Alliance Bernstein, "L’investimento concentrato è più rischioso vista l’incertezza attuale?"

01/09/2020 06:45
Alliance Bernstein, "L’investimento concentrato è più rischioso vista l’incertezza attuale?"

In un mondo caratterizzato da crescente incertezza, l’istinto naturale di molti investitori è di “cautelarsi” diversificando anziché investire in una strategia concentrata. Tuttavia, quest’anno, un portafoglio composto esclusivamente dalle cinque maggiori azioni USA avrebbe sovraperformato significativamente. Esiste dunque un modo per ridurre il rischio e cogliere la crescita a lungo termine in un portafoglio concentrato?

A cura di Mark Phelps, Chief Investment Officer - Concentrated Global Growth presso AllianceBernstein e Dev Chakrabarti, Portfolio Manager/Senior Research Analyst—Concentrated Global Growth presso AB.

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La ricerca dei rendimenti migliori

Gli investitori spesso scelgono di diversificare ampiamente investendo in un ETF che replica il benchmark. Se da un lato tale approccio genera rendimenti di mercato o “beta”, dall’altro non permette sovraperformance o “alfa”. Tuttavia, in un mondo in cui numerose società non forniscono più previsioni sulle proprie attività a causa del COVID-19, riteniamo che gli investitori possano ricercare rendimenti migliori attraverso una gestione attiva basata su un’analisi fondamentale rigorosa, concentrandosi in particolare su società che dovrebbero essere in grado di prosperare anche in queste condizioni difficili. Intanto, quest’anno un portafoglio composto esclusivamente da Microsoft, Amazon, Facebook, Alphabet e Apple avrebbe sovraperformato significativamente l’indice MSCI World.

Il dilemma della diversificazione

Allora un portafoglio composto da cinque titoli azionari rappresenta l’approccio giusto? Nelle condizioni senza precedenti create dai lockdown economici globali, questa combinazione ha messo a segno un’ottima performance. Tuttavia, su qualsiasi orizzonte temporale più a lungo termine, la ricerca accademica indica che la scelta ottimale consiste in un portafoglio composto da un numero di titoli azionari compreso tra 20 e 35. In un portafoglio azionario globale, la maggior parte dei vantaggi della diversificazione viene conseguita con 20 titoli (cfr. grafico). Quando un portafoglio detiene più di 35 titoli, i vantaggi di un’ulteriore diversificazione risultano modesti. Ovviamente, potrebbero esistere altri motivi per detenere più titoli, come vincoli di liquidità o diversificazione geografica e valutaria, ma la diversificazione con ulteriori singoli titoli non è particolarmente utile a nostro giudizio.

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I portafogli concentrati traggono vantaggio dai titoli con una crescita costante

Secondo Alliance Bernstein, nell’investimento a lungo termine, per avere successo è fondamentale una crescita degli utili continuativa. Alliance Bernstein ritiene che le società in grado di ottenere una crescita dei propri utili per azione superiore al 10% annuo in un periodo compreso fra tre e cinque anni rappresentino ottimi candidati. Secondo la ricerca* condotta da Alliance Bernstein, dal 1989 al 2019, le società globali che hanno conseguito una tale crescita costante degli utili per tre anni hanno sovraperformato il mercato in media del 2,2% all’anno, mentre quelle che l’hanno conseguita per cinque anni hanno ottenuto extra rendimenti annui del 3,5%.

Queste società sono altresì difficili da individuare. Negli ultimi 30 anni, in media soltanto 64 società globali sono riuscite a conseguire una crescita annua del 10% per tre anni e soltanto 13 per cinque anni. La detenzione di un numero ridotto di società come queste in un portafoglio concentrato può produrre ottimi risultati.

La pandemia cancella la crescita a breve termine

Oggi risulta particolarmente difficile individuare crescita a lungo termine. Data l’incertezza circa la pandemia e la recessione globale, forse è irrealistico puntare a una crescita degli utili del 10%. Inoltre, se non si riesce a trovarla, è ancora valida la logica alla base di un portafoglio concentrato di titoli continuativamente in crescita?

