Ant +50% nel gray market ma le authority cinesi “tirano le orecchie” a Jack Ma


Arriva l’Ipo dei record ma è già polemica in Cina. Tanta tecnologia per una società che promette di essere la fintech cinese e mette in guardia i big del settore mondiale. I dubbi non mancano: poca privacy e accesso a molti servizi finanziari senza limiti.


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L’Ipo dei record

La banca del popolo cinese, l’authority per il sistema bancario e assicurativo cinese, la Securities Regulatory Commission e l'Amministrazione statale dei cambi tutte insieme per tirare le orecchie a Jack Ma.

Ma il mercato se ne infischia e il titolo continua a correre nel “mercato grigio” con un guadagno del 50%. Il titolo passa di mano a 120  dollari di Hong Kong, pari a 15,5 dollari americani contro una quotazione a 80 dollari di Hong Kong. Lo sbarco ufficiale arriverà giovedì sera, dopo le elezioni Usa.

Cosa ha combinato stavolta, il miliardario cinese fondatore di Alibaba per far arrabbiare, tutte insieme, quattro authority ed essere convocato lunedì insieme a due dirigenti? Il tutto proprio ora che in Borsa sta per sbarcare la sua Ant, fintech della grande muraglia specializzata in pagamenti e servizi per investimenti.

Stiamo parlando di un’operazione su cui si sono accesi i riflettori da parte di tutto il mondo e che sta già battendo diversi record: ipo maggiore del mondo all’infuori del mercato Usa e boom di domanda. Jack Ma non suonerà la campanella di Wall Street ma il titolo sarà quotato a Hong Kong e Shanghai.

L'offerta pubblica è pari a 34,7 miliardi di dollari della società ma la domanda è stata per 3mila miliardi di dollari, quanto tutto il Pil della Gran Bretagna e poco più della metà della capitalizzazione delle Borse europee insieme. Sul mercato arriverà “solo”, una fetta tra il 10 e il 15% per una capitalizzazione che supererà i 317 miliardi di dollari.

L’effetto leva

In molti si chiedono se dietro questo boom di richieste ci sia un folle amore cinese per la fintech di Jack Ma o, invece, come sottolinea qualche operatore, è frutto di scelte molto discutibili, come permettere di investire sul titolo andando a leva anche 20 volte.

In pratica significa investo 100 e sono esposto per 2000 (20 volte di più) con 5% di margine di garanzia. Ottimo se il titolo sale ma è un’operazione a leva che può rivelarsi molto pericolosa. Come? Pensate a cosa potrebbe succedere se il titolo dovesse perdere il 10%, in preapertura, o venisse sospeso per eccesso di ribasso. Risultato? L’investitore dovrà apportare maggiori garanzie (margin call) ovvero fornire altra liquidità oltre a quella investita, perché il suo 5% di margine è stato fumato in borsa. Non succederà, la domanda a Shanghai ha superato 800 volte l’offerta, segno che la maggior parte dei richiedenti delle nuove azioni è rimasto a bocca asciutta e potrebbe accettare di pagare un prezzo molto più alto il primo giorno di quotazione. Questo sta già avvenendo nel mercato grigio.

Sul fronte valutazione: Ant promette di capitalizzare il 50% più di PayPal (ieri -5,8% nel dopo borsa dopo una crescita deludente di nuovi utenti, il titolo capitalizza 220 miliardi di euro) ma con il doppio degli utenti e molti più servizi.

Perché sono intervenute le authority? Le dichiarazioni di Jack Ma

Ma torniamo a noi e al perché le authority cinesi se la sono presa con Ma. Per la quotazione? No.

Quello che non sarebbe andato giù all’élite cinese sarebbero state le dichiarazioni del manager. "La Cina non ha un rischio finanziario sistemico, la finanza cinese fondamentalmente non ha rischi, il rischio è invece la mancanza di un sistema", ha dichiarato Ma, in perfetto stile di grande innovatore capace di andare contro tutti e tutto, anche contro uno dei centri di potere più temuto al mondo.

