L’America vota, Wall Street si ferma a guardare

05/11/2024 07:15

L’indice S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,3%. Le obbligazioni sono tornate ad apprezzarsi dopo settimane di debolezza, il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è sceso di dieci punti base al 4,28%.

Kamala Harris ha quattro punti di vantaggio su Donald Trump. Circa la metà degli elettori ha già espresso la sua preferenza: 80 milioni a stanotte, contro i 158 complessivi del 2020. Elliot Hentov, Head of Macro Policy Research di State Street Global Advisors scriveva ieri che un'elezione di Trump dovrebbe portare a un apprezzamento del dollaro, mentre una vittoria di Harris potrebbe favorirne il deprezzamento.

Giovedì sera, la banca centrale degli Stati Uniti annuncerà la sua decisione di politica monetaria, Erik Weisman, Chief Economist di MFS ritiene probabile un taglio dei tassi d’interesse da 25 punti base

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A pochi giorni dall’arrivo delle decisioni di politica monetaria, Wall Street guarda a Washington ma non al palazzo dove ha sede la Federal Reserve, bensì alla Casa Bianca, circondata da qualche giorno da una barriera metallica anti assalto. I movimenti della seduta di ieri sono stati perlopiù dei posizionamenti in vista dell’esito del voto. L’indice S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,3%. Le obbligazioni sono tornate ad apprezzarsi dopo settimane di debolezza, il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è sceso di dieci punti base al 4,28%. Si comprano bond governativi perché si stanno ridimensionando le aspettative di una vittoria di Donald Trump. Kamala Harris ha quattro punti di vantaggio sullo sfidante. E' quanto emerge da un sondaggio di Pbs News, Npr e Marist, secondo il quale la vicepresidente ha il 51% dei consensi contro il 47% di Trump. Il vantaggio è maggiore del margine di errore di 3,5 punti percentuali.

L’AMERICA AL VOTO

L'allerta è massima, con nuove alte recinzioni metalliche e barricate intorno alla Casa Bianca, a Capitol Hill e alla residenza della vicepresidente, nonché candidata presidenziale democratica Kamala Karris: misure che ricordano quelle prese dopo il famigerato attacco al Congresso del 6 gennaio da parte dei fan di Donald Trump. Mentre la guardia nazionale è già stata mobilitata a scopo precauzionale in alcuni Stati, tra cui Washington e Oregon - dove nei giorni scorsi sono state incendiate decine di contenitori di schede elettorali - ma anche in quello in bilico del Nevada. Alcuni timori sono legati alla riorganizzazione di gruppi di destra pro Trump, tra cui i Proud Boys, in primo piano nell'attacco al Capitol. E a quanto potrebbe succedere se il tycoon dichiarerà la vittoria a prescindere dall'esito del voto, preparandosi a sfidare un'eventuale sconfitta nei tribunali e forse anche al Congresso. Rinnovando le accuse di brogli lanciate nel 2020 - questa volta con la cassa di risonanza di Elon Musk e della sua piattaforma X - in particolare contro quel voto anticipato con cui circa metà Paese (lui compreso) ha già espresso la sua preferenza: 80 milioni di elettori, contro i 158 complessivi del 2020. In ballo non c'è solo l'elezione del nuovo presidente ma anche il rinnovo del Congresso (la Camera per intero, il Senato per un terzo), che sarà decisivo per rafforzare o limitare e controllare i poteri del commander in chief.

Il duello resta un testa a testa senza precedenti sia a livello nazionale (dove la vicepresidente è leggermente avanti) sia nei sette Stati in bilico, quelli decisivi per la vittoria, con scarti sempre dentro il margine di errore.

