Apple si salva dai dazi all’India e investe 100 miliardi negli USA

La casa di Cupertino sembra poter uscire indenne dalle politiche commerciali del Presidente Donald Trump grazie ai suoi continui investimenti negli Stati Uniti, arrivati ormai oltre i 600 miliardi di dollari.
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Apple evita i dazi
Luci ancora su Apple dopo che ieri il titolo della società guidata da Tim Cook ha chiuso la seduta di Wall Street in crescita del 5% (213 dollari), aumento che sembra destinato a proseguire visto il +2% con cui ha chiuso le contrattazioni afterhours.
Le azioni Apple sono sostenute dall’annuncio di Donald Trump sull’esenzione dai dazi del 100% imposti sulle importazioni di semiconduttori e chip per le aziende “che producono negli Stati Uniti”.
La Casa Bianca, inoltre, ha specificato che la casa di Cupertino eviterà la maggior parte dei dazi statunitensi sulle importazioni provenienti dall'India, dove viene prodotta la maggior parte dei suoi iPhone. Ieri Trump ha colpito l'India con tariffe aggiuntive del 25% a causa dell'acquisto di petrolio russo da parte delPaese, portandoli al 50% a partire dalla fine di questo mese.
"Riteniamo che i timori per l'impatto dei dazi su Apple si siano attenuate", secondo gli analisti di Citi.
Investimenti negli USA
Nel corso di un evento svoltosi ieri alla Casa Bianca, Cook e Trump hanno annunciato altri 100 miliardi di dollari di investimenti destinati a rafforzare la produzione dell’azienda negli Stati Uniti, portando così il totale a 600 miliardi nei prossimi quattro anni.
Apple acquisirà chip dalla fabbrica di Samsung Electronics attivo ad Austin, in Texas. "Questo impianto fornirà chip che ottimizzano la potenza e le prestazioni dei prodotti Apple, compresi i dispositivi iPhone", annunciavano da Cupertino in un comunicato, mentre Samsung non ha rilasciato dichiarazioni in merito.
"L'aspetto significativo è che Samsung sta rilevando alcuni sensori di immagine che Apple in precedenza acquistava da Sony", spiega Ryu Young-ho, analista senior presso NH Investment & Securities. "Poiché Sony produce sensori di immagine solo in Giappone, sembra che Apple stia diversificando i suoi fornitori e localizzando la produzione negli Stati Uniti", prosegue l’esperto, sottolineando che, sebbene Sony domini ancora il mercato dei sensori di immagine di fascia alta, la mossa di Apple riduce la sua dipendenza da un unico fornitore e supporta la sua spinta verso un maggiore approvvigionamento negli Stati Uniti.
Si tratta della stessa fabbrica che fornirà chip AI6 di nuova generazione a Tesla nell’ambito dell’accordo da 16,5 miliardi annunciato dalla casa automobilistica nei giorni scorsi.
“L'attività di produzione di chip a contratto di Samsung dovrebbe ridurre le perdite assicurandosi nuovi ordini nel 2026 per la produzione di chip per sensori di immagine per iPhone 18 e chip per Tesla”, prevede Pak Yuak, analista di Kiwoom Securities.
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