L'Antitrust apre un'istruttoria sull'accordo TIM-DAZN per i diritti televisivi della Serie A


TIM e DAZN nel mirino dell'antitrust in relazione alla clausole dell'accordo sui diritti televisivi delle partite di calcio di Serie A. Lo ha comunicato questa mattina l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, annunciando l'apertura di un'istruttoria nei confronti delle due società.


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Le accuse a TIM e DAZN

Secondo quanto annunciato dall'antitrust, il procedimento riguarda alcune clausole dell'accordo tra le due società per la “distribuzione e il supporto tecnologico relativo ai contenuti dei Pacchetti 1 e 3 dei diritti per la visione delle partite del Campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024”. L'autorità punta ad accertare se “esista una possibile intesa restrittiva della concorrenza con riferimento alle clausole dell’accordo che limitano commercialmente DAZN nell’offerta di servizi televisivi a pagamento, con l’effetto, fra l’altro, di ridurre la sua capacità di proporre sconti agli utenti finali e di ostacolare gli altri operatori di telecomunicazioni dall’intraprendere eventuali iniziative commerciali”.

Già a fine giugno la stessa antitrust aveva invitato DAZN a cercare accordi diversi rispetto a quelli con TIM, ma l'istruttoria appena avviata potrebbe tradurre un semplice invito in un obbligo.

Pericoli per la concorrenza e limiti tecnici

L'autorità ha segnalato che l'intesa TIM-DAZN potrebbe limitare la concorrenza nel mercato, poiché “le restrizioni oggetto del procedimento potrebbero pregiudicare lo sviluppo concorrenziale nel mercato della pay-tv e nei mercati collegati, come quelli dei servizi di telecomunicazioni fisse al dettaglio e all’ingrosso a banda larga e ultralarga e delle telecomunicazioni mobili”.

Altro elemento valutato dall'antitrust riguarda i limiti tecnici di DAZN relative alle zone non raggiunte da connessioni adatte a vedere un evento in diretta che potrebbe limitarne la fruizione. Per questo motivo, l'istruttoria dell'autorità si pone l'obiettivo di “verificare la restrittività dell’intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all’adozione di soluzioni tecnologiche proprie“.

A rischio la libertà dei consumatori

Le “distorsioni della concorrenza” che potrebbero derivare dall'accordo, aggiunge dall'antitrust potrebbero “pregiudicare lo sviluppo concorrenziale nel mercato della pay-tv e nei mercati collegati, come quelli dei servizi di telecomunicazioni fisse al dettaglio e all’ingrosso a banda larga e ultralarga e delle telecomunicazioni mobili”.

Pertanto, i consumatori potrebbero vedersi limitata la libertà di “scegliere liberamente il proprio fornitore di connettività internet e la modalità di fruizione di DAZN, con un possibile pregiudizio economico ed in termini di varietà delle soluzioni tecnologiche disponibili”.

Per cercare di evitare questi rischi, l'Autorità “ha anche avviato un procedimento per l’eventuale adozione di misure cautelari che verranno decise solo laddove, all’esito del contraddittorio con le parti, dovesse risultare che i comportamenti attuati da TIM e DAZN determinino danni gravi e irreparabili alla concorrenza”.

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