affrontare questa situazione, indicando di essere impegnata ad accelerare “le misure di riduzione dei costi” in tutto il gruppo, “con l’obiettivo di massimizzare i risparmi a partire dal 2023”.
In attesa di maggiori dettagli che verranno forniti il prossimo 28 giugno, da Credit Suisse fanno sapere di essere “concentrati sull’esecuzione disciplinata della strategia, sul rispetto dei nostri programmi di risanamento normativo e ponendo la gestione del rischio al centro della banca”.
In tal modo, concludono da CS, “ci concentriamo sulla fornitura di servizi e supporto di prima qualità ai nostri clienti, soprattutto in questo difficile contesto di mercato”.
Il primo trimestre
Il profit warning odierno arriva dopo un forte calo (-42%) dei ricavi della banca nel corso del primo trimestre 2022 su base annua, scesi a 4,41 miliardi di franchi svizzeri e inferiori ai 4,93 miliardi attesi dalla stima del consenso fornita da FactSet.
Il calo determinava una perdita netta del trimestre pari a 273 milioni di franchi, in aumento rispetto al -252 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Anche in questo caso, il gruppo elvetico citava la pessima performance dell’investment banking, a causa della volatilità del mercato e delle misure adottate per ridurre la propensione al rischio, danneggiando le prestazioni nella gestione patrimoniale.
Le previsioni sul trimestre successivo indicavano un’attesa di “pressioni contrarie al mercato” nei mesi seguenti, definendo il 2022 come un “anno di transizione”.
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