FED

Giovedì sera, la banca centrale degli Stati Uniti annuncia la sua decisione di politica monetaria, Erik Weisman, Chief Economist di MFS Investment Management ritiene probabile un taglio dei tassi d’interesse da 25 punti base. Più difficile sbilanciarsi sulla mossa successiva, ma qualcosa si puo' dire: “I dati macroeconomici più recenti suggeriscono che l'economia si sta comportando meglio del previsto, con un tasso di inflazione leggermente più alto del previsto. In base a questi sviluppi, il mercato sta gradualmente prezzando una Fed meno aggressiva, con un tasso di policy finale che dovrebbe essere leggermente più alto”, si legge nella nota. Weisman nota che negli ultimi due anni e mezzo il mercato ha previsto il tasso terminale della Fed, ossia il tasso alla fine del ciclo di tagli, in un range tra il 2,50% e il 4,50%. Al momento, sono esattamente a metà, intorno al 3,50%. L’incertezza sul tasso di policy della Fed alla fine di questa manovra di allentamento è quindi massima.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità, future del Dax di Francoforte invariato, dal -0,5% di ieri. L'indice PMI manifattura di ottobre della zona euro si attesta a 46, in linea con settembre e ben sotto quota 50 punti, soglia che separa la crescita dalla contrazione.

EURO/DOLLARO E CASA BIANCA

L’euro tratta a 1,088 su dollaro, ieri la valuta unica ha guadagnato lo 0,4%, più che altro per effetto delle vendite sul dollaro.

Elliot Hentov, Head of Macro Policy Research di State Street Global Advisors scriveva ieri che un'elezione di Trump dovrebbe portarne a un apprezzamento del dollaro, mentre una vittoria di Harris potrebbe favorirne il deprezzamento. “Se i repubblicani dovessero vincere anche al Congresso, ci aspetteremmo un sorpasso decisivo del dollaro. In base alla natura della guerra commerciale tra USA e UE, il rafforzamento del dollaro potrebbe essere positivo o negativo. Se l'Europa riuscisse a trovare un accordo sul fronte commerciale all'inizio dell'amministrazione, i benefici di un euro più debole sarebbero dominanti”.

ASIA PACIFICO

Accelerano le borse della Cina. Shanghai Composite +2%, l’indice torna sui livelli dell’inizio di ottobre. Shenzhen Composite +3%. L’indice Pmi servizi curato da Caixin e S&P è salito sui massimi degli ultimi cinque mesi, l’incremento di ottobre è superiore alle aspettative degli economisti. La lettura arriva dopo che Pechino ha annunciato una serie di importanti misure monetarie e fiscali nell’ultimo mese e ha alimentato le speranze che la piu' grande economia asiatica possa migliorare grazie all'aumento del sostegno governativo. L'attenzione degli investitori e' anche sulla riunione dell'Assemblea nazionale del popolo cinese, che ha preso il via ieri e durera' fino a giovedi', che dovrebbe fornire ulteriori spunti sulla spesa fiscale.

In rialzo la borsa di Hong Kong, indice Hang Seng +1,2%. Ha riaperto il mercato finanziario del Giappone: indice Nikkei di Tokyo +1,4%.

TITOLI

Stellantis ha registrato un calo delle immatricolazioni in Italia del 27,75% a ottobre con una quota di mercato del 25,15%, secondo calcoli Reuters basati sui dati diffusi dal ministero dei Trasporti che vedono a livello di settore un calo del 9,05%

Unicredit ha completato l’acquisizione di Alpha Bank Romania che sarà fusa nella sua controllata romena dando vita al terzo gruppo bancario per asset del Paese con una quota di mercato del 12%. Cda 3° trimestre, comunicato il 6 novembre.

Intesa Sanpaolo. Dbrs ha rivisto il trend di lungo termine a 'positivo' da 'stabile' e ha confermato i rating.

Banco BPM. Dbrs ha migliorato il trend del deposit rating a lungo termine a ‘positivo'.

Banca Popolare di Sondrio. Cda 3° trimestre, segue conference call (18,00).

Diasorin. Cda 3° trimestre, segue conference call (18,00).

Ferrari. Cda 3° trimestre, segue conference call (15,00).

Fineco Bank. Cda 3° trimestre, segue conference call (14,00).

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