Antitrust, maxi multa a Poste per «gravi danni»

Poste Italiane multata da Antitrust per irregolarità nella consegna delle raccomandate. La società nel mirino degli investitori anche per nuove indiscrezioni sulla fusione Sia-Nexi. La combined entity vedrebbe Poste fare un passo indietro a fronte di eventuali conflitti con altri clienti Nexi.
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Antitrust multa Poste per i ritardi nella consegna delle raccomandate
L’Antitrust ha inflitto a Poste Italiane una multa di 5 milioni di euro per la mancata consegna delle raccomandate. La sanzione corrisponde al massimo consentito dalla legge.
Il Garante della concorrenza, si legge in un comunicato, ha multato poste per «l’adozione di pratiche commerciali scorrette, nello specifico di pubblicità ingannevole sul servizio di recapito delle raccomandate e di ritiro digitale delle raccomandate». Tra le irregolarità riscontrate, la mancata tempistica e certezza «enfatizzate nei messaggi pubblicitari». Oltre a ciò, l’Authority contesta la negligenza di Poste accertando «numerosi reclami da parte dei consumatori che spesso si trovavano avvisi di giacenza nella posta, nonostante fossero presenti in casa al momento della consegna», questo comporta un «inammissibile onere a carico dei consumatori, costretti a lunghe perdite di tempo e di denaro per poter ritirare le raccomandate non diligentemente consegnate». L’Autorithy ha accertato la sussistenza di omissioni informative anche nei messaggi promozionali del servizio di ritiro digitale delle raccomandate, in quanto non viene chiarito che tale servizio è utilizzabile per i soli invii originati digitalmente. «Data l’estrema gravità e frequenza della pratica ed i notevolissimi danni arrecati ai consumatori, la sanzione è stata irrogata nella misura massima. Tuttavia, la medesima non risulta deterrente in rapporto al fatturato specifico generato da Poste Italiane nel solo anno 2019 pari a 3,492 miliardi», sottolinea l’Authority.
Fusione tra Nexi e Sia ancora al centro delle cronache finanziarie
Secondo la Repubblica, Sia e Nexi sarebbero al lavoro su un Memorandum of Understanding (MoU) in vista della fusione. Il quotidiano dà qualche dettaglio in più rispetto a quanto lasciato trapelare da Bloomberg nei giorni scorsi e conferma il lavoro di Sia per portare a termine un’intesa con Unicredit allungando la scadenza dell’attuale rapporto commerciale dal 2026 al 2036 in cambio di condizioni più favorevoli. Un altro rumors è quello relativo al valore di Sia e sulla governance dell’eventuale nuovo gruppo dato il peso di Cdp nella società combined entity. Qui entra in gioco Poste: la società detiene una quota indiretta del 17% nel capitale di Sia (attraverso il veicolo Fsia, di cui possiede il 30%) e dovrebbe eventualmente fare un passo indietro a causa di potenziali futuri conflitti con altri clienti di Nexi.
Il titolo si muove sotto la parità a Piazza Affari. Alle 12,00 segna un calo dello 0,48% a 7,93 euro. Bene le azioni Nexi, supportate dal nuovo interesse degli investitori riacceso dalle indiscrezioni di stampa passano di mano a 16,73 euro in positivo del 2,32%. Per Equita la società è hold con tp 15 euro.
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