Amazon, l'Antitrust potrebbe costringerla a cedere la logistica


Strada in salita per le big tech Usa. Se approvati, i nuovi disegni di legge potrebbero costringere i colossi internet a scorporare intere linee di business.


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Problemi in arrivo per Amazon

Una legge per legare le mani al colosso americano dell’e-commerce e aprire la concorrenza. Amazon potrebbe essere costretta a vendere la sua preziosa divisione di Logistica, il network di magazzini e centri di consegna dislocati in tutti gli Stati Uniti che permette il servizio di consegna rapida degli ordini. La stoccata è arrivata dalla rappresentante democratica dello Stato di Washington, Pramila Jayapal, che ha proposto un disegno di legge con il sostegno bipartisan per impedire ad Amazon di indurre i venditori a utilizzare i suoi servizi di logistica in cambio di un trattamento preferenziale sul suo Marketplace: è l’Ending Platform Monopolies Act, progetto-simbolo della campagna contro le Big-Tech.

Secondo un report dello scorso ottobre a firma dello staff dem del pannello antitrust della Commissione Giustizia della Camera, Logistica è un servizio utilizzato da quasi l'85% dei più grandi sellers di Amazon, che pagano per lo stoccaggio in magazzino, l'imballaggio e la spedizione dei prodotti.

Jayapal ha presentato il disegno di legge l'11 giugno e domani sarà esaminato dalla commissione giudiziaria, assieme al resto dei disegni di legge a tema antitrust, il cui scopo è quello di impedire il protrarsi di condotte anticoncorrenziali da parte delle principali Big Tech: Apple, Amazon, Facebook e Google. Tutte le proposte hanno raccolto un grado di sostegno bipartisan, che evidenzia la preoccupazione diffusa sia tra i democratici che i repubblicani sullo strapotere dei colossi Tech.

Contenere lo strapotere dei Big

Anche se il disegno di legge potrebbe non vedere mai la luce, è ormai chiaro l’intento dei legislatori di contenere lo strapotere sul mercato di Amazon (e non solo). Secondo Bank of America , il business di logistica di Amazon varrà circa 230 miliardi di dollari nel 2025, più di Coca Cola.

"Numerosi venditori di terze parti ritengono di non avere altra scelta che pagare Logistica di Amazon per vendere i propri prodotti", ha affermato il portavoce di Jayapal, Chris Evans.

La proposta di Jayapal mostra come alcuni legislatori vogliano smussare la rapida crescita di Amazon nel settore della logistica, che rappresenta una minaccia per United Parcel Service e FedEx. Amazon ha ridotto la sua dipendenza da partner di lunga data, come U.S. Postal Service, per consegnare i prodotti in autonomia.

Logistica sotto accusa

Un mercato, quello dei servizi di vendita di terze parti che, tra commissioni e logistica, ha superato gli 80 miliardi di dollari nel 2020, quasi il doppio dei 45 miliardi di dollari della divisione cloud computing.

Più della metà dei prodotti venduti su Amazon proviene da venditori che pagano ad Amazon una commissione su ogni vendita. Utilizzare il servizio di Amazon e pagare commissioni aggiuntive offre ai venditori un miglior posizionamento sul Marketplace, aumentando le vendite.

Gli algoritmi di Amazon determinano quali prodotti compaiono in primo piano in risposta ai termini di ricerca inseriti. Come funziona esattamente l'algoritmo, è un segreto ben custodito, ma a influenzarlo sono senz’altro il prezzo, la reputazione del venditore e la consegna rapida di Amazon. Utilizzare i servizi logistici di Amazon offre quindi la possibilità al venditore di ottenere maggiore visibilità.

In una lettera del 2019 ai legislatori federali, un venditore accusava Amazon di costringere i sellers a utilizzare i costosi servizi logistici di sua proprietà, costringendoli di conseguenza ad aumentare i prezzi dei prodotti. La lettera accusava Amazon di "legare" insieme il suo marketplace e i servizi logistici, una potenziale violazione dell'antitrust in cui una società utilizza il suo predominio in un settore per avvantaggiarsi in un altro settore in cui è meno affermata. Nella lettera, il commerciante ha affermato che Amazon ha aumentato le sue commissioni del 20% in quattro anni fino a raggiungere il 35% in più rispetto ai servizi concorrenti. Amazon ha contestato le accuse.

I cinque disegni di legge per scorporare le Big Tech

I cinque disegni, se diventeranno legge, potrebbero comportare addirittura lo scorporo in più parti di alcune di queste aziende, come Amazon e Google. I disegni di legge dovranno essere approvati da Camera e Senato, dove incontreranno senz’altro molti ostacoli e modifiche tramite emendamenti.

I cinque provvedimenti prendono di mira delle violazioni specifiche, dalle acquisizioni di aziende rivali alla gestione della concorrenza, fino alle pratiche anticoncorrenziali all’interno delle piattaforme.

  • L’American Innovation and Choice Online Act mira a far sì che le compagnie dominanti non facciano concorrenza sleale a quelle minori, e potrebbe rendere più difficile per Apple e Google imporre agli sviluppatori regole e prezzi sui loro App Store, oppure per Amazon favorire i propri prodotti rispetto a quelli dei venditori di terze parti.
  • Il Platform Competition and Opportunity Act impedisce alle piattaforme di acquisire altre aziende che potrebbero costituire una minaccia competitiva, e impone loro di dimostrare che le acquisizioni che fanno non penalizzerebbero la competizione sul mercato. Numerose aziende tecnologiche sono state criticate per aver comprato potenziali rivali in crescita, come per esempio ha fatto Facebook con Instagram e WhatsApp.
  • L’Ending Platform Monopolies Act, tra i provvedimenti più temuti, rende illegale di possedere o gestire attività che le porterebbero a trarre vantaggio dai propri prodotti servizi o svantaggiare quelli dei loro concorrenti. Se fosse approvata, potremmo assistere allo scorporo di Amazon (che vende prodotti a marchio proprio sul suo e-commerce), e perfino separare Google da YouTube, perché il motore di ricerca avrebbe degli incentivi a favorire il servizio di streaming video nei suoi risultati.
  • L’Augmenting Compatibility and Competition by Enabling Service Switching Act mira ad incrementare la competizione garantendo alcuni standard minimi di interoperabilità e portabilità dei dati, in modo che gli utenti possano facilmente passare da una piattaforma all’altra mantenendo i loro dati e le loro reti sociali.
  • Il Merger Filing Fee Modernization Act aumenterebbe significativamente le tasse di deposito per le fusioni, indirizzando i soldi alle agenzie antitrust statunitensi per rafforzare le loro capacità di supervisione antitrust.
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