Alleanza Ibm–Cisco per il “quantum network”: opportunità anche per IonQ e Rigetti

L’accordo strategico tra Ibm e Cisco per sviluppare entro il prossimo decennio una rete di computer quantistici potrebbe accelerare l’intero settore, con ricadute positive anche per le pure-play quotate a Wall Street come IonQ, Rigetti e D-Wave
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Una rete in grado di collegare computer quantistici
Nel mondo del quantum computing c’è un concetto che ricorre spesso nelle conversazioni tra ricercatori e investitori: per far uscire davvero il calcolo quantistico dai laboratori, non basta costruire macchine più potenti. Serve metterle in comunicazione tra loro. Esattamente come l’informatica tradizionale ha preso il volo solo quando i computer hanno iniziato a “parlarsi” attraverso reti sempre più complesse, anche il quantum avrà bisogno di un’infrastruttura di rete dedicata per esprimere il suo vero potenziale.
Proprio in questa direzione va l’annuncio arrivato da IBM, che ha svelato un’alleanza strategica con Cisco Systems per progettare nei prossimi anni una rete in grado di collegare computer quantistici di nuova generazione, tolleranti ai difetti e capaci di operare su distanze sempre maggiori. Un primo prototipo (proof-of-concept), si legge in un articolo di Barron’s, dovrebbe arrivare entro tre-cinque anni, mentre una rete quantistica embrionale potrebbe diventare realtà all’inizio del prossimo decennio.
Ibm è l’azienda che ha realizzato il maggior numero di computer quantistici
L’iniziativa è ambiziosa, ma perfettamente coerente con la roadmap quantistica di IBM, l’azienda che oggi può vantare il maggior numero di computer quantistici operativi al mondo. E soprattutto introduce un elemento fondamentale per l’intero ecosistema: la possibilità di condividere informazioni quantistiche tra macchine distinte, creando una sorta di “internet quantistico” in grado di gestire problemi con trilioni di operazioni quantistiche. Applicazioni come l’ottimizzazione industriale su scala globale, la progettazione di nuovi materiali o lo sviluppo accelerato di farmaci sarebbero improvvisamente molto più vicine.
Le ricadute positive per Rigetti, IonQ e D-Wave
Questa svolta è rilevante non solo per i colossi, ma anche per le aziende pure-play del settore. IonQ e Rigetti, citate esplicitamente da Barron’s come società che guardano con interesse alla creazione di reti quantistiche, trarrebbero un vantaggio diretto da un’infrastruttura che consente a sistemi diversi di interagire e scalare più rapidamente. Entrambe hanno sottolineato in più occasioni che la possibilità di collegare computer quantistici migliora l’efficienza degli algoritmi e apre modelli di business oggi impossibili — dal quantum cloud distribuito ai marketplace di risorse quantistiche.
Anche D-Wave, pur seguendo un approccio tecnologico differente basato sul quantum annealing, beneficerebbe di un ecosistema più maturo e interconnesso. Una rete quantistica stabile e standardizzata consentirebbe infatti di integrare diversi paradigmi di calcolo, aumentando la complementarità tra soluzioni e favorendo la domanda da parte delle aziende.
La novità positiva che gli investitori aspettavano
Naturalmente, la rete quantistica potrà diventare realtà solo quando i computer quantistici saranno abbastanza stabili. Oggi i qubit soffrono di errori frequenti causati dall’interazione con l’ambiente, ed è per questo che IBM sta correndo — con disciplina, e finora centrando gli obiettivi — verso la costruzione di sistemi realmente fault-tolerant. Dopo il lancio di Condor, il primo processore da oltre 1.000 qubit, la ricerca si sta concentrando sull’uso combinato di hardware e algoritmi di correzione degli errori per mantenere operative le macchine anche in presenza di disturbi.
Se la timeline annunciata da IBM e Cisco sarà rispettata, il settore potrebbe essere a un punto di svolta già entro la metà del prossimo decennio. Per le società specializzate come IonQ, Rigetti e D-Wave, questo significherebbe operare in un mercato più ampio, più integrato e soprattutto più appetibile per i clienti industriali.
Per gli investitori alla ricerca di segnali concreti in un settore caratterizzato da tempi lunghi e volatilità elevata, la nascita di una rete quantistica rappresenta esattamente ciò che mancava: una pietra miliare tecnologica capace di accelerare lo sviluppo dell’intera filiera.
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