Apple e Amazon deboli a Wall Street dopo la delusione delle trimestrali

Le trimestrali dei due giganti tecnologici hanno mostrato l’impatto negativo sui loro risultati provenienti dalla carenza globale di microchip e dei problemi legati alla manodopera negli Stati Uniti. Dopo i solidi risultati delle altre società tech americane, Wall Street sta accogliendo questi risultati con forti vendite sui titoli di Apple e Amazon.
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Delusione Apple e Amazon
Le trimestrali degli ultimi due colossi tecnologici hanno deluso le attese del mercato e nel pre-market USA odierno proseguono il loro trend negativo dell’afterhours di questa notte, preannunciando una giornata difficile all’apertura di Wall Street.
In particolare, Apple aveva chiuso gli scambi post chiusura a New York con un calo del 3,53% mentre Amazon aveva ceduto il 4%, entrambe negative anche questa mattina con performance simili.
Le due società hanno risentito dei problemi alla catena di approvvigionamento globale dovuti alla carenza di chip, oltre che delle sfide del mercato del lavoro.
A Milano, intanto, le quotazioni di STM (-1,5%) sono influenzate dai risultati di Apple, in quanto il gigante di Cupertino rappresenta il 20% della società italiana, secondo le stime di Equita Sim.
La trimestrale Apple
La società fondata nel 1976 da Steve Jobs ha registrato ricavi pari a 83,4 miliardi di dollari (+39%) e profitti per 1,24 dollari per azione nel quarto trimestre fiscale terminato il 25 settembre 2021, risultati inferiori alle previsioni pubblicate da Refinitiv che arrivavano rispettivamente a 84,8 miliardi e 1,24 dollari per azione.
In particolare, sui conti hanno pesato le vendite degli iPhone che nel trimestre si sono fermate a 38,9 miliardi di dollari, mentre le previsioni arrivavano a 41,5 miliardi.
Risultati leggermente migliori per iPad e Mac, con le vendite pari rispettivamente a 8,3 miliardi e 9,2 miliardi di dollari, mentre le attese erano di 7,2 miliardi e 9,2 miliardi.
Seppure inferiori alle attese, i risultati del trimestre sono stati definiti “record” dal CFO di Apple, Luca Maestri, secondo il quale Apple “ha coronato un anno fiscale notevole di forte crescita a due cifre”, nel corso del quale la società ha “stabilito nuovi record di fatturato in tutti i segmenti geografici e categorie di prodotti nonostante la continua incertezza nell'ambiente macro”.
I “limiti di approvvigionamento maggiori del previsto” hanno influito sul trimestre, spiegava alla Reuters il CEO Tim Cook, a causa delle interruzioni della produzione nel sud-est asiatico legate alla pandemia.
Problematiche che hanno sorpreso Apple, la quale aveva previsto “miglioramenti significativi” entro la fine di ottobre nella zona, ma la carenza di chip è proseguita e ora sta interessando “la maggior parte dei nostri prodotti”, ammetteva Cook.
I problemi di Amazon
La società di Jeff Bezos ha registrato ricavi pari a 110,81 miliardi di dollari (+15%) mentre i profitti sono stati di 6,12 dollari per azione nel trimestre appena concluso, anche in questo caso risultati inferiori alle previsioni degli analisti di Refinitiv, i quali si attendevano rispettivamente 111,6 miliardi e 8,92 dollari per azione.
In calo l’utile netto, sceso di circa il 50% a 3,16 miliardi di dollari rispetto ai 6,3 miliardi dello scorso anno.
Segnali positivi sono arrivati dalla divisione cloud Aws, i cui ricavi sono aumentati a 16,1 miliardi rispetto ai precedenti 11,6 miliardi di dollari, con un risultato operativo arrivato a 4,9 miliardi dai precedenti 3,5 miliardi.
Per quanto riguarda il quarto trimestre, da Amazon prevedono di “sostenere diversi miliardi di dollari di costi aggiuntivi nell’attività Consumer”, a causa della “carenza di manodopera, l’aumento dei costi salariali, i problemi della catena di approvvigionamento globale e l'aumento dei costi di trasporto e spedizione, il tutto facendo quanto necessario per ridurre al minimo l'impatto su clienti e partner di vendita durante le festività natalizie”, spiegava Andy Jassy, CEO di Amazon.
Seppur “costosa a breve termine”, Jassy ribadiva che si tratta della “giusta priorità per i nostri clienti e partner”, in quanto “di fronte alla scelta tra l'ottimizzazione per i profitti a breve termine rispetto a ciò che è meglio per i clienti a lungo termine, sceglieremo quest'ultimo”.
Alla luce dei risultati e delle sfide, il gigante dell’e-commerce ha previsto un utile operativo per il trimestre in corso compreso tra 0 e 3 miliardi di dollari, livello molto inferiore rispetto ai 6,9 miliardi dell’anno precedente.
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