Amazon e Apple risvegliano il toro assopito

Spinto dal cloud, che ha registrato la crescita maggiore in quasi tre anni segnando un aumento delle vendite del 20%, Amazon ha sperimentato un balzo dei ricavi del terzo trimestre del 13% a 180,2 miliardi di dollari. L'utile netto è salito del 40% a 21,2 miliardi. Nell’after hours il titolo ha guadagnato l'11%. Apple: il quarto trimestre dell’esercizio fiscale si chiude con ricavi in crescita dell'8% a 102,47 miliardi, sopra le attese degli analisti.
Indice dei contenuti
I momenti di depressione durano poco a Wall Street, i dati del trimestre di Amazon e Apple hanno cambiato ieri sera il sentiment di mercato. L’indice Nasdaq aveva chiuso in ribasso dell’1,6%, l’S&P500 dell’1% e il Bloomberg Magnificent 7 del 2,7%. I future hanno girato in positivo nel corso della notte.
AMAZON
Spinto dal cloud, che ha registrato la crescita maggiore in quasi tre anni segnando un aumento delle vendite del 20%, il colosso delle vendite al dettaglio ha sperimentato un balzo dei ricavi del terzo trimestre del 13% a 180,2 miliardi di dollari. L'utile netto è salito del 40% a 21,2 miliardi. Nell’after hours il titolo ha guadagnato l'11%. "Continuiamo a registrare un forte slancio e una crescita costante" con l’intelligenza artificiale "che sta apportando miglioramenti significativi in ogni aspetto della nostra attività", ha detto l’amministratore delegato Andy Jassy, sottolineando che "Aws sta crescendo a un ritmo non visto dal 2022”.
Nel quarto trimestre, le vendite nette dovrebbero attestarsi tra i 206 e i 213 miliardi di dollari, con una crescita compresa tra il 10% e il 13% rispetto al quarto trimestre del 2024.
L'utile operativo dovrebbe essere compreso tra i 21 e i 26 miliardi di dollari, rispetto ai 21,2 miliardi di dollari del quarto trimestre del 2024.
APPLE
Il quarto trimestre dell’esercizio fiscale si chiude con ricavi in crescita dell'8% a 102,47 miliardi, sopra le attese degli analisti. L'utile è salito a 27,46 miliardi, o 1,85 dollari per azione. I ricavi da iPhone sono saliti del 6,1% a 49,03 miliardi, mentre quelli della divisione servizi si sono attestati a 28,75 miliardi. I ricavi in Cina hanno invece deluso le attese risultando pari a 14,49 miliardi rispetto ai 16,43 miliardi previsti. Per le stagione delle feste Apple prevede un balzo delle vendite del 12%, con i ricavi dell'iPhone stimati salire a doppia cifra. I risultati e le previsioni per i tre mesi in corso spingono i titoli Apple del 3,5% nelle contrattazioni after hours e sembrano in grado di allentare i timori degli analisti, che temevano che l’aumento delle vendite all'inizio dell'anno fosse temporaneo e legato all'entrata in vigore dei dazi contro la Cina.
DEBITI DA INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Mentre ieri gli investitori spingevano al ribasso le azioni Meta Platforms a Wall Street, la società registrava una domanda record per le sue obbligazioni nelle stesse ore. Il maxi prestito da 30 miliardi di dollari, la più grande vendita di titoli statunitensi di alta qualità dal 2023, ha attirato il maggior numero di ordini mai registrato nella storia, 125 miliardi di dollari.
L'amministratore delegato Mark Zuckerberg ha dichiarato che Meta spenderà centinaia di miliardi di dollari nel prossimo decennio in data center e altre infrastrutture di IA per cercare di raggiungere capacità di IA di livello umano e integrarle nei suoi prodotti, tra cui Facebook e Instagram. Mercoledì, Meta ha dichiarato che la sua spesa in conto capitale quest'anno sarà pari a 72 miliardi di dollari, una cifra che crescerà ancora più rapidamente l'anno prossimo. Almeno una parte di tale spesa sarà finanziata tramite prestiti.
DEBITO: ALTO GRADIMENTO NEL 2025 E NEL 2026
Nonostante un anno segnato da volatilità commerciale, che ha provocato un calo nelle emissioni obbligazionarie nel secondo trimestre, l’appetito del mercato per il debito rimane solido e dovrebbe sostenere una crescita delle emissioni del 12% quest’anno, a 1040 miliardi di dollari.
Persistono però alcuni venti contrari: nel proprio scenario di base, S&P ritiene che l’attuale slancio possa rallentare nel 2026 , con una crescita delle emissioni attorno al 5%. Se i tassi a lungo termine dovessero scendere in risposta ai tagli dei tassi da parte delle banche centrali, forme di emissione più orientate alla crescita potrebbero affiancarsi alle già elevate esigenze di rifinanziamento.
