L’allarme di Tim Cook (Apple): subito regole per l’AI


Mentre il Ceo di Nvidia afferma che manca poco alla realizzazione dell’AGI, nuova forma più evoluta di AI, il capo di Apple offre a tutti i governi l’aiuto del suo gruppo per definire una regolamentazione: “Ne abbiamo assolutamente bisogno”.


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Nvidia: entro 10 anni avremo l’Artificial General Intelligence (AGI)

Jensen Huang, Ceo di Nvidia, sostiene che un importante progresso nell'intelligenza artificiale, che renda possibili macchine in grado di pensare e imparare da sole, potrebbe non essere lontano. Questa tecnologia, nota come intelligenza artificiale generale o AGI, è stata un obiettivo chiave per i ricercatori nel corso dei decenni. Huang pensa che entro 10 anni potrebbero esserci esempi di AGI.

Le dichiarazioni di Huang, rilasciate ieri (mercoledì 29 novembre) nel corso del New York Times DealBook Summit, danno maggiore risalto alla recente presa di posizione di Tim Cook, il ceo di Apple, che non più tardi di due giorni fa ha esortato i governi di tutto il mondo a lavorare per arrivare a una regolamentazione dell’AI. “Ne abbiamo assolutamente bisogno” ha detto Cook.

Secondo numerose indiscrezioni, proprio i passi avanti fatti da OpenAI verso la realizzazione di forme di AGI sarebbero stati alla base del contrasto scoppiato all’interno del board della società, culminato con il licenziamento del Ceo Sam Altman. Il licenziamento è poi rientrato nel giro di 72 ore in forza del potente intervento di Microsoft, che oggi ha ottenuto un posto da osservatore nel nuovo board di OpenAI (di cui possiede il 49%).

Cook parla di AI in un podcast con Dua Lipa

Il Ceo di Apple ha parlato di intelligenza artificiale in un lungo e sorprendente podcast in cui ha dialogato su diversi argomenti con la cantante pop britannica Dua Lipa.

“Se oggi siete clienti Apple – ha detto Tim Cook -, l'intelligenza artificiale è presente in tutti i prodotti che produciamo. Se state componendo un messaggio o un'e-mail al telefono, vedrete che la digitazione predittiva cerca di prevedere la parola successiva in modo che possiate sceglierla rapidamente. Questa è AI. L'AI è quindi un po' ovunque. C’è poi l’AI generativa e l'uso di modelli linguistici di grandi dimensioni, e credo che questa sia un'area che può cambiare la vita”.

Cook: con l’AI rischio di conseguenze negative sulla vita delle persone

A questo punto della conversazione il Ceo di Apple sottolinea che l’AI generativa può avere impatti molto positivi sulla vita delle persone, ma anche molto negativi. “Quello che serve con l’AI generativa sono alcune regole. Credo che molti governi di tutto il mondo si stiano concentrando su questo aspetto e su come farlo, e noi stiamo cercando di dare il nostro contributo in tal senso. Siamo tra i primi a dire che è necessario. Che è necessaria una regolamentazione. Ne abbiamo assolutamente bisogno”.

E’ facile immaginare che per Cook la regolamentazione sia ancora più urgente se, come dice il Ceo di Nvidia, l’umanità è a un passo dall’AGI, l’Artificial general intelligence.

Che cosa si intende per AGI

Come scrive su Barron’s Brian Swint, la differenza tra l'attuale intelligenza artificiale e una calcolatrice tascabile è solo una questione di scala: si possono inserire moltissime informazioni e il programma ha moltissime regole da usare per selezionarle.

Questa è la base di ChatGPT, il programma linguistico sviluppato da OpenAI. Il programma è in grado di assorbire tutte le informazioni presenti su Wikipedia e su migliaia di libri. Le regole che utilizza sono quelle della lingua inglese. Così, quando gli si pone una domanda, è in grado di imitare una risposta umana, analizzando le informazioni disponibili per ottenere una risposta convincente.

Lo stesso principio è alla base dell’AI che può imitare la voce delle persone, creare immagini o video falsi o gestire auto a guida autonoma. L'enormità delle informazioni che possono essere inserite nel programma e la sofisticazione dell'analisi che ne può fare, così come lo sviluppo di un'interfaccia facile da usare con il programma, è ciò che ha fatto tanta strada negli ultimi anni.

Per generare queste azioni, simili a quelle umane, l’AI utilizza le informazioni che le sono state fornite insieme a regole e probabilità statistiche per produrre i risultati. L'intelligenza artificiale è valida solo in base alle informazioni che la alimentano e alla qualità delle regole con cui deve lavorare.

L’AGI cerca da sola nuove informazioni e modifica gli algoritmi

La differenza tra l’AI e l'AGI sta nel modo in cui la seconda apprende. Attualmente l’AI impara ricevendo più informazioni dall'uomo. L'intelligenza artificiale generale, invece, sarebbe in grado di riconoscere quando non sa qualcosa e di cercare da sola nuove informazioni. Potrebbe creare o modificare i propri algoritmi quando vede che i risultati non corrispondono al mondo reale. Potrebbe essenzialmente insegnare a se stessa, cosa che le AI attuali non fanno.

Si ipotizza che Sam Altman e OpenAI abbiano fatto un passo in questa direzione creando un programma chiamato Q*. In parole povere, sarebbe in grado di apprendere per tentativi ed errori e di prevedere nuovi possibili problemi futuri. Si tratterebbe certamente di un grande progresso.

Tuttavia, se i programmi sono in grado di auto-apprendere, potrebbero arrivare a sviluppare il giudizio, il ragionamento e l'istinto, cose che al momento sono prerogative solo degli esseri umani.

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