Anche Barclays bullish sullo S&P500: alzato il target price

Secondo la banca le maggiori preoccupazioni per i dazi di Trump sarebbero alle spalle e il prossimo anno le trimestrali USA torneranno ad un ritmo di crescita più normalizzato.
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Barclays alza il tp sullo S&P500
L’incertezza massima circa la guerra commerciale scatenata da Donald Trump sarebbe già passata e l’azionario statunitense potrebbe proseguire i suoi rialzi. È questa l’opinione di Barclays, ultima banca di Wall Street ad alzare il suo target price sull’indice S&P500 dopo quanto deciso da deciso da UBS, Goldman Sach,RBC CapitalMarkets e Deutsche Bank.
La banca britannica ora vede l’indice chiudere il 2025 a 6.050 punti, in aumento rispetto alla precedente stima di 5.900 e target superiore ai 5.970 della chiusura di ieri (+0,58%), mentre oggi l'indice apre la seduta di Wall Street a 5.986 (+0,20%).
Per il 2026, Barclays ha svelato un livello previsto dell’S&P 500 di 6.700, sostenendo che la crescita degli utili per azione del prossimo anno dovrebbe supportare un "continuo rialzo" dell’indice.
Meno preoccupazioni per i dazi
In una nota ai clienti, gli strateghi spiegano che le speranze che la fine delle prospettive negative dovute ai dazi di Trump hanno guidato "un rialzo della valutazione", anche se avvisano che probabilmente restano alcuni ostacoli derivanti dalle tariffe.
"Una volta che gli effetti negativi dei dazi saranno stati assorbiti nei restanti trimestri dell'anno fiscale 2025, prevediamo che il 2026 tornerà a un ritmo di crescita degli utili più normalizzato", hanno dichiarato in una nota gli strateghi di Barclays, guidati da Venu Krishna.
Gli esperti prevedono che i dazi non avranno un impatto diretto aggiuntivo nel 2026 rispetto a quest'anno, sebbene gli effetti secondari sulla crescita e sull'inflazione potrebbero estendersi fino al prossimo anno.
In questo contesto, i tassi di interesse rimangono elevati a causa delle preoccupazioni relative alle prospettive fiscali statunitensi, mentre permangono i rischi di una potenziale contrazione della spesa al consumo, concludono da Barclays.
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