S&P ritiene comunque possibile un rallentamento della crescita delle emissioni il prossimo anno, qualora l’economia dovesse crescere più lentamente, rischi geopolitici minassero la fiducia dei mercati o il ritmo delle emissioni in Cina rallentasse dopo un 2025 particolarmente forte.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità all’indomani della conferma dei tassi di interesse al 2% da parte della BCE. Future del Dax di Francoforte -0,2%.
BANCA CENTRALE EUROPEA FERMA
“La conferenza stampa della Presidente Lagarde non ha offerto indicazioni aggiuntive sui prossimi passi del Consiglio, che mantiene dunque la massima prudenza. A nostro avviso, un taglio dei tassi a dicembre resta lo scenario più probabile, anche se, alla luce dei dati recenti, l’asticella per un nuovo intervento si è alzata rispetto a qualche mese fa. A nostro giudizio, i tassi attuali rappresentano il limite superiore della neutralità: salvo cambiamenti strutturali rilevanti, la BCE non avrà bisogno di spingersi oltre. […] L’attenzione si sposta ora sulle proiezioni di dicembre, che estenderanno l’orizzonte al 2028. Saranno decisive le nuove valutazioni su tre fronti: l’andamento dell’euro, la politica commerciale e quella fiscale. Le stime attuali indicano un’inflazione inferiore al target già nel 2026 e 2027, rispettivamente all’1,7% e 1,9%. Si tratta di una deviazione moderata, ma che, se dovesse ampliarsi o protrarsi, imporrebbe alla BCE una risposta per mantenere l’equilibrio raggiunto”. Commento di Sandra Rhouma, European Economist di AllianceBernstein.
ORO
L’oro è in calo dello 0,3% a 4.007 dollari l’oncia, +53% da inizio anno.
Le banche centrali hanno accelerato gli acquisti di oro nel terzo trimestre, poiché diversi acquirenti sono tornati sul mercato sfidando i prezzi record.
Le 220 tonnellate acquistate nel periodo luglio-settembre hanno segnato un aumento del 28% rispetto al trimestre precedente e hanno invertito il rallentamento registrato nella prima parte dell'anno, secondo un rapporto del World Gold Council. La Banca Nazionale del Kazakistan è stata il maggiore acquirente singolo, mentre la banca centrale brasiliana ha acquistato oro per la prima volta in più di quattro anni.
Le banche centrali hanno aggiunto 634 tonnellate di lingotti alle loro riserve nell'anno fino a settembre, un dato inferiore a quello dello stesso periodo negli ultimi tre anni, ma nettamente superiore alla media pre-2022, prima dell'invasione russa dell'Ucraina. Il WGC prevede acquisti per l'intero anno 2025 compresi tra 750 e 900 tonnellate.
In Asia, scendono le borse della Cina. Hang Seng di Hong Kong -0,9%, Shanghai Composite -0,5%. Ieri Goldman Sachs ha rivisto leggermente al rialzo le stime sul Pil della Cina per il 2025 e il 2026.
Nikkei di Tokyo +2%, mentre lo yen si svaluta e tocca i minimi degli ultimi nove mesi su dollaro.
STATI UNITI-CINA : I DAZI RESTANO E FANNO MALE
Dennis Shen, Economist di Scope Rating scrive nel suo commento che l’accordo è temporaneo e vago su molti aspetti, per cui, “e’ molto probabile che emergano nuove tensioni commerciali. Anche l'imminente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti sui dazi statunitensi potrebbe creare ulteriore incertezza. Il modello osservato durante entrambi i mandati presidenziali di Trump suggerisce cicli ripetuti di escalation per costruire un vantaggio negoziale, seguiti da una de-escalation in risposta alle pressioni del mercato, economiche e/o politiche”. Gli Stati Uniti hanno affermato che l’accordo è "molto positivo" e "molto sostanziale", mentre le autorità cinesi hanno parlato di un’intesa "preliminare" e "di base". “Queste narrazioni contrastanti potrebbero dimostrare chi ha avuto il sopravvento (la Cina) e chi ha subito maggiori pressioni per ottenere un risultato (gli Stati Uniti)”.
Scope Ratings calcola che i dazi esistenti pesano sulle due economie nel seguente modo. Per la Cina, la riduzione della produzione reale a medio termine vale circa 0,6 punti percentuali, per gli Stati Uniti 0,9 punti percentuali. “Questi risultati economici reciprocamente dannosi sottolineano la pressione per un'ultima distensione, anche se i dazi rimangono al di sopra dei livelli pre-conflitto nonostante l'accordo su alcune riduzioni”.
TITOLI
Telecom Italia. CK Hutchison sta studiando un potenziale accordo tra la sua controllata italiana Wind Tre e le attività italiane del gruppo francese Iliad, hanno riferito a Reuters tre fonti a conoscenza della vicenda.
Banco BPM. La Bce, nell'ambito dell'analisi annuale Srep, ha assegnato alla banca per il 2026 un requisito minimo di Cet1 al 9,511%, confermando il requisito complessivo di Pillar2 a 2,25%
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
