Apple e Meta, Wsj: trattative per partnership comune sull’AI

La casa di Cupertino vorrebbe aggiungere a Apple Intelligence anche il modello di AI della società di Mark Zuckerberg dopo l’integrazione di ChatGPT, mentre sarebbe impegnata anche nella ricerca di partner in Cina dove il bot di OpenAi è stato vietato dalle autorità.

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I rumor su Apple e Meta

Un’alleanza già definita da molti come improbabile ma per il Wall Street Journal, Apple e Meta sarebbero impegnate in trattative per una partnership finalizzata a integrare anche i modelli di Intelligenza Artificiale della società di Mark Zuckerberg, dopo quanto già deciso con ChatGPT, con il sistema operativo iOS 18 di Apple Intelligence, il sistema di Apple disponibile solo per i nuovi iPhone 15 Pro e superiori annunciata lo scorso 10 giugno.

Meta, però, non sarebbe l’unica società con la quale il gigante di Cupertino starebbe cercando di realizzare l’integrazione dell’AI all’interno di Apple Intelligence ma le trattative starebbero coinvolgendo anche le start-up statunitensi Anthropic e Perplexity. Per il media USA le trattative sarebbero ancora in corso e che potrebbero anche fallire.

Poche certezze sulla parte economica di queste trattative, ma le interlocuzioni in corso prevederebbero che le aziende di AI debbano vendere gli abbonamenti premium ai loro servizi attraverso Apple Intelligence, sempre secondo il Wsj.

Resta ancora tutta da verificare la strategia di AI in Cina, dove Apple starebbe cercando società locali, in quanto il chatbot ChatGPT di OpenAI recentemente introdotto è vietato per decisione del governo.

L’impatto dell’AI su iOS 18

Secondo gli annunci arrivanti nel corso dell’ultimo Worldwide Developers Conference (WWDC), Apple Intelligence con l’iOS 18 permetterà agli utenti di inoltrare le loro richieste a ChatGPT (a seguito di una autorizzazione concessa)

Dopo l’annuncio di questa integrazione, gli analisti di Bernstein hanno alzato il loro target price sul titolo Apple a 240 dollari per azione dai 195 dollari precedenti, implicando un aumento del prezzo delle azioni pari al 12% nei prossimi 12 mesi, considerando i 207,49 dollari della chiusura di venerdì.

Il broker vede quattro modi in cui Apple potrebbe trarre vantaggio dal megatrend dell’AI. Dato che gli iPhone più vecchi non saranno in grado di eseguire l’AI sul dispositivo, i clienti dovranno acquistare dispositivi più recenti e costosi: per ogni accelerazione dell'1% nel ciclo di aggiornamento, Bernstein calcola che le entrate di Apple cresceranno dell'1,8%.

Apple dovrebbe poi essere in grado di aumentare le entrate pubblicitarie ad alto margine dalle ricerche AI ​​su questi nuovi iPhone, secondo Bernstein, mentre le app scaricate su questi nuovi iPhone genereranno vendite ad alto margine. Inoltre, poiché Apple funge da custode di queste app, genererà entrate da commissioni sull'e-commerce con queste app.

Attenzione, però, a puntare sul titolo: Bernstein ammette che anche al prezzo attuale delle azioni di 209 dollari, le azioni Apple già “non sono più economiche”. Il titolo costa già più di 32,5 volte gli utili finali, 32,5 volte anche il flusso di cassa libero e la maggior parte degli analisti prevede una crescita dei profitti più lenta, del 12% annuo nei prossimi cinque anni, anche con la spinta di “Apple Intelligence”, ammesso che tale spinta si materializzi.

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