Il Financial Times spiega che quando Ant ha deciso di portare avanti la sua offerta pubblica quest'estate, due dirigenti dell'azienda hanno affermato di aver ricevuto assicurazioni da persone della PBoC che le questioni normative non sarebbero state un problema. Questo era vero,  prima che il signor Ma tenesse un discorso il mese scorso a Shanghai criticando le autorità di regolamentazione in Cina e all'estero e allo stesso tempo criticando i banchieri del Paese, suscitando polemiche proprio mentre Ant stabiliva il prezzo di collocamento.

"Oggi le banche operano ancora con una mentalità da banco dei pegni, che necessitano di garanzie collaterali e garanzie sono proprio come banchi dei pegni ... La mentalità del banco dei pegni finanziario cinese è la più seria", ha aggiunto Ma.

La repressione normativa della Cina sul rischio finanziario negli ultimi anni ha costretto Ant a cambiare più volte il proprio modello di business. Tentativo della Banca del Popolo cinese di mantenere a bada Ant e Tencent su questo progetto e livellare con le banche tradizionali.

La Cina è il primo Paese al mondo ad utilizzare monete digitali, basti pensare che lo stipendio di milioni di dipendenti pubblici arriva direttamente su WeChat, (la whatsapp cinese)

"La supervisione e la regolamentazione sono due questioni diverse", ha affermato Ma. “La supervisione è guardare e prestare attenzione allo sviluppo, mentre la regolamentazione è gestire quando c'è un problema. In questo momento siamo forti nella regolamentazione ma mancano della capacità di supervisione. "

Un’enorme massa di dati in mano ad Ant

Un altro tema finito sotto il fuoco dell’authority cinese è l’enorme massa di dati dell’utente in mano ad Ant, la società nata come una costola di Alibaba (la Amazon cinese), per cui gestisce tutti i servizi di pagamento nei suoi database raccoglie migliaia di dati personali dei consumatori e potrebbe usarli a proprio vantaggio sbaragliando la concorrenza delle banche tradizionali.

Ancora i servizi offerti sono cresciuti molto e Ant ora propone anche servizi di investimento. Per farla breve, oggi con una carta di credito e i servizi di Ant è possibile investire direttamente in fondi comuni di investimento.

Lo stop dell’Authority

Chi ha un minimo di esperienza con le authority e i mercati, gli si rizzano i capelli. In Europa arriviamo da una profonda trasformazione del settore e con l’introduzione della Mifid II oggi è più chiaro che mai quanto non sia opportuno dare la possibilità a chi ha cultura finanziaria poco ampia di esporsi e bruciare i propri risparmi in operazioni per cui non è in grado di percepire il rischio. Un investimento a leva 20 su un‘Ipo o la possibilità di accedere ai mercati con una semplice carta di credito è sicuramente una facilitazione utile, ma che va controllata.

Non si eliminano bolle né tantomeno il crollo dei mercati, ma si cerca di mettere al riparo il risparmio dei piccolo investitori con regolamentazioni e intermediari esperti che dovrebbero filtrare rischi eccessivi. Ora la Cina sarà avanti anche dal punto di vista tecnologico, ma la storia non troppo lontana dei mercati sviluppati insegna che operazione a leva su un’Ipo, accesso indistinto ai mercati senza alcun filtro e poca trasparenza prima o poi portano a incidenti di percorso. Tecnologia e crescita dei mercati possono andare a braccetto solo a fronte della giusta regolamentazione. Il contrario conduce a spiacevoli incidenti di cui la nostra recente storia non è esente.

Un portavoce di Ant ha dichiarato: "Oggi, l'azionista di controllo, presidente esecutivo e amministratore delegato di Ant Group ha partecipato a un incontro di vigilanza con i suoi principali organi di regolamentazione. Ant Group implementerà i pareri dell'incontro in profondità e continuerà a seguire le linee guida dell'innovazione stabile, abbracciando supervisione, servizio all'economia reale e apertura al mutuo vantaggio, al fine di continuare a migliorare le nostre capacità di servizio inclusivo e assistere lo sviluppo dell'economia e il sostentamento delle persone ".

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