Apple, il taglio alla produzione di iPhone e AirPods non spaventa

Secondo quanto riportato dal Nikkei Asia il gigante di Cupertino avrebbe deciso di produrre meno iPhone SE e AirPods nel prossimo trimestre. Un taglio che non sembra particolarmente significativo, specialmente se contestualizzato nell’attuale carenza di chip e nella forte domanda registrata per i pc.

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Tagli ad iPhones e AirPods, ma vanno contestualizzati

L’indiscrezione riportata dal Nikkei Asia secondo cui Apple avrebbe comunicato ai propri fornitori asiatici l’intenzione di tagliare la produzione di iPhone e AirPods per il prossimo trimestre ha scatenato reazioni forse esageratamente pessimistiche da parte della stampa.

Secondo il quotidiano asiatico la decisione dell'azienda di Cupertino sarebbe dovuta all’impatto del conflitto tra Russia e Ucraina e alle prospettive di un innalzamento dell’inflazione. La riduzione dovrebbe riguardare il 20% degli ordini del modello iPhone Se, arrivato sul mercato solo 3 settimane fa: si tratterebbe di un taglio di 2-3 milioni di unità. Spostandoci sugli auricolari AirPods, i tagli riguarderebbero circa 10 milioni di pezzi in meno per il 2022.

Riteniamo questi numeri del tutto irrilevanti, specialmente se contestualizzati nell’attuale disponibilità limitata di semiconduttori. Nell’ultimo trimestre Apple ha inoltre registrato una domanda molto forte per i nuovi Pc, le cui vendite sono balzate del 25% anno su anno. Parliamo di pc nuovi poiché lo scorso anno il gigante di Cupertino è riuscito, dopo anni di lavoro, ad produrre un Soc (System on a Chips, un mini computer su un unico semiconduttore) dove è stato “fuso insieme” processore, scheda video e memoria: un salto tecnologico notevole che porta vantaggi non indifferenti in termini di performance e consumo di energia

Nel weekend Apple ha inoltre vinto il suo primo Oscar con Coda per il miglior film. È la prima vittoria per un servizio di streaming, impresa mai riuscita neanche a Netflix.

Apple studia l’iPhone in abbonamento

La notizia per noi più rilevante è però un'altra. Apple starebbe progettando un piano di abbonamento/sottoscrizione per iPhone e per altri suoi dispositivi: una mossa che per l’analista di Morgan Stanley, Katy Huberty “potrebbe portare ad un significativo apprezzamento dell’azione”. Nelle prossime analisi su Apple approfondiremo questo scenario cercando di quantificare il potenziale incremento del valore dell’azione.

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