Ancora brutte sorprese dalla Cina. Wall Street segna nuovi record

Rischio default per Kaisa Group, un altro grande sviluppatore immobiliare cinese, e a Hong Kong cadono le quotazioni dei big tech. Attesi oggi pomeriggio i dati Usa sull’occupazione. Petrolio in ribasso: Biden si appresta a mettere sul mercato parte delle riserve strategiche USA
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Il future sull’EuroStoxx 50 è poco mosso. La Borsa di Hong Kong perde l’1,2%.
I tassi di interesse non salgono, la Borsa americana continua a mietere record su record, mentre quelle asiatiche inciampano in un’altra brutta notizia dal settore immobiliare cinese. Scende il petrolio. È questo il quadro di una giornata che si apre con i future invariati sia sull’EuroStoxx 50, che sul Nasdaq e sull’S&P500.
Ieri sera a New York l’S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,4% e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,8%. Entrambi hanno chiuso su nuovi massimi storici. Dall’inizio dell’anno la Borsa americana è salita del 25%. La riduzione degli stimoli monetari, annunciata mercoledì dalla Fed, non ha scalfito la fiducia degli investitori, resi baldanzosi da una stagione di risultati societari che ha mostrato gli utili aziendali salire oltre le previsioni in tutti i settori.
Oggi il clou della giornata saranno nel pomeriggio i dati sull’occupazione negli Stati Uniti: la previsione degli economisti è che nel mese di ottobre il mercato del lavoro sia cresciuto di 450.000 nuovi posti di lavoro. Lo sviluppo dell’occupazione resta al primo posto fra le preoccupazioni della Fed.
Il dollaro si rafforza leggermente a 1,155 contro l’euro. Il rendimento del Treasury decennale è poco mosso a 1,53%.
Kaisa Group ha debiti in scadenza in dollari per 3,4 miliardi entro il 2022.
In Asia stamattina le Borse scendono dopo che un altro grande sviluppatore immobiliare, Kaisa Group, ha annunciato che non riuscirà a rimborsare una scadenza di un prodotto finanziario. Le azioni di Kaisa, che già sono scese del 70% dall’inizio dell’anno, sono state sospese prima dell’avvio delle contrattazioni a Hong Kong.
La Borsa di Hong Kong è in ribasso dell’1,2%, Tokio perde lo 0,6%, Shanghai -0,1%, Seul -0,5%.
Fra i grandi gruppi immobiliari cinesi, Kaisa risulta il secondo più indebitato in dollari dopo Evergrande. Ha debiti per 400 milioni di dollari che verranno a scadere entro la fine di quest’anno e per altri 3 miliardi di dollari entro il 2022.
Ma non sono solo i titoli immobiliari a scendere a Hong Kong: la mattinata mostra pesanti ribassi per i big tech cinesi, a partire da Alibaba -3,2%, seguita da Meituan -2,8%, Tencent -2,4%, JD.com -4,1%.
Petrolio in calo, possibili contrasti fra Russia e Arabia Saudita.
Il petrolio è poco mosso dopo il pesante ribasso di ieri (-2,5%): Brent a 80,5 dollari, Wti a 79 dollari. La discesa delle quotazioni è stata innescata da due notizie. 1) L’Arabia Saudita ha aumentato la sua produzione portandola sopra i 10 milioni di barili al giorno per la prima volta dall’inizio della pandemia. 2) Il presidente Joe Biden avrebbe deciso di mettere sul mercato parte delle riserve strategiche Usa per calmierare il prezzo del greggio, dopo che i suoi appelli all’Opec+ per un aumento consistente della produzione sono stati respinti. Pare di capire che fra i Paesi produttori si è creata una nuova divisione fra i sauditi da una parte, più propensi ad aprire i rubinetti, e la Russia dall’altra che spinge per mantenere ferma la rotta tracciata dall’organizzazione, che teme frenate improvvise della domanda di energia a causa di nuove fiammate di Covid.
L’oro è in lieve rialzo a 1.796 dollari l’oncia (+0,1%).
Bitcoin stabile a 62.500 dollari.
Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Banco BPM – Ha chiuso il terzo trimestre con 486 milioni di euro di utile operativo, 60 milioni sopra le stime del consensus, grazie al contributo delle commissioni ed alla discesa del costo del credito. Il risultato netto, pari a 110 milioni, è quasi due volte meglio delle aspettative. Common Equity Tier 1 a 13,3%, sopra quel che prevedeva il consensus (12,9%). Leonardo – Ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con ricavi in crescita del 6% a 9,6 miliardi e ordini per 9,3 miliardi (+9%). Nel terzo trimestre l'utile netto si colloca a 52 milioni di euro, meglio delle previsioni. Il gruppo afferma che i problemi delle Aerostrutture permangono e che la divisione raggiungerà il break-even a fine 2025.
Enel – Ha chiuso i primi nove mesi con un risultato netto ordinario di 3.289 milioni di euro, in contrazione dell'8,5% rispetto allo stesso periodo del 2020. Difficile la comparazione, in quanto ci sono molte voci straordinarie. Nel terzo trimestre l'Ebitda scende a 4,27 miliardi (-9% anno su anno). Debito netto in risalita a 54,4 miliardi di euro. Goldman Sachs ha tagliato il target price a 10,50 euro. MontePaschi - Ha spostato il fabbisogno di capitale prospettico al 2023 dopo aver azzerato quello stimato a un anno grazie ad una posizione patrimoniale che beneficia dei positivi risultati dei primi nove mesi, chiusi con un utile di 388 milioni, e dell'andamento atteso per il 2021. Inwit Ha chiuso il terzo trimestre con un Ebitda in crescita a 180,9 milioni euro, ricavi a 198 milioni da 186 milioni un anno fa e un utile netto a 54,6 milioni da 40,3. Dovalue - Nei primi nove mesi dell'anno la società è tornata in utile a 12,8 milioni di euro dalla perdite per 16,3 mln di un anno fa. Inaspettato ed importante è il peggioramento del debito, pari a 432 milioni di euro. Saipem - Moody's taglia rating a Ba3, outlook stabile. Tenaris - Cowen alza il target price a 13 euro. Banca Generali KBW ritocca al rialzo il target price a 46 euro. FinecoBank - Equita alza il target price.
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