Oro


Il forte rialzo dell'oro legato alla situazione in Ucraina si è spento dopo pochi giorni sulle notizie di trattative per la pace. Il trend sottostante rimane comunque rialzista dal 28 gennaio, sui timori di forti spinte inflazionistiche, rialzo dei tassi e sfiducia sulle crypto.


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Incertezza nel breve, garanzia nel lungo periodo

Nel breve periodo le quotazioni dell'oro si muovono nell'intorno di un supporto importante, che in passato fungeva da resistenza (vedi grafico che segue). Il supporto è stato rotto intraday il giorno dell'attacco all'Ucraina, con conferma nelle sedute successive. Ancora oggi questo supporto viene testato, con le quotazioni del metallo prezioso che si aggirano intorno ai 1.925,55 dollari l'oncia, a ridosso del supporto in area 1922,2 Usd (linea blu).

Lo scorso 15 marzo, l'indicatore stocastico ha chiuso le negoziazioni a 69,75 punti, dando un segnale short (sempre nel breve). A confermare un'operatività short, nello stesso periodo, è anche il supertrend.

Le quotazioni si trovano su differenti livelli rispetto alle medie mobili: i prezzi sono sotto la media mobile a 20 periodi, mostrando una tendenza di breve al ribasso. Rispetto alla media mobile a 60 e 200 periodi le quotazioni si trovano al di sopra, evidenziando una tendenza di medio-lungo periodo rialzista.

Queste informazioni unite a un'analisi sui volumi non confermano l'inversione ribassista partita il 9 marzo.

Secondo infatti un principio importante della Teoria di Dow, alla base dell'analisi tecnica, anche "i volumi devono confermare il trend" e in questo caso i volumi anziché crescere diminuiscono progressivamente. Di seguito il grafico.

Possiamo notare come i prezzi siano oscillati principalmente all'interno di due trendline (rosso e verde, oblique). La trendline rossa mostra una forte valenza, perché nel momento in cui è stata rotta il 24 febbraio i prezzi sono di nuovo scesi al di sotto per poi stabilirsi intorno a quell'area. Possiamo confermare quindi la sua importanza e un'eventuale rottura rappresenterebbe un segnale importante, che si é verificato il 4 marzo scorso con una chiusura al di sopra della trendline e conseguente accelerazione dell'oro nella direzione della rottura.

Nel lungo periodo, quello che ci aspettiamo, è un costante aumento delle quotazioni dell'oro, visto come riserva di valore, bene rifugio, in quanto la sua scarsità determina un apprezzamento della domanda aggregata e un conseguente aumento del suo valore.

A richiamare gli acquisti sull'oro anche le sanzioni imposte alla Russia, le riserve in oro, a differenza dei titoli di Stato esteri, si sono mostrate immuni alle sanzioni e molto osservatori credono che le Banche centrali impareranno la lezioni aumentando il peso dell'oro in portafoglio.

Infine un driver importante della domanda di oro è il tasso di interesse reale USA. Una riduzione dello stesso, infatti, spinge gli operatori finanziari a investire la loro liquidità nell'oro, aumentandone la domanda e quindi il prezzo. Viceversa, un aumento del tasso riduce la domanda della materia prima e dunque il suo valore. Per rendere l'idea, riportiamo di seguito un grafico che mette a confronto il tasso di rendimento reale USA a 10 anni con il prezzo spot dell'oro (i dati sono aggiornati al 18 marzo 2022 non essendosi ancora chiusa la giornata di negoziazioni odierna).

Oro inflazione e quantità di moneta

Spesso l'oro viene definito un ottimo riparo dall'inflazione. É sicuramente una delle sue caratteristiche più apprezzate, questo perché la quantità d'oro nel mondo è pressoché fissa.

Secondo le stime, tutto l'oro estratto nel mondo si può racchiudere in un cubo da 21,4 metri cubi, pari a 6,1 miliardi di once a cui si aggiungono 1,7 miliardi di once ancora da estrarre. In totale si arriverebbe a 7,8 miliardi di once.

Se aumenta l'inflazione, o meglio la quantità di moneta, mentre quella di oro rimane fissa, per mantenere in equilibrio il cambio tra oro e quantità di moneta deve aumentare il prezzo dell'oro.

Il grafico sottostante mostra come la quantità di moneta sia esplosa con le politiche di quantitative easing delle banche centrale e, con ritardo, l'inflazione.

Ora il prezzo del metallo giallo si sta adeguando mentre sullo sfondo perdono di attrattiva le criptovalute, fino a poco tempo fa considerate una valida alternativa all'oro. A ostacolarle sono i principali governi mondiali, in primis la Cina.

Terzo fattore che fa risplendere il metallo giallo è una situazione geopolitica che, con questo conflitto, si è rivelata molto più instabile di come i mercati e il mondo intero per anni aveva creduto.

Che operatività implementare?

L'operatività da implementare è Long, ed è fondamentale farlo adesso che il metallo prezioso ha ritracciato e non su ulteriori massimi. Consigliamo di entrare in posizione inserendo uno Stop Loss su un minimo dove è presente un supporto importante (1.750 Usd).

Il Take Profit 1 lo fissiamo a 2.070 Usd, in concomitanza con la prima resistenza (rosso) con rapporto rischio-rendimento 1:1 sullo Stop Loss.

Il Take Profit 2 lo posizioniamo a 2.224 Usd (rapporto 1:2).

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