Alliance Bernstein è convinta di sì, per tre motivi. Innanzitutto, il crollo degli utili di quest’anno non significa necessariamente che le prospettive di lungo termine siano gravemente compromesse. In secondo luogo, le stime di consenso indicano che molte società dovrebbero ancora registrare una crescita degli utili superiore al 10% annuo. In terzo luogo, un gruppo ristretto di società di alta qualità presenta un potenziale perfino superiore.

Le previsioni a lungo termine indicano una ripresa

Nessuno può negare le sfide con cui le società sono alle prese quest’anno. Con il blocco delle economie nazionali per contenere la diffusione del COVID-19, gli utili per azione previsti per il 2020 per le società dell’indice MSCI World sono crollati del 24% a circa 0,96 USD a fine giugno (cfr. grafico in basso a sinistra).

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Tuttavia, il quadro più a lungo termine non è così negativo. Sebbene i tassi di crescita annua compositi a tre e cinque anni siano calati rispetto ai livelli precedenti alla pandemia, la maggior parte dei settori prevede tuttora di conseguire una crescita media degli utili pari ad almeno il 6% nel lungo termine. Inoltre, per alcuni settori, come la salute e la tecnologia, la crescita media prevista degli utili supera il 10% annuo.

Le medie settoriali oscurano le migliori performance. Di fatto, a fine giugno, si prevedeva che 446 società dell’indice MSCI World avrebbero conseguito una crescita a lungo termine pari ad almeno il 10% annuo, di cui 165 nei settori relativamente resilienti della tecnologia e della salute (cfr. grafico a sinistra). Ovviamente, esistono meno società del genere rispetto a cinque e dieci anni fa (cfr. grafico a destra). Tuttavia, gli investitori con un efficace processo di selezione dei titoli dovrebbero essere in grado di individuare i migliori candidati.

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Il numero più ristretto di opportunità induce a favorire un portafoglio concentrato. Anche prima della pandemia, soltanto un numero limitato dei principali favoriti era stato all’altezza delle aspettative di crescita. Di conseguenza, abbiamo applicato un approccio più selettivo per individuare 110 delle società di massima qualità, che hanno rivelato un potenziale inespresso persino superiore. Queste società presentano modelli di business comprovati, vantaggi competitivi, bilanci solidi e un ottimo management. Sebbene alcune siano alle prese con utili deludenti nel breve termine, la nostra ricerca indica che, per questo gruppo, i tassi di crescita degli utili a lungo termine potrebbero salire al 15,4% annuo una volta superata la fase peggiore della recessione (cfr. grafico).

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Esistono tuttavia molti rischi relativi a queste previsioni. I paesi, i settori, i comparti e le società stanno affrontando numerose incognite dovute al coronavirus. La gamma di possibili risultati è molto più ampia rispetto al solito. Al contempo, alcuni settori stanno evidenziando una tenuta migliore di altri. Inoltre, alcune società hanno maggiore controllo sui propri destini rispetto alle controparti.

Per individuare, oggi, le società di maggiore qualità, gli investitori necessitano di una profonda comprensione di come le imprese si muoveranno e si adatteranno in un mondo in evoluzione e dovranno considerare una gamma molto più vasta di possibili risultati per ciascun titolo. Gli investitori concentrati, che si affidano sempre su posizioni a elevata affidabilità, si trovano in una buona posizione per individuare le realtà più promettenti in un contesto caratterizzato da sempre meno candidati ad alta crescita. Operando in questo modo, Alliance Bernstein è convinta che i portafogli con un numero ridotto di società possano essere posizionati in maniera tale da far fronte alla volatilità dovuta al COVID-19 e conseguire una sovraperformance costante di lungo periodo durante la ripresa.

*Fonti: Center for Research in Security Prices, Compustat, FactSet, MSCI e AB

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