Allungo del Bitcoin tra le vendite nell’azionario e i timori sull’inflazione


La principale delle criptovalute si sta mantenendo oltre quota 50 mila dollari e da Bloomberg prevedono una continua crescita nel resto dell’anno che potrebbe spingere il Bitcoin oltre i 100 mila dollari.


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Bitcoin sopra quota 50 mila

Il Bitcoin era riuscito a superare quota 50 mila dollari nella giornata di ieri per poi toccare un massimo di 51.700 dollari.

Il trend positivo per la principale delle cripto veniva confermato nella mattina di oggi, nonostante le vendite diffuse sui mercati azionari che caratterizzano le sedute odierne dopo i forti acquisti di ieri.

Nell'ultima settimana il Bitcoin sta mettendo a segno un +22% circa, con market cap tornato vicino alla soglia di 1 trilione di dollari.

Le ragioni del rally

Diverse le ragioni dietro la nuova corsa del Bitcoin. Secondo un rapporto di CoinShares, un ruolo importante lo stanno giocando i prodotti di investimento basati sulla cripto, con la settimana tra il 27 settembre e il primo di ottobre che ha visto una crescita del 36% dell’esposizione week-over-week.

A questo si aggiungono i timori inflazionistici, mentre continua la crescita dei prezzi delle materie prime. “I timori di inflazione stanno guidando una rinascita delle criptovalute e non credo che passerà presto”, ipotizza Chris Kline, chief operating officer e co-fondatore di Bitcoin IRA.

Negli Stati Uniti, la US Bank, quinta maggiore banca retail del paese, ha annunciato che il suo servizio di custodia è disponibile per i gestori di fondi.

In questo modo, spiegava la vicepresidente della divisione per la gestione patrimoniale e per i servizi di investimento della US Bank, Gunjan Kedia, la banca intende “aiutare gli investitori a memorizzare le chiavi private per Bitcoin, Bitcoin Cash e Litecoin con l'aiuto dei NYDIG”.

Inoltre, Kedia ha anche annunciato che presto arriverà anche il supporto per altri asset digitali come l'Ethereum.

Le previsioni di Bloomberg

Secondo il Bloomberg Crypto Outlook di ottobre, la resistenza a 50 mila USD si potrebbe trasformare in un supporto per il Bitcoin, con i 40 mila come mark simile a quello di 10 mila nel Q4 del 2020, lasciando intravvedere un nuovo terzo record storico di valore dopo quanto fatto nel 2013 e nel 2017.

La cripto è riuscita a resistere e superare alcune importanti tempeste nel corso di quest’anno, spiegano da Bloomberg. In particolare, il quotidiano indica una “cattiva stampa” promossa da importanti quotidiani economici, la dichiarazione di illegalità di ogni transazione con le criptovalute in Cina e il relativo stop al mining.

Ultimo elemento è rappresentato dalla volubilità di Elon Musk, con le sue contraddittorie e manipolatorie dichiarazioni, prima a sostegno del Bitcoin e del Dogecoin, per poi cambiare opinione, soprattutto rispetto all’impatto ambientale del mining.

Nonostante questi fattori, scrivono da Bloomberg, il Bitcoin ha trovato un importante sostegno intorno ai 30 mila USD e quindi “all’inizio del 4Q, vediamo basi simili che hanno portato al guadagno del +171% nel 4Q del 2020”.

Alla luce di queste previsioni, quota 100 mila dollari nel corso del 2021 potrebbe essere limitata secondo gli analisti di Bloomberg.

“Il prezzo del 4 ottobre a circa 49.000 dollari, è appena sotto la sua linea di regressione a 10 anni e non molto al di sopra della media del 2021 (44.500 USD)”.

Inoltre, il “Bitcoin era ‘caldo’ in aprile prima di correggere sulle preoccupazioni per il consumo di energia e il divieto della Cina sul mining, rappresentando l’unicità e la forza della più grande rete decentralizzata del mondo. Il nostro grafico mostra un supporto fondamentale, la volatilità a 260 giorni è scesa nel 2020 al suo minimo storico rispetto alla maggior parte delle classi di attività, in particolare rispetto allo S&P 500”.

Infine, per Bloomberg si nota una tendenza al rialzo dei prezzi di tutte le criptovalute, tuttavia bisogna sempre domandarsi “cosa potrebbe causare un’inversione duratura”.

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