Allarme Ford tra inflazione e carenza dei componenti
La casa automobilistica ha avvisato di un maggior costo pari a 1 miliardo di dollari a causa degli attuali livelli di inflazione, a cui si aggiunge la difficoltà di completare fino a 45 mila veicoli, destinati a restare ‘parcheggiati’ nei magazzini.
L’avviso di Ford
Gli alti livelli di inflazione e il permanere della crisi da carenza di componenti continuano a pesare sul settore automobilistico, Ford compresa.
La casa americana ha avvisato ieri sull’impatto negativo di questa situazione, annunciando che il resto del 2022 sarà fortemente condizionato dalla limitata disponibilità di componenti e dall’aumento delle richieste dei fornitori a causa dell’aumento dell’inflazione, ormai a livelli record ovunque.
In particolare, la carenza di forniture si tradurrà in un numero maggiore del previsto di veicoli prodotti ma destinati a restare nell’inventario Ford in attesa delle parti necessarie, almeno fino alla fine del terzo trimestre.
La casa automobilistica si attende dai 40 ai 45 mila veicoli, in gran parte camion e SUV ad alto margine, già costruiti ma che saranno completati e venduti ai concessionari soltanto nell’ultimo trimestre dell’anno.
L’aumento dell’inflazione, aggiungevano da Ford, porterà i costi dei fornitori (sulla base di recenti negoziati) ad aumentare di circa 1 miliardo di dollari rispetto a quanto inizialmente previsto.
I numeri previsti
Nonostante questa situazione, il management ha confermato le attese di utili rettificati per l’intero 2022 (prima di interesse e tasse) nel range compreso tra 11,5 e 12,5 miliardi di dollari.
L’Ebit adjusted atteso è tra 1,4 e 1,7 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2022, mentre l’attuale consenso arrivava a 3,1 miliardi, e 22 miliardi al 30 settembre 2022.
Inoltre, la stima preliminare risulta ben al di sotto dei 3,7 miliardi di dollari di Ebit rettificato registrati da Ford lo scorso trimestre e dei 3 miliardi di dollari guadagnati un anno fa.
Le previsioni stanno attirando forti vendite sul titolo Ford, in calo del 4% nell’after hours e proseguendo sullo stesso trend anche nel pre-market odierno.
L’impatto sul settore
L’aggiornamento fornito da Ford “potrebbe avere un impatto negativo sul settore in virtù dell’inflazione sui costi più elevata delle attese”, prevedono gli analisti di WebSim, mentre “la mancanza di componenti evidenzia che la problematica non è terminata anche se l’impatto potrebbe essere company specific”.
Se “la conferma della guidance potrebbe in parte limitare la reazione negativa”, aggiungono dalla sim, “è chiaro che il raggiungimento di essa da parte di Ford diventi più complicato”.
Lo shortage di componenti può rappresentare “una perdita di fatturato di circa 1,5 miliardi di dollari” per Ford, calcolano da Equita SIM, anche se “il rialzo evidenziato potrebbe essere compensato con un rialzo dei prezzi dello 0,8% (impatto su Ebit adjusted fino al 5% senza rialzo dei prezzi)”, secondo WebSim.
“La sorpresa riguarda soprattutto lo shortage di componenti in quanto avevamo raccolto feedback a livello settoriale di un progressivo miglioramento, pur sapendo di essere ancora lontani dal ritorno alla normalità”, aggiungono da Equita Sim.
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